Cap, Par
1 1, 6 | qual si voglia, che non temeva minaccie, e quando fosse
2 1, 33| faceva impressione maggiore, temeva anco che non gli mettessero
3 1, 37| imperatore. Ma piú ancora temeva perché, conscio a se stesso
4 1, 39| d'Inghilterra, del quale temeva molto, quando l'avesse constretto
5 1, 45| che di nissuna cosa piú temeva che di un concilio, e massime
6 1, 61| romana, della quale non temeva l'odio, né curava la benevolenza;
7 2, 58| per i patimenti e disaggi, temeva che, se la separazione fosse
8 2, 66| con forze temporali, ma temeva che, col far andar i protestanti
9 2, 84| maggior nimico del papa: temeva, che se gli fosse venuto
10 3, 3 | luogo non a sé soggetto, temeva piú che delle arme, quali
11 4, 36| tutto quello che si diceva e temeva, né trascurava cosa alcuna;
12 5, 26| discrezione di quel solo, e piú temeva, cosí per esser piú offeso,
13 5, 26| difficile da penetrare. Temeva anco che nel regno di Francia
14 5, 31| forze de' quali allora si temeva. Tutto pensato, non trovò
15 6, 2 | fossero opposti, perché temeva d'aver maggior numero de
16 6, 34| tanto Stato in Italia, piú temeva et aborriva un'unione de'
17 6, 67| negl'altri gradi; altrimenti temeva che, trattandosi riforma
18 6, 69| decchiarata la continuazione, temeva pregiudicarsi, quando fosse
19 6, 74| L'altro attraversamento temeva per i pensieri che scorgeva
20 7, 26| contra la sua persona; e temeva, perché in mano del conte
21 7, 35| gran pensiero in Roma, e si temeva che da quella dieta non
22 7, 44| sgomentava di parole, non temeva concilii nazionali, sapeva
23 7, 60| tranquillità ricerca, e temeva che, se non se gli rimediava,
24 8, 59| essendo il concilio aperto, si temeva grandemente quello che potesse
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