[Trattenimento delle due raunanze di
Trento e Bologna. Prima sessione di Bologna]
I prelati restati in Trento erano molto
sospesi, sinché dall'imperatore non vennero lettere in commendazione delle
azzioni fatte da loro, contradicendo alla traslazione e rimanendo in Trento,
con ordine espresso di fermarvisi e non partire da quella città. Consultarono
tra loro se si doveva far alcun atto conciliare, e concordamente fu risoluto
che sarebbe stato causa di scisma e da non tentare; solo studiare le materie,
aspettando quello che l'opportunità avesse portato. Passavano qualche scritture
tra i teologi di Trento e di Bologna. Questi affettatamente chiamavano la
sinodo di Bologna, e quei la santa sinodo sia dove si voglia, e ne restano
ancora diverse in stampa di Bologna. Fecero i legati et altri cardinali di Roma
diversi ufficii a parte con alcuni de' rimasti in Trento per fargli andar in
Bologna o almeno partire di là, e non gli riuscí di guadagnar altri che
Galeazio Florimante, vescovo dell'Aquila. S'adoperarono anco acciò tutti i suoi
partiti da Trento si trovassero alla sessione e venissero anco degli altri di
piú; il che era facile per il gran commodo di far viaggio da Roma a quella
città. Si fecero diverse congregazioni, nelle quali altro non fu trattato, se
non come difendere la translazione per legitima, e le raggioni per mostrare che
quei di Trento fossero tenuti ad unirsi con loro.
Venuto il 21 aprile, giorno già destinato
per la sessione, con celebre concorso di tutto 'l popolo di Bologna e con molta
solennità, i legati accompagnati da 34 vescovi, si ridussero al consesso, nel
quale altro non fu fatto se non letto un decreto, dove si diceva che essendosi
deliberato in Trento di trasferir la sinodo a Bologna e celebrar la sessione in
quel giorno, publicando canoni in materia de' sacramenti e della riforma,
nondimeno, considerando che molti prelati soliti a ritrovarsi nel concilio
erano stati occupati nelle loro chiese per le feste di Pasca, sperando che
presto saranno per venire, per far le cose con degnità e gravità, si differisce
a celebrare quella sessione sino al 2 giugno, riservandosi nondimeno di poter
anco ristringere il termine. Fu anco decretato di scriver lettere per nome
della santa sinodo generale a' padri rimasti in Trento, ortatorie ad andar a
Bologna et unirsi col suo corpo, dal quale separati non possono chiamarsi
congregazione ecclesiastica, anzi danno molto scandalo al popolo cristiano. Le
quali lettere ricevute in Trento furono giudicate poco prudenti, come quelle
che erano per esasperare, non per ammolire gli animi. E perciò fu consegliato
di non dare risposta, per non introdurre contenzione, ma lasciare cader il
tentativo, quale era ascritto alla troppo libertà di procedere del cardinale
del Monte, non alla moderazione dell'universale.
|