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Achille Torelli
I mariti

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  • ATTO TERZO
    • SCENA SESTA Giulia, col cappello e lo scialle di Rita, Rita, poi dal fondo il servo e Pellegrina.
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SCENA SESTA

Giulia, col cappello e lo scialle di Rita, Rita, poi dal fondo il servo e Pellegrina.

GIULIA Cara mia, hai una cameriera che ti serve bene davvero! - Ho suonato sette volte e ho terminato coll'acconciarmi da me sola.

RITA (suonando) Pellegrina! (Al servo che torna via).

GIULIA Ho trovato un cappello ed uno scialle sul canapè... (entra Pellegrina).

RITA Ma perché hai cambiato?...

GIULIA Per non farmi conoscere per la strada. - Mio marito mi corre sempre appresso...

PELLEGRINA La signora mi ha fatto chiamare?

RITA Da quando in qua bisogna aspettare un'ora per avervi?

GIULIA (Via, non la sgridare).

RITA La marchesa ha suonato dalla mia camera sei volte...

GIULIA (Sette, veramente...)

PELLEGRINA Non ero in anticamera...

RITA Ci dovevate essere.

PELLEGRINA Non ho mancato mai...

RITA Trovatevi un'altra casa... Potete restare qui finché non l'avrete trovata... (Pellegrina va via).

GIULIA La mandi via? - Per me? - Che rimorso mi fai avere!

RITA Non ci badare. - È un'ottima ragazza, ma di una storditaggine... Avevo già deciso di mandarla via. Parliamo di te: dove vai col mio scialle e col mio cappello?

GIULIA Dal mio avvocato.

RITA Hai un avvocato? Sarà Fabio.

GIULIA Lui m'è cognato; figurati se accetterebbe...

RITA Quando tu sei calma, mi fai paura!

GIULIA (mettendo i guanti) Che! - Ho giurato soltanto di voler essere separata da mio marito. - Questi maledetti bottoni! - E lo sarò...

RITA E come?

GIULIA Avevo una lettera: una dichiarazione amorosa che un ufficiale di marina scrisse a Sofia tre anni fa...

RITA Errico di Riverbella?

GIULIA Appunto: la lettera portava la data del 1861 e non c'era il nome di Sofia. Ho cambiato l'uno in quattro e fatto 1864, di modo che è diventata una lettera fresca fresca di quest'anno; - l'ho nascosta in una chatouille della mia toletta... e mio marito, che fruga da per tutto, ha frugato...

RITA E trovato?

GIULIA Se questo era lo scopo!

RITA E che ha detto?

GIULIA Ah... non ha detto soltanto... (accenna che l'ha battuta). C'è tutta la ragione di una separazione.

RITA Ti ha...? Io non so piú consigliare la sofferenza a nessuno! - Vuoi la mia carrozza? (Suona il campanello).

GIULIA Non è già attaccata? (Entra il servo).

RITA No; me l'era dimenticato... scusa... (Al servo) Prendete gli ordini della marchesa...

IL SERVO C'è il signor Di Riverbella...

GIULIA Bravo!

RITA Bravo, perché?

GIULIA Gli avevo dato la posta qui, da te, per restituirgli la sua lettera a Sofia, e ricevere da lui quella che Sofia gli scrisse...

RITA Ebbene?

GIULIA E cosa gli restituisco, se ora la lettera di Errico a Sofia l'ha in mano mio marito e la crede diretta a me? - Abbi bontà... permettimi che lo riceva io...

RITA Fa' pure. - Vado a far la pace con Emma, che è andata di un po' in collera...

GIULIA Perché?

RITA Per nulla... Ordina, ordina pure la carrozza che vuoi! - (s'avvia per la diritta, poi si volta). Ma proprio ti ha?...

GIULIA Proprio!

RITA Ah! Ah! (Va via, con un risolino di sarcasmo).

GIULIA (al servo) Fate passare il signor Di Riverbella.

IL SERVO E la carrozza?... Aperta o chiusa?

GIULIA Chiusa, chiusa. - (Va allo specchio del caminetto).

 

 

 




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