[Il decreto è contradetto da molti prencipi
insieme con molte città, che prendono nome di protestanti]
A questo decreto s'opposero l'elettor di
Sassonia e cinque altri prencipi, dicendo che non conveniva partirsi dal
decreto fatto nell'anterior dieta, nella quale fu concesso a ciascuno la propria
religione sino al concilio, il qual decreto, essendo fatto di commun consenso
di tutti, non si poteva, se non con commun consenso, mutare. Che nella dieta di
Norimberga fu molto chiaramente veduta l'origine e causa delle dissensioni, et
il medesimo pontefice la confessò, al quale furono mandate le dimande et
esplicati i 100 gravami; né per questo si era veduta alcuna emendazione. Che in
tutte le deliberazioni sempre era stato concluso non esser via piú espediente
per levar le controversie che il concilio. Quale mentre s'aspetta, l'accettar
il decreto fatto da loro sarebbe un negar la parola di Dio pura e monda, et il
conceder la messa rinovar gli disordini. Che lodavano ben quella particola di
predicar l'Evangelio secondo l'interpretazioni approvate dalla Chiesa, ma però
restava in dubio qual fosse la vera Chiesa. Che il stabilir un decreto cosí
oscuro era aprir la strada a molte turbe e controversie, e che però in nissun
modo volevano assentir al decreto, e del suo parer n'averebbono dato conto a tutti
et a Cesare ancora. E mentre che si darà principio ad un concilio generale di
tutta la cristianità, overo nazionale di Germania, non faranno cosa che con
ragione possi essere reprobata.
A questa dicchiarazione si congionsero 14
città principali di Germania e da questo venne il nome de' protestanti, col
quale sono chiamati quelli che seguitano la religione rinovata di Lutero,
imperoché questi prencipi e città diedero fuora la loro protesta et
appellazione da quel decreto a Cesare et al futuro concilio generale overo
nazionale di Germania et a tutti i giudici non sospetti.
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