[Il papa, perplesso nel negozio del
concilio, lo sospende a suo beneplacito]
Ma il papa, dopo spedito il Montepulciano,
avendo veduto che col convocar il concilio e poi differire il termine
assignato, se ben andava trattenendo le persone, nondimeno perdeva assai della
riputazione, giudicò necessario lasciare quel proceder ambiguo, il quale, se
ben per lo passato aveva trattenuto il mondo, in progresso però poteva
partorire qualche sinistro effetto, e fece risoluzione in se medesimo di
volersi dichiarare et uscire dalle ambiguità; et in consistorio, narrata la
serie delle cose successe e proposto che era necessario far una stabile e ferma
risoluzione o in un modo o in un altro, pose la materia in consultazione.
Alcuni de cardinali, per liberarsi dal timore che ogni altro giorno gli metteva
in spavento, non approvavano il termine di sospensione, ma averebbono voluto
una espressa dichiarazione che il concilio non si farebbe, per non vedersi come
superare gli impedimenti prima che fosse conciliata pace tra i prencipi, mezo
necessario, senza il quale non si poteva sperare di celebrarlo. Ma i piú prudenti
erano bilanciati tra questo et un altro timore, che non si passasse a' concilii
nazionali o ad altri rimedii piú nocivi a loro che il concilio generale; e per
ciò la maggior parte passò nella medesima opinione del sospender a beneplacito:
pensando che, quando non fosse parso utile per loro il venir all'effetto, con
la pretensione della discordia de' prencipi o con altra, s'avesse continuata la
sospensione, e se si fosse attraversato pericolo di concilio nazionale, o di
colloquii, o d'altro, con metter inanzi il concilio generale et assignargli
luogo e tempo, si rimediasse a' pericoli; per far poi, circa il celebrarlo o
no, quello che le opportunità avessero consegliato. Fu il partito abbracciato,
e fu formata una bolla sotto il 13 giugno, per la quale il concilio intimato
veniva sospeso a beneplacito del papa e della Sede apostolica.
Ma il noncio Montepulciano, andato in
Spagna, esseguí le commissioni sue con Cesare, il quale per le cause allegate
dal noncio o per altri suoi rispetti non si dichiarò se assentisse o
dissentisse al colloquio destinato da farsi all'agosto in Noremberg; poi,
succedendo la morte della moglie e, dopo quella, ancora la sollevazione di Gant
e di parte de' Paesi Bassi, ebbe occasione, pretendendo affari di maggiore
importanza, lasciare la cosa sospesa. E cosí passò tutto l'anno 1539.
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