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Achille Torelli I mariti IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA TERZA Felice, poi il barone dalla comune, e detti. FELICE Il signor barone d'Isola (va via dalla sinistra). RITA Lui? - Ho capito: per veder mio marito bisogna che vada fuori di casa... IL BARONE Signor Regoli... - Baronessa, come state? IL BARONE Mica male. - Venivo per voi... RITA Per me? - Di certo le stelle annunziano che qualche grande cataclisma ci minaccia... IL BARONE Immaginandomi che per tornare a Napoli avreste bisogno di un cavaliere... RITA (Mio marito vuol morire! - Troppa premura, troppa premura!) (Ritorna Felice) Felice, fate un po' il piacere di vedere se i polli o i cavalli danno indizio di terremoto. FELICE Com'è a dire, Eccellenza? IL BARONE La baronessa ha buon umore da vendere... scherza. FELICE Se il signor barone vuol passare, la duchessina è pronta a riceverlo. RITA Non venite dunque per me? IL BARONE Ma sí, anche per voi... Soltanto che Alfredo, sapendo che venivo qui per ricondurvi a Napoli, mi ha pregato di fare un'ambasciata a sua moglie... Permettete? - Baronessa, spero che mi aspetterete? RITA Con tutta l'ansia possibile e immaginabile! (Il barone e Felice vanno via dalla sinistra). EMMA E ti lagni sempre di tuo marito! Questa volta è gentile... RITA (cercando nella memoria) Mio padre diceva spesso un verso... un certo verso... (a Fabio) in quel vostro barbaro latino... C'era di mezzo certo timeo... certo danao e certe ferite... FABIO (sorridendo) Timeo Danaos et dona ferentes RITA È proprio questo spiccicato! EMMA Dio, che roba!... E vuol dire? FABIO Io temo i greci ancor recanti doni. RITA Dovette essere un uomo di spirito... FABIO Alquanto... RITA Gli accordo la mia stima. FABIO Intanto... la venuta del barone... RITA Vi risparmia l'incomodo di accompagnarmi a Napoli. RITA (da sé) (Bel guadagno che ci faccio! Quindici miglia... con mio marito... Che dio me ne dia la forza!) FABIO (stringendo la mano a Emma) Alle tre... (saluta Rita ed esce dalla comune). RITA Tuo marito... Come ti trovi? EMMA Cosí... fra il bene e il male... È strana, sai: io non l'amo, quell'uomo; ma pure... non so... mi fa meditare... me ne impone... mi fa stare attenta quando mi parla... mi fa pensare infine, io che non ho mai pensato... EMMA Che! È impossibile... RITA (Sarebbe un conforto per me!) «Un jour un coq détourna une perle...». EMMA A quanto veggo, stamane hai la smania del latino, del francese, di tutte le lingue! - O sai che t'ho a dire una cosa? RITA Che cosa? EMMA Tu mi diventi un po' troppo leggera! Ed eri tanto seria... RITA Da tanto seria che era, son diventata leggera!... Hai ragione! - Invece tu... già un po' leggerina, via, diventerai la piú seria delle mogli... E sei già sulla strada... perché si dice che uno principia a non esser piú asino, dacché s'avvede che un altro sia tale.
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