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Achille Torelli
I mariti

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO PRIMO
    • SCENA TERZA La duchessa e dette.
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SCENA TERZA

La duchessa e dette.

LA DUCHESSA (in acconciatura da visite, entra dalla comune; Sofia, Giulia ed Emma le vanno incontro e le baciano la mano; Sofia le toglie la pelliccia, Giulia il cappello, Emma il manicotto) Perché ha dato fondo a due patrimoni, perché non ha niente d'onorevole fuorché la sua uniforme, e gli avanza solo tanto cervello da capire che non gli darei mai e poi mai una mia figliuola in moglie.

EMMA L'hanno calunniato!

LA DUCHESSA Figlia mia, per tua cognata Sofia e per tua sorella Giulia ho ricevuto due grandi lezioni, e stimati fortunata se ne profitto per te. Quattro anni fa ho ceduto alle lagrime di Giulia che amava Teodoro, e si sarebbe uccisa, se non glielo avessimo dato...

GIULIA Quando penso che volevo uccidermi, mi ucciderei davvero... per punirmi!

LA DUCHESSA Ed ora che non porta piú il nostro nome ed è la marchesa di Riva, sappiamo... sappiamo tutti quanto è felice!... E glielo predissi io!...

GIULIA Vero!

LA DUCHESSA Quando si sa l'umore della bestia... (A Giulia scusandosi) È il modo di dire... (siede).

GIULIA Oh, gli sta d'incanto! - Scusa sai, Sofia, se parlo cosí di tuo fratello Teodoro; ma puoi rifarti, e dir lo stesso di tuo marito che mi è fratello: sono un paio!...

LA DUCHESSA Purtroppo! - Ho ceduto la seconda volta, maritando Sofia a mio figlio... (Ironica) Teodoro e il duca vollero fare il matrimonio perché bisognava ribadire l'alleanza delle due famiglie. - (Da sé) (Non bastava una coppia infelice!) Oggi sa il cielo, sa il cielo che rimorso è il mio per non essermi opposta quanto avrei dovuto!

GIULIA In fatto di rimorsi, per Sofia, non ne ho! Sapevo anch'io l'umore della nostra bestia... (Alla duchessa) È il modo di dire; e feci quanto era in me perché Sofia preferisse Errico di Riverbella...

LA DUCHESSA (con accento di rimprovero) Giulia!

GIULIA E mio marito con la sua gelosia per Riverbella, che non m'ha fatto soffrire?

LA DUCHESSA (a Sofia) Non ho detto per te, figlia mia, perché tu sei un vero angiolo, e la mia casa è stata veramente fortunata il giorno che ha potuto riceverti; io ti benedico fin d'ora pel giorno che dovrai succedermi nel titolo di duchessa d'Herrera...

SOFIA (commossa) Signora...

LA DUCHESSA (da sé) (Ma dar moglie ad un ragazzo di venti anni?... Lo prevedeva!... prevedeva io!) (Sospira).

EMMA O perché, dopo d'esservi tanto opposta per Giulia e Sofia, non vi opponete un poco per me, che ve ne sarei tanto obbligata?

LA DUCHESSA Per te non ho scelto un ragazzo, ma un uomo a trent'anni: l'età giusta in cui si dovrebbe prender moglie; un uomo bello, vegeto, serio... Caracciolo per parte di madre. Il quale per virtú propria s'è fatto un ricco patrimonio ed un gran nome... Gli manca un titolo, ma, mio dio, quando un marchese ed un duca sono riusciti male alla prova, voglio provare un poco con un avvocato!

EMMA Se è lecito, per tutta la vita lo chiamate un poco? E con me proprio volete far l'esperimento?

GIULIA Provate con tutti, mamma duchessa, ma gli uomini sono tutti una cosa; non torna conto a scartarne nessuno: un fascio tutti, e al fuoco!

LA DUCHESSA Tuo padre, mia cara marchesa, è stato ed è un marito, come si disse di Baiardo, sans reproche.

GIULIA Se si può sapere, anche sans peur, quando eravate giovane?

LA DUCHESSA Certamente: aveva me in moglie!

GIULIA E Teodoro non ha me, e forse non ha paura?... Non mi offende, non mi annoia, non mi martirizza da quando si leva fino a quando si corica? - Non piú passeggiate, non piú balli, non conversazioni, non teatri... Un incubo perenne dalla mattina alla sera! E ridotta alla disperazione, a volte, dico d'andare in chiesa, per respirare sola un minuto!

LA DUCHESSA E ti pare che stia bene?

GIULIA Di chi la colpa? Mia? No davvero! - Non veggo che lui, sempre lui, eternamente lui... e non ne posso piú! - A forza di vederlo... mi sono accorta ch'è brutto. Vi farò notare un orribile difetto di mio marito: una macchia gialla nell'occhio sinistro!

SOFIA Questo poi, scusa, non è vero!...

GIULIA Non te ne avvedi tu perché gli sei sorella; me ne accorgo io che gli son moglie! - (Alla duchessa) Fateci attenzione, mamma duchessa: una macchia orribile, mostruosa! - Oh, l'Amelia Gioiosi! - Quella che l'ha indovinata: suo marito a letto con la gotta, e lei fuori, dove le piace...

LA DUCHESSA E fa parlar molto di sé. Una moglie giovine, come lei, che s'incontra da per tutto sola con suo cugino... (Ad Emma) Il vostro famoso Ernesto di Rogheredi!

EMMA Sfido! Ernesto lo fa per dispetto...

LA DUCHESSA (severissima) Fatemi il piacere di chiamarlo col... suo cognome e non piú Ernesto semplicemente! E basta su questo argomento! (A Sofia) Dov'è tuo marito, Sofia?

SOFIA Oh... vostro figlio non mi dice mai dove va...

LA DUCHESSA (con dolcezza) E tu fammi il piacere di chiamarlo: Alfredo! (Da sé, sospirando) (Che brutti segni, che brutti segni, mio Dio!) Ricordagli che il duca, oggi ch'è Capodanno, vuole che tutta la famiglia sia riunita in casa.

SOFIA Gliel'ho già ricordato.

GIULIA (sottovoce a Sofia) (Hai inteso chi è tornato?)

SOFIA (Errico di Riverbella?...)

GIULIA (Deve avere quella lettera che gli scrivesti quando eri ancora signorina, e mi par conveniente che la restituisca).

SOFIA (Hai ragione. Conservo l'unica che egli scrisse a me... (Sospira) Ma te la darò, perché tu gliela renda...)

 

 

 




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