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Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

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  • Libro secondo
    • [Si tiene congregazione per cose preparatorie]
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[Si tiene congregazione per cose preparatorie]

Il 3 maggio, essendo già arrivati 10 vescovi, fecero congregazione per stabilire le cose preambule; nella quale intimarono publicamente la commissione del pontefice d'aprire il concilio, aggiongendo che aspettavano a determinare il giorno, quando ne fosse data parte all'imperatore. Si passò la congregazione per la gran parte in cose ceremoniali: che i legati, se ben d'ordine diverso, essendo un vescovo, l'altro prete, et il terzo diacono, dovessero nondimeno avere i paramenti conformi, portando tutti tre ugualmente piviali, come l'ufficio et autorità loro era uguale in una legazione et una presidenza; che il luogo delle sessioni dovesse esser adobbato di panni arazzi, acciò non paresse un consesso di mecanici. Proposero se si dovevano fare sedie per il pontefice e per l'imperatore, le quali dovessero esser ornate e restar vacue; si trattò se a don Diego se avesse a dare un luogo piú onorato degli altri oratori. Si considerò che i vescovi di Germania, i quali sono anco prencipi d'Imperio, pretendono dovere precedere tutti gli altri prelati, anco arcivescovi, allegando che nelle diete non solo cosí si osserva, ma anco che i vescovi non prencipi stanno con la berretta in mano inanzi loro. Si ebbe in considerazione che l'anno inanzi in quella stessa città fu disparere sopra ciò, ritrovandosi insieme ad una messa il vescovo Heicstatense e gli arcivescovi di Corfú et Otranto. Si allegò anco da alcuni che nella capella ponteficia i vescovi, che sono oratori de duchi et altri prencipi, precedono gli arcivescovi, onde maggiormente le persone medesme de' prencipi debbono precedergli. E sopra questo fu concluso di non risolver cosa alcuna, sino che il concilio non fosse piú frequente, per veder anco come l'intendono quei di Francia e quei di Spagna. Fu ordinato di rinovare il decreto di Basilea e di Giulio II nel lateranense, che a nissuno pregiudichi sedere fuori di luogo suo. Fu commendata la risoluzione d'aspettar gli avisi del Farnese a determinare il giorno dell'apertura, con molta satisfazzione di don Diego; mostrarono quei pochi vescovi molta divozione et ubedienza al pontefice, come fece anco dopo il vescovo di Vercelli, che gionse il medesimo, finita la congregazione, insieme col cardinal Polo, terzo legato.

 

 




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