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Achille Torelli I mariti IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA SETTIMA Giulia dalla sinistra, e dette, poi la duchessa. EMMA (a Giulia) Vieni, vieni avanti senza paura, che non c'è. È andato a mettersi a letto, con la scusa dell'emicrania, per non condurti da Rita che ti voleva giovedí a casa sua... GIULIA Ah sí? - V'andrò, v'andrò!... dovessi farmi tanto piccina da poter uscire dal buco della serratura... EMMA Ti chiude in camera?! (Strabiliata). GIULIA Spesso e volentieri! EMMA Oh!... SOFIA (seduta sul canapè, mestissimamente riprendendola) Giulia! GIULIA (a Sofia) Ai giovedí di Rita non sono ancora andata, e capirai che è necessario ci vada almeno una volta... Ho data lí la posta a Errico di Riverbella per quella lettera... che mi deve restituire... SOFIA (come sopra) Giulia... Giulia! Sentirti parlare di questa cosa oggi - proprio oggi! mi fa un senso... Ti prego... EMMA (a Giulia) Cos'ha di nuovo? GIULIA Ma... ha che gli uomini sono una selva di masnadieri! una famiglia di gufi e di iene! - Perché, già, soltanto un uomo può giungere a fare quello che si fa a lei! - Ha... che suo marito, il degnissimo signor Alfredo nostro fratello, ha deciso di farla morire; cosí come mio marito farà morir me! - Alfredo le ha mandato a dire, pel barone, che non può venire qui a prenderla per accompagnarla... dove le aveva promesso. SOFIA (piangendo) Giulia... ti scongiuro... taci... EMMA Ma... dove voleva andare? (Giulia glielo dice sottovoce) Oh!... (Mossa a pietà di Sofia, le va vicino e l'abbraccia).) GIULIA Oh le amazzoni! - Come intendo le amazzoni io; sfido al mondo un'altra che le intenda! (Entra la duchessa e va a sedere nel mezzo. - Emma le bacia la mano; Giulia passeggia, Sofia piange). LA DUCHESSA Buondí, ragazze. (A Emma) E tuo marito? EMMA Verrà alle tre... LA DUCHESSA (accigliata) Non t'ha accompagnata? EMMA Sí, ma è andato a dieci miglia da qui, alla villa Gioiosi. LA DUCHESSA (a Giulia) Marchesa! mi sembrate un granatiere della vecchia guardia; state un po' ferma che mi fate girare gli occhi... (Giulia va a sedere con istizza). Si può sapere che accade? - Non mi sorprendo che Sofia pianga, perché piange sempre... (sospira). GIULIA Né di me che sono verde per la bile, perché son sempre tale! - Mamma, ve lo dico stavolta con tutta calma, con tutta la serietà: questa è vita che non può durare! non può durare! - Teodoro si fa venir l'emicrania e si mette a letto, tre giorni prima, per non condurmi giovedí sera da Rita... Uh, se si potesse ritornar zitella! LA DUCHESSA Giulia! GIULIA E una moglie, secondo i vostri principî, non deve farsi veder sola, senza il marito... Bei principi! LA DUCHESSA Dico! GIULIA Sofia voleva andare a Napoli; ne aveva pregato suo marito, gli aveva persino detta la ragione per cui voleva andare... e suo marito, il mio degnissimo fratello, le ha mandato or ora a dire, pel barone, di non poter venire a prenderla per accompagnarla... Uh! LA DUCHESSA E perché volevate andare a Napoli, Sofia? SOFIA (singhiozzando) Perché... oggi... è l'anniversario... della morte del mio piccolo Filippo... Volevo andargli a portare due fiori... (scoppia a piangere dirottamente). Non mi fate piangere, duchessa... Mio marito, come voi volete che lo chiami, mi ha mandato a dire che lui ha da fare e non può venire a prendermi... E io non posso far sola quindici miglia di strada... GIULIA Ma... guardate se non c'è da far perdere la pazienza ad un santo! - Oh i mariti! l'obbrobrio dell'umanità! LA DUCHESSA Giulia! GIULIA Se se ne potesse fare a meno! - Oh, il divorzio! LA DUCHESSA (alzandosi con ira) Marchesa! Bestemmiate!... Volete che v'ordini di ritirarvi nelle vostre stanze? EMMA Oh scusate, mamma duchessa, ha ragione! Quel che è troppo è troppo! LA DUCHESSA Anche tu? E non ne parliamo piú: è rivoluzione... rivoluzione generale! EMMA Anch'io, anch'io, se volete... Benché la ragione per cui mi lagno di mio marito non sia da paragonarsi a quella, per cui Sofia si lagna del suo... Ma anch'io, sissignora! col mio illustre marito modello, che m'ha data parola... parola d'onore di trovarsi qui alle tre, per ricondurmi a Napoli... E son le tre... sentitele che suonano: una, due, tre... E lui non c'è... non c'è!
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