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Achille Torelli I mariti IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA OTTAVA La duchessa uscendo dal suo quartiere al braccio dí Teodoro; poi il duca, Fabio, e il dottore. LA DUCHESSA (a Teodoro) (Vorrei sapere perché m'avete messo sottosopra la mia povera biblioteca?) TEODORO (assorto; da sé) (Cardenia: amor corrisposto?) LA DUCHESSA (Mi pare che non mi stiate a sentire). TEODORO Corrisposto, duchessa... Vi sto a sentire; son tutto orecchi. (Vedendo Di Riverbella seduto accanto a Giulia; da sé) (È tornata quella bestia marina!) LA DUCHESSA (Volete essere almeno tanto compiacente da voltarvi da questa parte!) TEODORO Ai vostri comandi, duchessa... (Da sé, fissando Di Riverbella e Giulia) (Quell'intimità, quell'intimità fra loro due, non mi è mai andata a sangue!) LA DUCHESSA (Un marito che sospetta sempre di sua moglie, non è meno sciocco di chi non le bada affatto). TEODORO (come sopra) Affatto... (Non mi va affatto!) LA DUCHESSA (Vostra moglie ha scoperto che voi avete una macchia gialla nell'occhio sinistro...) LA DUCHESSA (Una macchia gialla nell'occhio sinistro). TEODORO (Come sarebbe a dire?) LA DUCHESSA (Sarebbe a dire che quando una moglie comincia a trovare un neo in suo marito, è un gran brutto segno, un gran brutto segno! - In trent'anni di matrimonio io non ho mai trovata nessuna macchia in nessun luogo a mio marito? - Vi sta bene!) (Va a sedere, a sinistra della tavola, in mezzo del salotto). TEODORO (da sé) (Mi sta bene una macchia gialla nell'occhio sinistro?) (Andando da Giulia) (Mi faresti il piacere di dirmi cosa ci trovi di particolare nel mio occhio sinistro?) GIULIA (Trovo che sei insoffribile negli occhi, nella bocca, negli orecchi, in tutto!) TEODORO (da sé, venendo avanti, vicino al Duchino) (Mi caverei l'occhio sinistro!) IL DUCHINO (da sé) (Maledetta coda! se il fatto si divulga perdo la mia riputazione). (Verso Teodoro) Pare impossibile! TEODORO Anche a me! (intendendo della macchia nell'occhio). IL DUCHINO Te n'eri accorto tu? (intendendo della coda). LA DUCHESSA (a Di Riverbella) E vostra madre è contenta che diate la dimissione? DI RIVERBELLA Figuratevi? resterei sempre qui con lei... TEODORO (avvedendosi di una cardenia che Di Riverbella porta al petto all'occhiello dell'abito) (Per tutti i diavoli dell'inferno! Una cardenia all'occhiello del suo vestito. - E c'era una cardenia sulla toletta di mia moglie! - C'è, c'è intelligenza! - E questa che porta lui è anche ingiallita... Non si porta una cardenia ingiallita... Se non è il mio occhio sinistro che me la fa veder gialla!) (Si stropiccia l'occhio).
Entrano dalla comune il duca, Fabio e il dottore.
DI RIVERBELLA (a Giulia) (Ma quella lettera è la piú bella prova della condotta di Sofia a mio riguardo...) GIULIA (Ma Sofia, ora che è maritata, desidera riaverla... Non perché dubiti menomamente di voi; sapete quanto vi stimiamo). DI RIVERBELLA (Ve la porterò). GIULIA (Dalla baronessa d'Isola giovedí prossimo. Riceve i giovedí...) TEODORO (fissando Giulia e Di Riverbella) (E non smettono, non smettono! - È lunga la camicia del signor Meo!) IL DUCA (a Teodoro) Cos'avete da guardare in quel modo? Son certi occhi i vostri... TEODORO Certi occhi? - (Fatemi una carità, dottore, osservatemi gli occhi). DOTTORE (Qui? - Verrò a casa...) TEODORO (No, qui, qui su due piedi; al momento; - muoio d'un accidente se non so cosa c'è dentro!... Osservateli: non ci trovate nulla?) DOTTORE (Ma... nulla; aspettate...) TEODORO (Che c'è dentro a sti maledetti?!) DOTTORE (In quello...) TEODORO (Quale?) TEODORO (Il diritto? Il diritto ora!... e che c'è?) DOTTORE (Una macchiolina rossa; un po' di sangue...) TEODORO (da sé) (Rossa? Rossa a diritta e gialla a sinistra! Ma che io abbia tutto l'arcobaleno negli occhi?) LA DUCHESSA Filippo, fatemi il piacere di prendermi quella pelliccia; - ho freddo; non c'è piú fuoco? IL DUCA (va a prendere la pelliccia; poi sorridendo a Fabio che vorrebbe risparmiargli l'incomodo di portarla alla duchessa) Perdonate, ma non ho ceduto mai a nessuno l'onore di servire mia moglie. FABIO Duchessa, vi servirò da lontano: ravviverò il fuoco. LA DUCHESSA Grazie (mette la pelliccia, aiutata dal duca). IL DUCHINO (sdraiandosi sul canapè a sinistra, accendendo un