[È risoluto di trattar d'ambedue]
Ma i prelati che volevano incomminciare
dalla riforma e lasciar adietro i dogmi, aiutati da' ministri imperiali,
attesero a tirare nel voto suo gli altri, cosa che fu assai facile, per essere
la riforma universalmente desiderata e poco creduta, e moltiplicarono tanto in
numero che i legati si trovarono confusi. Onde per loro stessi e per mezo degli
aderenti fecero diversi ufficii privati, e finalmente nella congregazione de'
22 tutti tre, l'uno dopo l'altro, si posero a sbattere i fondamenti che si
allegavano in favor della riforma. Fece grand'impressione una raggione tratta
dalla proposta di Cesare nella dieta di Vormes, il maggio passato, quando disse
che si stasse a vedere che progresso faceva il concilio nelle definizioni de'
dogmi e nella riforma; che non ne facendo alcuno, intimeria un'altra dieta,
dove le differenze nella religione si accommodassero e gli abusi si
correggessero; arguendo di qua che, se non si trattasse de' dogmi, si
canonizeria il colloquio e la dieta futura, e non si potrebbe con buona raggione
impedire che in Germania non si trattasse della religione, quello che si
ricusava di trattar in concilio.
Fu nella congregazione un gran prelato e
ricco, il qual con orazione meditata attese a mostrare che non bisognava mirare
se non alla riforma, essaggerando molto la deformazione commune d'ogni parte
del clero et inculcando che sin che i vasi nostri non si mondassero, lo Spirito
Santo non poteva abitarvi, e per conseguente non si poteva sperare alcun retto
giudicio nelle cose della fede.
Ma il cardinale Santa Croce, preso di qua
il parlare, disse che era molto ben raggione non differire niente la
riformazione di quei medesimi che avevano a maneggiar il concilio; ma che
quella era ben facile et ispedita, e si poteva metter subito in essecuzione,
senza ritardar il capo de' dogmi, per se stesso intricato e di longa
diggestione. Lodò molto quel prelato d'aver raccordato cosa cosí santa e di
buon essempio; perché, incomminciando da se stessi, si poteva riformare tutto
'l resto del mondo con facilità, essortando tutti con efficaci parole a venirne
alla prattica. Questa sentenza fu ben da tutti lodata, ma non fu seguita,
dicendo molti che la riforma doveva esser universale e non si doveva perdere
tempo in quella particolare; perilché fu concluso da tutti, eccettuati doi
soli, che gli articoli della religione e della riformazione fossero trattati di
pari, sí come di pari sono desiderati da tutto 'l mondo e giudicati necessarii
et insieme proposti nelle bolle di Sua Santità. Restarono contenti i legati di
questa risoluzione, se ben averebbono desiderato piú tosto trattare della sola
fede, tralasciata la riforma; ma tanto era il timore che avevano d'essere
costretti a trattare della riformazione sola, che riputavano total vittoria il
mandarle ambidue insieme; pensando anco che finalmente la loro opinione di
tralasciare la riforma era pericolosa, volendo resistere a tutti i prelati et a
tutti li Stati della cristianità che la dimandavano, e non potendosi fare senza
molto scandalo et infamia. Il qual partito preso da loro, costretti da mera
necessità, quando a Roma non fosse piacciuto, non averebbono potuto lamentarsi
d'altri che di loro stessi, tante volte solecitati a rispondere alle lettere e
mandare le instruzzioni necessarie.
Fu poi deliberato di scrivere al pontefice,
ringraziandolo della convocazione et apertura del concilio, supplicandolo a
mantenerlo e favorirlo, et ad interporsi appresso a prencipi cristiani per il
mantenimento della pace tra loro et eccitargli a mandar ambasciatori al
concilio. Ordinarono anco di scrivere all'imperatore, al re di Francia, de'
Romani, di Portogallo et altri re catolici per la conservazione della pace, per
la missione degli ambasciatori, per l'assicurazione delle strade e perché
eccitassero i loro prelati a comparire personalmente nel concilio; e la cura di
scrivere queste lettere fu data al vescovo di San Marco, per essere lette e
fermate nella futura congregazione.
Diedero fuori li legati doi ponti sopra
quali dovessero i padri avere considerazione e dir il voto loro: il primo, se
nella sessione prossima si doveva pronunciare il decreto che sempre fossero
trattati insieme i capi della fede e quelli della riforma correspondenti; il
secondo, in che modo si ha da proceder in eleggere i doi capi et in trattargli
et essaminargli. Pensarono i legati con queste proposizioni aversi scaricato
dell'importuna ricchiesta d'alcuni di stabilire in ogni congregazione qualche
cosa di sustanziale et insieme d'avere mostrato di tener conto de' prelati.
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