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Achille Torelli I mariti IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA QUARTA Sofia, Rita dalla sinistra, poi Emma dal fondo. Sofia segue con lo sguardo Di Riverbella; poi mette le mani al cuore sentendoselo scoppiare; vede venir Rita e le stende le braccia come dicendole: soccorrimi. - Rita si precipita a sostenerla. RITA Sofia! Sofia!... Povero angelo... Chi è di là?... chi è di là?... Felice!... Qualcuno!... EMMA (entrando) Che c'è? Sofia... Sofia mia... RITA Un deliquio... (la fanno sedere). SOFIA Nulla... È passato... Mi sento forte... Posso alzarmi... vedete... (si ode una grande scampanellata dalla dritta; e dal modo di scampanellare e dal campanello scafato a terra, si capisce la mala grazia e l'insofferenza di chi suona) Alfredo che chiama... RITA Si capisce dal modo garbato con cui suona... SOFIA No... poverino... non l'incolpare... è tanto malato! Io gli perdono tutto... Sai che quando uno è malato è impaziente... EMMA Cosa ha detto il dottore? SOFIA Nulla... Non voglio lasciarlo solo... Scusa, Rita... (s'avvia). EMMA Vuoi che t'accompagni? SOFIA No... no... mi sono perfettamente riavuta (va via). EMMA Vengo tra poco anch'io, sai. Ah! come mi sento il cuore serrato! Vedi Sofia, vedi Giulia... EMMA Rita, me lo fai un piacere, se te lo domando? EMMA M'hanno detto che t'è venuto un desiderio... RITA Me ne son venuti parecchi, a dir vero! EMMA M'hanno detto che non puoi piú vivere se non vedi... RITA Parigi? - Sí, è il desiderio piú moderato che mi sia venuto. EMMA Ma ti pare bello in questo momento? RITA Perché? Tutti i momenti son buoni per desiderare... EMMA Con tuo marito in quello stato? - Che dirà il mondo? RITA (facendo spallucce) E chi si dà pensiero del mondo! EMMA Fabio mi ha insegnato che non basta d'essere onesta, ma che bisogna anche parerlo. EMMA Rita, pel bene che ti voglio, questa necessità di veder Parigi non è punto immediata, puoi aspettare; Parigi non si muove di dov'è, e vi andrai quando tuo marito sarà guarito... RITA Sí, quando sarà ricucito... EMMA Non tanto per lui, quanto per te; Guarda Sofia: quante gliene ha fatte mio fratello Alfredo... Non dovrei dirlo, ma pure per persuaderti... E Sofia, ora che Alfredo è malato, non si ricorda piú dei torti ricevuti. È proprio delle anime gentili: perdonare ai malati... Me lo faceva notare Fabio per l'appunto stamane... RITA Fabio!... (La fissa commossa). EMMA E tu che sei un'anima gentile non devi aver bisogno che l'esempio di Sofia t'educhi il sentimento! - Guarito tuo marito... vattene pure, ma prima non ti dò il passaporto! Voglio essere io quella che te lo staccherà... Via, me lo fai questo piacere? Sí? RITA Mi fai rammentare del Pater: «fiat voluntas tua!» EMMA Cara! (La bacia). Un'altra cosa... RITA Un'altra? EMMA Partendo, che farai di tua figlia? RITA Perché? RITA E perché? EMMA Per te! - Quando io ti sappia con tua figlia accanto, non starò piú in pensiero per te; perché, vedi, io sento... da qualche giorno a questa parte, che se avessi una figlia, solo la vista di lei mi darebbe tale una forza, quale non potrebbe nessun'altra cosa al mondo! Conducila con te: sarà il tuo angelo tutelare! RITA (la fissa estremamente commossa) Come sei fatta saggia! (Le prende le mani e gliele bacia). EMMA Rita!... (Stupita dell'atto strano di lei). RITA Sí, tutto quello che vuoi! (Soffocata dalla commozione) Te beata!... Ama il tuo Fabio... Amalo!... Ho bisogno d'aria... Addio! (La bacia e fugge).
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