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Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

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  • Libro terzo
    • [Trattenimento delle due raunanze di Trento e Bologna. Prima sessione di Bologna]
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[Trattenimento delle due raunanze di Trento e Bologna. Prima sessione di Bologna]

I prelati restati in Trento erano molto sospesi, sinché dall'imperatore non vennero lettere in commendazione delle azzioni fatte da loro, contradicendo alla traslazione e rimanendo in Trento, con ordine espresso di fermarvisi e non partire da quella città. Consultarono tra loro se si doveva far alcun atto conciliare, e concordamente fu risoluto che sarebbe stato causa di scisma e da non tentare; solo studiare le materie, aspettando quello che l'opportunità avesse portato. Passavano qualche scritture tra i teologi di Trento e di Bologna. Questi affettatamente chiamavano la sinodo di Bologna, e quei la santa sinodo sia dove si voglia, e ne restano ancora diverse in stampa di Bologna. Fecero i legati et altri cardinali di Roma diversi ufficii a parte con alcuni de' rimasti in Trento per fargli andar in Bologna o almeno partire di , e non gli riuscí di guadagnar altri che Galeazio Florimante, vescovo dell'Aquila. S'adoperarono anco acciò tutti i suoi partiti da Trento si trovassero alla sessione e venissero anco degli altri di piú; il che era facile per il gran commodo di far viaggio da Roma a quella città. Si fecero diverse congregazioni, nelle quali altro non fu trattato, se non come difendere la translazione per legitima, e le raggioni per mostrare che quei di Trento fossero tenuti ad unirsi con loro.

Venuto il 21 aprile, giorno già destinato per la sessione, con celebre concorso di tutto 'l popolo di Bologna e con molta solennità, i legati accompagnati da 34 vescovi, si ridussero al consesso, nel quale altro non fu fatto se non letto un decreto, dove si diceva che essendosi deliberato in Trento di trasferir la sinodo a Bologna e celebrar la sessione in quel giorno, publicando canoni in materia de' sacramenti e della riforma, nondimeno, considerando che molti prelati soliti a ritrovarsi nel concilio erano stati occupati nelle loro chiese per le feste di Pasca, sperando che presto saranno per venire, per far le cose con degnità e gravità, si differisce a celebrare quella sessione sino al 2 giugno, riservandosi nondimeno di poter anco ristringere il termine. Fu anco decretato di scriver lettere per nome della santa sinodo generale a' padri rimasti in Trento, ortatorie ad andar a Bologna et unirsi col suo corpo, dal quale separati non possono chiamarsi congregazione ecclesiastica, anzi danno molto scandalo al popolo cristiano. Le quali lettere ricevute in Trento furono giudicate poco prudenti, come quelle che erano per esasperare, non per ammolire gli animi. E perciò fu consegliato di non dare risposta, per non introdurre contenzione, ma lasciare cader il tentativo, quale era ascritto alla troppo libertà di procedere del cardinale del Monte, non alla moderazione dell'universale.

 

 




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