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Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

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  • Libro terzo
    • [Seconda sessione di Bologna con nuova dilazione]
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[Seconda sessione di Bologna con nuova dilazione]

In Bologna i legati non sapevano ancora bene che dover fare, et il pontefice gli aveva commandato di non proceder ad azzione alcuna che potesse esser impugnata e partorisse qualche divisione, ma andassero trattenuti con differire le sessioni, e fra tanto far qualche congregazioni per non mostrar di star in ozio. Però non era facile pigliare buona forma di farle per discutere la materia dell'eucaristia, mancando i teologi principali, soliti trattare le cose di fede in Trento. Se ne fecero nondimeno alquante e parlarono diversi teologi, non però si formò decreti. Della riforma non occore dir altro, perché fu posta per allora in silenzio profondo.

Venuto il 2 giugno, con le medesime cerimonie si celebrò la sessione, dove altro non si fece che prorogarla con decreto simile a quello della precedente; narrando che la sinodo l'aveva differita a quel giorno per l'assenzia de' padri che aspettava: onde volendo anco trattare con benignità verso di loro, aggiongeva una proroga sino a 15 di settembre, non dovendo tra tanto tralasciare l'essamine de' dogmi e della riforma, riservandosi di poter abbreviare et allongare il termine, eziandio nella congregazione privata.

 

 




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