[I protestanti chiedono daddovero il
concilio]
Ma i protestanti da quelle lettere presero
essi ancora occasione di scrivere medesimamente ai re e prencipi; e l'anno
seguente nel mese di febraro, per nome commune di tutti, formarono una lettera
a ciascuno di questo tenore: essere nota alle Maestà loro la vecchia querimonia
fatta dalli uomini pii contra i vizii ecclesiastici, notati da Giovanni
Gersone, Nicolò Clemangis et altri in Francia, e da Giovanni Colletto in
Inghilterra, e da altri altrove; il che anco era avvenuto in questi prossimi
anni in Germania, nata occasione per il detestabile et infame guadagno che
alcuni monachi facevano publicando indulgenze. E da questo passando a narrar
tutte le cose doppo successe sino all'ultima dieta, seguirono dicendo che i
loro avversarii erano intenti ad eccitar Cesare et altri re contra loro, usando
varie calunnie, le quali sí come hanno ributtate nella Germania, cosí piú
facilmente le confuterebbono in un concilio generale di tutto 'l mondo, al
quale si rimetteranno, purché sia tale che in lui non abbiano luogo i
pregiudicii et affetti. Che tra le calonnie date loro questa è la principale,
che dannino i magistrati e sminuiscano la dignità delle leggi; il che non solo
non è vero, ma, sí come hanno mostrato nella dieta d'Augusta, la loro dottrina
onora i magistrati, defende il valor delle leggi piú che sia stato mai fatto
nelle altre età, insegnando a' magistrati che lo stato loro e quel genere di
vita è gratissimo a Dio, e predicando a' popoli che sono tenuti a prestar onore
et obedienza al magistrato per commandamento di Dio, il quale non lascierà
senza punizione i disubedienti, poiché il magistrato ha il governo per
ordinazione divina. Che hanno voluto scriver queste cose ad essi re e prencipi
di tanta autorità per scolparsi appresso loro, pregandogli a non dar fede alle
calonnie e servar il loro giudicio intiero, sino che gli imputati abbiano luogo
di scolparsi publicamente. E per ciò vogliono pregare Cesare che per utilità
della Chiesa congreghi quanto prima un concilio pio, libero, in Germania, e non
voglia procedere con la forza sino che la cosa non sia disputata e definita
legitimamente.
Rispose il re di Francia con lettere molto
ufficiose, in sostanza rendendo grazie della communicazione d'un affare di
tanto momento: mostrò essergli stato molto grato intender la loro
discolpazione, approvar l'instanza che i vizii siano emendati, nel che
troveranno congionta anco la volontà sua con la loro; la ricchiesta del
concilio esser giusta e santa, anzi necessaria, non solo per i bisogni di
Germania, ma per tutta la Chiesa; non essere cosa onesta venir alle armi dove si
può con la trattazione metter fine alle controversie. Del medesimo tenore
furono anco le lettere del re d'Inghilterra, oltre che in particolare si
dicchiarò desiderare esso ancora il concilio e volersi interporre con Carlo per
trovar modo di concordia.
Andata per tutta Germania la notizia del
decreto imperiale, immediate fu dato principio ad accusar nella camera di Spira
quelli che seguivano la nuova religione, da chi per zelo e da altri per
vendetta di proprie inimicizie e da alcuni ancora per occupar i beni delli
avversarii; furono fatte molte sentenze, molte dicchiarazioni e molte
confiscazioni contra prencipi, città e privati, e nissuna ebbe luogo, se non
qualcuna contra quelli privati, i beni de' quali erano nel dominio de'
catolici. Dalli altri le sentenze erano sprezzate con gran diminuzione non solo
della riputazione della camera, ma anco di quella di Cesare; il quale si avvide
presto che la medicina non era appropriata al male, che quotidianamente andava
facendosi maggiore. Perché i prencipi e città protestanti, oltre il tener poco
conto de' giudicii camerali, si erano ristretti tra loro e preparati alla
difesa e fortificatisi anco con le intelligenze forestiere, sí che caminando le
cose inanzi, si vedeva nascere una guerra pericolosa per ambe le parti, et in
qualunque modo l'essito succedesse, perniziosa alla Germania. Per il che
concesse che alcuni prencipi si interponessero e trovassero modo di concordia.
Per questo effetto anco si negoziarono molti capi e condizioni di convenzione
per tutto questo anno del 1531, e per dargli qualche conclusione fu ordinata
una dieta in Ratisbona per l'anno seguente.
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