Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

IntraText CT - Lettura del testo

  • Libro primo
    • [Cesare conferma le stesse cose per lettere al collegio de' cardinali reiterando la domanda d'un concilio]
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

[Cesare conferma le stesse cose per lettere al collegio de' cardinali reiterando la domanda d'un concilio]

Scrisse ancora l'imperatore, sotto il 6 ottobre, al collegio de' cardinali, sentir grandissimo dolore che il papa, scordato della dignità pontificia, cercasse turbar la tranquillità publica, e mentre egli pensava per l'accordo fatto col re di Francia aver ridotto tutto 'l mondo in pace, gli fossero sopravenute lettere dal pontefice, quali mai averebbe creduto dover uscir da un padre commune e vicario di Cristo, le quali ancora ha creduto esser state deliberate non senza loro conseglio, pensando che il pontefice non tratti cose di tanto momento, senza communicargliele. Perilché si è molto turbato, vedendo che da un pontefice e da padri di tanta religione procedessero guerre, minaccie e perniciosi consegli contra un imperatore protettore della Chiesa, e tanto benemerito, il qual, per compiacer loro, in Vormazia otturò le orecchie alle preghiere postegli da tutta la Germania contra le oppressioni e gravami che pativa dalla corte romana, non tenendo conto delle oneste dimande fattegli, che fosse convocato un concilio per ovviare alle sudette oppressioni, che sarebbe ovviate insieme all'eresia luterana. Che per servigio della Sede romana ha proibito il convento che la Germania aveva intimato in Spira, prevedendo che sarebbe stato un principio di separar la Germania dall'obedienza romana, et ha divertito i pensieri di quei prencipi col promettergli il concilio. Di che avendo scritto al pontefice e datogli conto, la Santità Sua lo ringraziò che avesse vietato il convento di Spira, e lo pregò a differir di parlar di concilio a tempo piú opportuno. Et egli, per compiacer alla Santità Sua, tenne piú conto di sodisfarlo, che delle preci della Germania tanto necessarie; e con tutto ciò il papa gli scriveva ora lettere piene di querele et imputazioni, dimandandogli anco cose che non poteva con giustizia e con sicurtà sua concedere; delle quali lettere manda loro la copia, avendo voluto significargli il tutto, acciò che sovvengano alla cristianità cadente e si adoprino a divertir il pontefice da cosí perniciosa deliberazione; nella quale se persevererà immobile, lo essortino alla convocazione del concilio; a che quando non voglia condescendere, secondo l'ordine della legge, ricerca Loro Paternità Reverendissime et il sacro collegio che, negando o differendo il pontefice la convocazione, debbiano convocarlo esse, servato il debito ordine. Perché se esse negheranno di concedergli questa giusta dimanda o differiranno piú di quello che sia conveniente, egli provederà con l'autorità imperiale, usando i rimedii giusti et opportuni. Fu presentata questa lettera a 12 di decembre nel consistorio et insieme, anco nel medesimo luogo, fu presentato al pontefice un duplicato della lettera che fu consegnata al noncio in Granata.

Furono immediate stampate in diversi luoghi di Germania, Spagna et Italia tutte queste lettere e n'andarono per mano degli uomini molti essemplari. Le persone che, se ben osservano li accidenti del mondo, non sono però di molta capacità e sogliono viver e regolarsi dagli essempii d'altri e massime delli grandi, e che per le demonstrazioni fatte da Carlo contra i luterani, cosí in Vormazia come in altre occasioni, a favore del pontificato, tenevano che per religione e conscienzia Carlo favorisse la parte del papa, veduta la mutazione dell'imperatore restarono pieni di scandolo, massime per quel che diceva, aver otturato l'orrecchie alle oneste preghiere di Germania per far piacere al pontefice. Et i ben intendenti ebbero openione che quella Maestà non fosse stata ben consegliata a divulgar un tanto arcano e dar occasione al mondo di credere che la riverenza dimostrata verso il papa era un'arte di governo, coperta di manto della religione. Et oltre ciò aspettavano che per quelle lettere si dovesse veder qualche gran risentimento del pontefice, avendo l'imperatore toccati due grand'arcani del pontificato: l'uno, appellando dal papa al futuro concilio contra le constituzioni di Pio e Giulio secondi; l'altro, avendo invitato i cardinali a convocar concilio in caso della negativa data o dilazione interposta dal pontefice; et era necessario che questo principio tirasse seco gran consequenti.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License