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Achille Torelli I mariti IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA SECONDA Teodoro e detto, poi Giulia; poi Felice, Fabio e Di Riverbella. IL DUCA Poche parole, marchese: - quando vi diedi in moglie mia figlia credetti di darla ad un uomo bennato, ma, purtroppo, mi sono compiutamente ingannato! (Entra Giulia dalla sinistra). Ma voi, cara marchesa, non crediate di andare esente da rimproveri, anche voi! -Perché non si provocano i torti altrui coi propri! Non si esaspera la gente, già per natura insoffribile, con lettere finte e con date falsate. - Una gentildonna non fa di queste cose, ma è inutile oramai! sperare che torni la pace nella vostra casa e nella mia! è ormai vecchia questa casa, e si sfascia... Ha fatto il suo tempo... Dio vuol cosí! - Siete proprio ferma nella volontà di separarvi da vostro marito? - È vero ch'egli vi ha?... che egli è stato tanto?... Non so neanche come fare a dirlo, mio caro signor marchese! GIULIA Sí... mi ha... (umiliata). TEODORO Giulia! (Intercedendo). IL DUCA Ed ecco uno dei gentiluomini del milleottocentosessanta! - Ma cosa sarà dunque la plebe! Domandate, domandate oggigiorno ad una moglie quale sia l'uomo piú villano ch'ella conosca, e novanta su cento vi risponderanno: mio marito! - (A Teodoro) Chi manca fino a tal punto di rispetto ad una donna del mio sangue, ad una figlia mia, rende a me tutti i diritti che io aveva una volta su lei... La legge ha preveduto il caso, ed io approvo, sostengo la separazione che domanda mia figlia. GIULIA (da sé) (Oh! l'abolizione della schiavitú!) (Respira). TEODORO Ma... duca... nel mio accecamento... nel sospetto... IL DUCA Avevate il dovere di non aver sospetti e di non essere accecato; perché in fondo poi mia figlia non ha mancato pur nel pensiero, ed è stata sempre la vittima della vostra gelosia bestiale! IL DUCA Io posso ammettere che un disgraziato, avendone la ragione, uccida sua moglie, ma non posso che disprezzare l'uomo ch'alzi la mano sopra una donna... Addio... addio, signore!... Vi prego... addio! GIULIA Ho la baronessa di là... permettete... (se ne va dalla sinistra. - Entra Fabio dalla comune). TEODORO Compiangimi! (A Fabio). IL DUCA Fabio, ho bisogno di voi... FABIO Son qui... IL DUCA Si tratta... d'una... quistione d'onore. FABIO Una quistione d'onore? - Alla vostra età? IL DUCA Credete forse che l'onore sia privilegio dei giovani? - Non ho già detto di uno scontro; ma quand'anche si trattasse di uno scontro? - Domani o l'altro questo accesso di gotta mi sarà passato, e credete ch'io non sia buono da tenermi in piedi? E non mi basti l'animo di battermi? Siamo della vecchia generazione noi, e tremiamo soltanto quando diventiamo paralitici! IL DUCA Dovrebbe esser già qui Di Riverbella che ho mandato a pregare di venire... non potendo andare io da lui per questa gotta maledetta... Egli mi deve una spiegazione. FABIO Capisco... siete nel vostro dritto... FELICE Il signor Di Riverbella. IL DUCA (fa cenno che passi) E voglio che voi siate presente al nostro colloquio... Mio figlio è malato... FABIO Non istava meglio ieri sera? IL DUCA È un tal meglio che non dice niente. - Alfredo è malato, non ha fratelli, e capirete che rimango io solo a cui incombe il dovere di domandar stretto conto... DI RIVERBELLA (s'inchina al duca e stringe la mano a Fabio) Duca, ho ricevuto la vostra lettera e son qui per servirvi. IL DUCA (lo invita a sedere) Ve ne ringrazio: vi ho incomodato e sono stato costretto a farlo... per la mia gotta... mentre avrei dovuto... DI RIVERBELLA Per carità, duca... IL DUCA La ragione... l'argomento di cui vi debbo intrattenere è tanto delicato quanto... Voi già capite...) DI RIVERBELLA Veramente no... IL DUCA Mio figlio Alfredo è malato... DI RIVERBELLA Me ne dispiace, spero che sia cosa da nulla. IL DUCA La figlia del fu marchese di Riva - lo sapete bene - è sua moglie - Sofia... DI RIVERBELLA Lo so. - Non veggo quali rapporti... IL DUCA Lasciatemi finire. - Prima che Sofia di Riva fosse maritata - voi aspiraste alla sua mano... Non lo negherete, spero... DI RIVERBELLA Non ho nessuna ragione per negarlo. Ogni giovine che ha un nome onorato e una posizione onorevole, aspirando alla mano di una signorina, non fa che rendere omaggio alla virtú di lei e alla riputazione della sua famiglia; sicché questa famiglia rimane sempre l'obbligata di quel giovane... IL DUCA D'accordo... Ma questo non è... DI RIVERBELLA Soltanto - giacché siamo venuti su questo discorso - mi corre l'obbligo di dire che la signorina Sofia di Riva non mi fece nessuna promessa, e non ci fu mai nessuna relazione d'amore fra noi. IL DUCA Credo che la vostra memoria vi serva male: voi le scriveste... DI RIVERBELLA Sí, ma... DI RIVERBELLA Verissimo, per dirmi che suo padre aveva già disposto della sua mano, e che per conseguenza io cessassi dalle mie premure; premure che pure onorandola - furono sue parole troppo gentili - onorandola, l'avrebbero offesa da quel