sigaro, da sé) (Poter andare da lei alle sette e dover star qui! - Bella serata che si prepara!) Nessuna cosa piú stupida d'un Capodanno; per me tutti i giorni sono il principio di un anno e la fine di un altro. LA DUCHESSA Alfredo, il puzzo del tabacco mi disturba... IL DUCHINO Scusate, non sapendo che fare... (Da sé) (Auf! Anche questo!) (Getta via il sigaro). TEODORO (da sé, fissando Errico di Riverbella e Giulia) (E non smettono... non smettono!) LA DUCHESSA Pare impossibile che non si possa stare senza fumare; che sudiceria! IL DUCHINO Non sapete la poesia che si rinchiude in una boccata di fumo!... Domandatene ad Errico di Riverbella, che è marinaio... TEODORO (per distrarre Errico da Giulia) Ma già; domandatene al signor Di Riverbella... (Questi tralascia un momento e poi riprende a discorrere con Giulia) - (E ripiglia, ripiglia! - Duro quel pescecane!) (Va vicino a Giulia). IL DUCA Non conosco un tempo piú prosaico, piú bassamente prosaico del presente, in cui si fuma tanto... IL DUCHINO Oh, oh, c'est trop. IL DUCA Ieri sera da nostra cognata - non si crederebbe! - sei signore stavano sole nel salotto, e tutti gli uomini nella stanza da fumo; e io a settant'anni ho dovuto mantener viva la conversazione. - L'uomo è stato creato per stare accanto alla donna, e tutto ciò che lo divide o lo allontana da lei è immorale... TEODORO (sottovoce a Giulia) (Avete inteso? - L'uomo è stato creato per stare accanto alla donna...) GIULIA (E allora, perché ti dispiace se Riverbella mi sta d'accanto?) TEODORO Giulia! - (Da sé) (Se io non faccio uno scandalo, è un miracolo!) IL DUCHINO Ah! ah! - Immorale il sigaro? C'est trop! IL DUCA Questo è tutto quello che avete imparato di francese in dieci anni che v'ho pagato il maestro! IL DUCHINO Stamane il duca mio padre ha buon umore da vendere! Per me poi sto vicino a mia moglie anche con la pipa in bocca; quindi... LA DUCHESSA E credi di farle piacere? IL DUCHINO Cosa c'entra lei? fa piacere a me... FABIO (Il moralista raddrizzar pretende le gambe ai cani!) IL DUCHINO Per esempio, la mattina appena svegliato? Niente di piú gradito... LA DUCHESSA Basta, Alfredo! - Non vedete che il vostro modo di parlare mi disgusta? DI RIVERBELLA (per andar via) Duchessa; vi rinnovo i miei augurii... LA DUCHESSA Scusatemi, Errico: vi tratto senza cerimonie come il figlio della mia piú cara amica... DI RIVERBELLA Grazie, duchessa. - Duca... IL DUCA Scusate, Errico; buon Capodanno... (Di Riverbella va via col Dottore. - Teodoro da un sospirane e si stacca finalmente da Giulia). LA DUCHESSA (al Duchino) Le solite scene d'innanzi agli estranei! - Mi ci tirate pe' capelli! - Siete il solo che mi faccia perdere la pazienza e la dignità! IL DUCHINO E si sa bene! son io! - Parlate come se io fossi un mascalzone con mia moglie, mentre invece... (va per abbracciare Sofia, che si tira indietro) Cos'hai, anche tu? - Non farmi la smorfiosa! SOFIA Scusa; stammi lontano: tu senti di non so che... SOFIA Ti prego: mi fa tanto male quell'odore che hai addosso... IL DUCHINO Io? (A Teodoro) Di che sento? Scusa. - Tutto al piú di muschio; un buon odore... TEODORO... Per chi piace il puzzo è un buon odore. - Ma non è punto muschio, sai! - Tu puzzi orribilmente di scuderia... per non dire di stalla! IL DUCHINO Ma, mamma mia, finirete col proibirmi anche gli svaghi piú innocenti! - Sono stato un po' nelle scuderie e nelle stalle per vedere le cose come andavano; c'era da mandare al pascolo il Moro di Fabio, che io sto curando, e l'ho mandato a Castelletto. IL DUCHINO C'era da cavar sangue al baio di dritta della vostra pariglia; c'era da ferrare il mio Gentleman, e mi son divertito a ferrarlo io, tanto per imparare qualcosa... LA DUCHESSA Oh! oh! è cosa da far venir male! - Io non so, non so, Filippo mio, da chi abbia preso questo ragazzo! IL DUCA Colpa di noi altri padri, che conserviamo e accresciamo il patrimonio della nostra casa, acciocché i nostri figliuoli, avendo di che scialacquare, non si diano pensiero di altro: - essi riescono, novanta su cento, asini e villani. - (Severissimamente) Andate a mutar d'abiti, Alfredo! - E per l'avvenire, cercate di tenere una condotta da gentiluomo; vergognatevi! (Fabio si avvicina al duca per calmarlo). IL DUCHINO (andando via per la dritta) (Ci avrei giurato che l'andava