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Achille Torelli I mariti IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA TERZA Il barone solo, poi la baronessa Rita. IL BARONE Perdinci! Aver preparato cosí bene le cose, studiato tutto per guadagnarmi il cuore della duchessina Sofia, e trovarmi ora con la noia di questi diecimila franchi!... Quell'usuraio cane di Daniele Arrosto non vuol darmi piú nulla... (s'avvia per uscire). RITA (venendo dalla sinistra, con in mano una lettera e accesa d'ira nel volto) Fermatevi, signore! IL BARONE (Mi fa una scena per avermi colto con la cameriera... Non l'avrei creduto!) RITA Fino a che la vostra condotta ha offeso me solamente, io ho saputo tacere e disprezzarvi; fino a che un'anima come la vostra viene a... spigolare sino fra la gente della mia anticamera... io posso aggiungere disprezzo a disprezzo e trattenermi ancora dal far scene; ma quando non è piú me che voi offendete, ed è invece una bambina innocente, mia figlia, allora... allora, o signore, io dimentico d'essere una gentildonna per dirvi che siete un vigliacco! RITA Questa è una lettera di mia madre... (legge) «Il barone tuo marito, uscendo poco fa dal mio palazzo, per ricondurre in collegio la tua piccola Gigia, ha incontrato una donna che lo ha fermato... Una donna conosciutissima, che fa sfoggio della sua depravazione, e viene tutte le sere al San Carlo, al second'ordine, nel palco di fronte al tuo; quella donna si è chinata e ha carezzata e... baciata la tua piccola Gigia... dandole dei confetti». - Quel ch'io provi in questo punto, o signore, mi sforzerei invano d'esprimerlo! Io non so... non so se si possa discendere piú basso!... RITA Non mentite! Mia madre seguiva con gli occhi dal suo balcone l'uscita della mia Gigia... e ha veduto tutto! IL BARONE Vi posso dar parola che ne sono stato offeso anch'io; volevo oppormi, ma per non avvilire una disgraziata... RITA Intendo che per l'avvenire non abbiate a darvi piú alcun pensiero per mia figlia!... IL BARONE Mi fareste il favore di dir nostra? RITA L'essere uomo vi dà questo diritto... diritto che voi uomini vi acquistate molto facilmente; ma invece l'anima sua è mia, e voi non ci avete parte perché è bella interamente... Ma lasciamo andare questi discorsi; si cade nel volgare... (congedandolo) Barone... IL BARONE Obbedisco... Posso avere dei torti, ma pure... ho conservato sempre le forme de' miei pari... RITA Infatti! È la sola cosa che v'abbiate voi e i vostri pari: la forma! (Il barone se ne va dal fondo. - Essa rimasta sola, senza avvedersene, nella rabbia, straccia la pezzuola di finissima battista; poi ne osserva con ironia la cifra ricamata). La mia corona di baronessa!... resiste per la consistenza che le dà il ricamo. Ecco la sola cosa che mi resta di non lacerato!
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