[In questi turbamenti la religione
s'altera in svizzeri e luoghi vicini]
Mentre i prencipi tutti stavano occupati
nella guerra, le cose della religione andavano alterandosi in diversi luoghi,
dove per publico decreto de' magistrati e dove per sedizione popolare.
Imperoché Berna, fatto un solenne convento e de' suoi dottori e de' forestieri,
et udita una disputa di piú giorni, ricevé la dottrina conforme a Zurich; et in
Basilea, per sedizione popolare, furono ruinate et abbrugiate tutte le imagini
e privato il magistrato, et in luogo di quello creati altri e stabilita la
nuova religione. E dall'altro canto si congregarono 8 cantoni, quali nelle
terre loro stabilirono la dottrina della Chiesa romana, e scrissero una longa
essortazione a' bernesi confortandogli a non far mutazione di religione, come
cosa che non può aspettar ad un popolo o ad una regione, ma al solo concilio di
tutto il mondo. Ma con tutto ciò l'essempio di Berna fu seguitato a Geneva,
Costanza et altri luoghi convicini, et in Argentina fatta una publica disputa,
per publico decreto fu proibita la messa sin tanto che i defensori di questa
dimostrassero che fosse culto grato a Dio, non ostante che dalla camera di
Spira gli fosse fatta una grande e longa rimostranza, che non solo ad una
città, ma né anco a tutti gli ordini dell'Imperio fosse lecito far innovazione
di riti e dottrina, essendo ciò proprio d'un concilio generale o nazionale.
In Italia ancora, essendo questi 2 anni
senza papa, senza corte romana, e parendo che le calamità di quelli fossero
essecuzione d'una sentenzia divina contra quello governo, molte persone
s'accostarono alla riforma, e nelle case private in diverse città, massime in
Faenza terra del papa, si predicava contra la Chiesa romana e cresceva ogni
giorno il numero di quelli che gli altri dicevano luterani et essi si
chiamavano evangelici.
L'anno seguente 1528 l'essercito francese
fece gran progresso nel regno di Napoli, occupatolo quasi tutto, il che
costrinse i capitani imperiali a condur l'essercito fuori di Roma molto
diminuito, parte per quelli che carichi di preda la vollero condur in sicuro e
parte per la peste che causò in loro gran mortalità. I collegati facevano
grand'instanzia al pontefice che, essendo Roma liberata per necessità e non per
volontà dell'imperatore, non avendo piú bisogno di temporeggiar con lui, in
quell'occasione si dichiarasse congionto con loro e procedesse contra lui con
le arme spirituali, e lo privasse del regno di Napoli e dell'imperio. Ma il
papa, cosí per esser stanco da' travagli, come anco perché restando i collegati
superiori, averebbono mantenuto la libertà di Fiorenza, il governo della quale
egli piú desiderava di ricuperare che di vendicarsi delle ingiurie ricevute de
Carlo, fece risoluta deliberazione di non esser contrario, anzi di congiongersi
con lui la prima occasione per ricuperar Fiorenza. La quale certo era che, se
il re di Francia et i veneziani fossero restati superiori in Italia, averebbero
voluto mantener in libertà; tenendo nondimeno questo per allora nel petto suo,
si scusò che per la povertà et impotenza sua sarebbe stato di gravezza e non di
giovamento a' collegati, e che la privazione dell'imperatore sollevarebbe la
Germania per gelosia che non pretendesse di applicar a sé l'autorità di crear
l'imperatore. La qual risposta, accorgendosi che da' collegati era penetrato
dove mirava, come era eccellente in coprir i suoi dissegni, faceva ogni
dimonstrazione d'aver deposto tutti i pensieri delle cose temporali; fece per
molti mezi intendere a' fiorentini esser alienissimo dal pensiero
d'intromettersi nel loro governo, solamente desiderare che lo riconoscessero
come pontefice e non piú di quanto facevano gli altri prencipi cristiani; che
non perseguitassero i suoi nelle cose loro private; si contentassero che nelle
fabriche di suoi maggiori vi fossero l'insegne loro; d'altro non parlava che
della riforma della Chiesa e di ridur i luterani, che era risoluto andar in
Germania in persona e dar tal essempio che tutti si sarebbono convertiti. E con
tal termini sempre parlò tutto questo anno, in modo che molti credevano certo
che le vessazioni mandategli da Dio per emendazione, avessero prodotto il
debito frutto. Ma le cose seguite gli anni doppo fecero credere alle persone
pie che fossero stata semenza gettata sopra la pietra overo appresso la strada,
et a' piú avveduti che fossero esca per addormentar i fiorentini.
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