momento in poi... Vedete dunque che la memoria non mi serve punto male; e non solo nessuna relazione ci fu fra noi, ma fu anche esclusa da bel principio la possibilità d'ogni relazione. IL DUCA E voi allora che faceste? DI RIVERBELLA Partii nella mia qualità di ufficiale di marina... IL DUCA Ma siete ritornato... e volete dare le vostre dimissioni... per non partire piú... forse? DI RIVERBELLA Perdonate, duca, la domanda è indiscreta. IL DUCA E la risposta dà luogo a brutte interpretazioni! DI RIVERBELLA A false interpretazioni, tutt'al piú! - E mi maraviglio come il duca, cosí nobile, si creda in diritto di farle! IL DUCA (animandosi) Io mi credo in diritto di farle, se voi vi credete in diritto di non rispondere! Io so che voi siete tornato in questa casa, mentre, per convenienza, per rispetto, per tutto, vi correva l'obbligo di restarne lontano! Io so che voi siete corso a Castelletto... (controscena di Riverbella). Può essere bella l'intenzione che vi mosse, e sarebbe tale per chiunque altro; ma non per voi, su cui pesa il sospetto d'essere ancora innamorato della mo... della signor...ina Sofia di Riva! - Io stringerei la mano a qualunque altro, perché la sua condotta sarebbe quella di un vero amico premuroso di riparare all'inesperienza di un marito troppo giovane, ma non stringo la mano a voi, perché voi, servendovi di un mezzo apparentemente nobile e disinteressato, volevate forse raggiungere un fine né nobile né disinteressato! DI RIVERBELLA (si alza) Voi m'insultate, duca! (Fabio passa in mezzo). Se sono andato a Castelletto, gli è perché facevo parte degl'invitati; se ho avvertito la duchessa, l'ho fatto per tutelare il decoro di una persona della vostra famiglia... IL DUCA (scattando per ira) Il decoro e l'onore della mia famiglia, per regola vostra, non lo tutelo che io... e mio figlio! - Mio figlio in questo momento è malato e vi domando io di rendermi stretto conto di esservi battuto col barone d'Isola... per lei! DI RIVERBELLA Ma non è vero... IL DUCA Non cercate di darmela ad intendere! Codesta via l'ho battuta prima di voi: si pesta un piede ed ecco la causa del duello; però il pubblico fiuta la vera causa, loda l'uomo, ma la riputazione della donna non ne resta meno appannata... È inutile, non vi lusingate... DI RIVERBELLA Ma per carità, permettetemi, mio buon duca, permettetemi di parlare! - Sull'onor mio di soldato, voi siete in errore se credete che il pubblico sappia che la causa del duello sia stata una persona della vostra famiglia! IL DUCA Ma cosa volete che io creda leggendo questo giornale? - Per delicatezza si tace qui la causa del duello, ma risulta evidente che è stata una donna! E chi volete che sia questa donna, se non... DI RIVERBELLA Non pronunziate un nome affatto estraneo alla quistione! - È vero, è una donna; ma la donna a cui s'allude in quel foglio è la signora Amelia Gioiosi! - Siete voi il primo, il solo, il quale sospetti d'un'altra! IL DUCA (con gioia) Errico? - Non m'ingannate... DI RIVERBELLA Ingannarvi io? - Sono stato previdente! Eccovi il verbale del mio duello col barone d'Isola, verbale che i secondi stimavano inutile, ma che io ho preteso si redigesse ad ogni costo. - A voi, mio buon duca! (Gli dà il foglio) Leggete, IL DUCA (legge) «Il barone Edoardo d'Isola, avendo detto al signor Errico di Riverbella, con palese intenzione di offenderlo, che ci son uomini i quali spendono per amare una donna, ed altri uomini che amano gratis... noi sottoscritti... secondi...» DI RIVERBELLA Pare a voi, Duca, che la donna in questione possa appartenere alla vostra famiglia? IL DUCA Errico?... Fabio?... Non m'ingannate... Il nome della mia famiglia...? DI RIVERBELLA Ma non passa a nessuno per la mente il nome venerato della vostra famiglia. Ve lo giuro su questa medaglia che ho guadagnata col mio sangue! IL DUCA (gli stringe la mano, respirando) Siete un vero gentiluomo! - La mia posizione mi adombrava le cose... Vi domando scu... DI RIVERBELLA (interrompendolo) Duca! IL DUCA Abbiatevi in questo abbraccio l'attestato... la conferma del mio rimorso per avervi offeso senza ragione... e della stima che sento per voi! - Ah, perché mio figlio non è come voi! - Dio vuol punirmi di qualche cosa... Non mi ha dato che un figlio solo... e anche questo... forse... (vacilla e sta per cadere). DI RIVERBELLA Qualcuno!... (Chiamando al soccorso). IL DUCA Niente... niente... DI RIVERBELLA Ma... sedete... IL DUCA Niente... è niente, vi dico; un capogiro... Vado in camera di là... dove c'è Matilde... Datemi il vostro braccio, Fabio... scusate, eh! - Ma è nulla, vi dico... Addio Errico... (gli stringe fortemente la mano). Io sono il vostro obbligato... grazie! (S'avvia sostenuto da Fabio e da Di Riverbella). Sino alla porta... Pazienza!... Cosí... Ecco... (va via con Fabio). DI RIVERBELLA Povero vecchio! Pure non è solo a soffrire... Coraggio: facciamo l'ultimo sacrifizio: non darò piú la dimissione e tornerò ad imbarcarmi...
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