a finir cosí! - Quella volta che resto in casa, ho da guastarmi il sangue senz'altro!) EMMA (sottovoce a Sofia) (Cos'hai?) SOFIA (Nulla; ci sono tanto avvezza!) IL DUCA (passeggiando) Pazienza! - Il torto è proprio nostro! (Con ironia) Oh, il primogenito degli Herrera a quindici anni doveva avere il suo appannaggio!... Diamine! s'era fatto cosí dal primo duca d'Herrera sino a me! - A vent'anni il suo appartamento, i suoi cavalli, la sua corte... Sfido io! - La costumanza dei padri... L'onore del casato! - E Alfredo è stato buono sino ai quindici anni... Poi l'abbiamo lasciato troppo libero, e l'esempio dei cattivi compagni ha potuto su lui piú che l'esempio dei genitori. - La vanità di parere uomo prima di essere; i mezzi di spendere hanno dato il tratto alla bilancia; ed eccolo quello che è! - L'abbiamo ammogliato sperando che facesse senno, ed abbiamo fatto l'ultima corbelleria! LA DUCHESSA Dammi il braccio, Filippo; voglio andare nelle mie camere... Questa scena mi ha sconvolta... Si va male, male assai! - Ah, mio dio! LA DUCHESSA Non vi domando scusa, Fabio, perché vi considero già della nostra famiglia... (Andando via, appoggiandosi al braccio del duca) Vedi, Filippo mio, bisognerebbe parlare sul serio a quel ragazzo... Me l'ha consigliato anche il dottor Bruni... E quella povera Sofia, neanche lei sta bene; anzi mi fa stare in pensiero piú che Alfredo... (va via col duca per la sinistra). FABIO (offrendo la mano ad Emma) La duchessa si è ritirata, e vado via... Permettete, Emma? FABIO Me lo dite in un certo modo... SOFIA (sottovoce ad Emma con accento di rimprovero) (E diglielo come si conviene!) EMMA (dando la mano a Fabio) (Bisognerà amarlo per forza, questo noioso!) (Fabio va via). TEODORO V'ho detto che voglio andar via... Avanti. GIULIA Senti, Teodoro; a momenti perdo la pazienza! - Tanto hai fatto che ti sei reso uggioso... TEODORO E avete l'ardire di dirmelo in faccia? TEODORO Faremo i conti su, in casa... Avanti (le offre il braccio). GIULIA Non voglio quel braccio! TEODORO Eccovi quest'altro. GIULIA Non voglio nessuno dei due! TEODORO Giulia! Non mi mettere con le spalle al muro, perché faccio una di quelle scene... LA DUCHESSA (sulla soglia) Che c'è? GIULIA Nulla... nulla! (s'appoggia al braccio di Teodoro). TEODORO Si scherzava... (la duchessa va via). GIULIA Ma questa non è vita! È martirio! Inferno! Non può durare... Finirà! TEODORO Oh se finirà! - Finirà, ve lo dico io! - Finirà, in parola d'onore! (Vanno via dalla comune). EMMA (sola con Sofia) Ma cos'hai anche tu? Cos'hai? Piangi?... Perché? SOFIA Piango, sí, perché non c'è giustizia a questo mondo; perché non ho da rimproverarmi nulla, e non merito d'essere tanto disgraziata! - Non opposi volontà a quella di mio padre e di mio fratello Teodoro, che mi vollero maritare a tuo fratello... Soffocai nel mio cuore la simpatia che sentivo per Errico di Riverbella; e almeno ne avessi un compenso! - Invece ho da vedermi accanto un marito che mi tratta come non si tratterebbe una ballerina! - Io non posso raccontarti tutti i particolari della mia vita coniugale... Sarebbe cosa troppo disgustosa e umiliante per me! - (Piange) Ch'egli se ne stia coi suoi cocchieri, con le sue ballerine... ma, mio Dio, che mi lasci in pace! - M'hanno dato per marito un ragazzo e non un uomo; un ragazzo che non sa amarmi e, quel che è peggio, non sa rispettarmi! - (Piangendo dirottamente) Ah! papà mio... papà mio... Dovresti riaprir gli occhi per vedere come m'hai fatta infelice! EMMA Ma, dio mio, vuoi rovinarti la salute? Vuoi far piangere anche me?... (Piangendo, l'abbraccia e la bacia). SOFIA Emma... Emma, pel bene che ti voglio, dammi retta; tu non ami Ernesto di Rogheredi, credi a me, che non l'ami, non puoi amarlo! - Senti il mio consiglio; sposa Fabio. Ma non vedi che vita è la mia? - Non vedi che vita è quella di Giulia per causa di mio fratello Teodoro? - Sposa Fabio! EMMA Lo sposerò!... lo sposerò! M'assediate tutti... Ma già, è inutile, non l'amo... SOFIA L'amerai dopo un mese; t'assicuro che l'amerai... Oh che ingiustizia è la tua! EMMA Sí, sí... lo sposerò!... Ma, se mi vuoi bene, calmati... (carezzandola) Hai fatta la faccia d'un cadavere... E quando entrasti la prima volta in casa eri una rosa...
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