[Il convento de' protestanti rifiuta
tutti i partiti del papa]
Ma i protestanti, intesa la proposizione
di Vergerio, essendo congregati in Smalcalda 15 prencipi e 30 città, risposero aver
dicchiarato quale fosse la loro volontà et intenzione circa il concilio in
molte diete, et ultimamente, già 2 anni, al noncio di papa Clemente et
all'ambasciatore dell'imperatore, e che tuttavia desideravano un legitimo
concilio, come erano certi che era desiderato da tutti gli uomini pii, et al
qual erano anco per andare, sí come piú volte era stato determinato nelle diete
imperiali. Ma quanto a quello che il pontefice aveva destinato in Mantova,
speravano che Cesare non fosse per dipartirsi da' decreti delle diete e dalle
promesse tante volte fattegli, che il concilio si dovesse celebrar in Germania;
dove che vi possi esser pericolo, non saperlo vedere, poiché tutti i prencipi e
città ubediscono a Cesare e sono cosí ben ordinate che i forestieri vi sono
ricevuti e trattati con ogni umanità. Ma che il pontefice sia per proveder alla
sicurezza di quelli ch'anderanno al concilio, non sapevano intender come,
massime risguardando le cose occorse nell'età precedente. Che la republica
cristiana ha bisogno d'un pio e libero concilio, e che ad un tale essi hanno
appellato. Che poi non si debbia trattare prima del modo e forma, altro non
significa se non che non vi debbia esser libertà e che tutto si debbia riferir
alla potestà del pontefice, il qual avendo già dannata la loro religione tante
volte, se egli doverà esser giudice, il concilio non sarà libero. Che il
concilio non è un tribunale del solo pontefice, né de' soli preti, ma di tutti
gli ordini della Chiesa, eziandio de' secolari. Che il voler preponer la potestà
del pontefice all'autorità di tutta la Chiesa è openione iniqua e piena di
tirannide; che defendendo il pontefice l'openione de' suoi, anco con editti
crudeli, sostenendo egli una parte della lite, il giusto vuol che da' prencipi
sia determinato il modo e forma dell'azzione.
Al medesimo convento di Smalcald mandarono
ambasciatori i re di Francia e d'Inghilterra; quel di Francia, che essendo
morto Francesco Sforza, duca di Milano, dissegnava fare la guerra in Italia,
gli ricercò di non accettare luogo per la celebrazione del concilio, se non con
conseglio suo e del re d'Inghilterra, promettendo che essi ancora non ne
accetterebbono nissuno senza di loro. Il re d'Inghilterra, oltre di ciò, gli
fece intendere che stessero ben avvertiti che non si facesse un concilio, dove,
in luogo di moderar gli abusi, si stabilisse tanto piú la dominazione del
pontefice, e gli ricercò che approvassero il suo divorzio. Dall'altro canto
essi proposero che il re ricevesse la confessione augustana: le quali cose
trattate in diversi conventi, non ebbero conclusione alcuna.
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