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Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

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  • Libro quarto
    • [Gli articoli sono discussi d'una nuova maniera]
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[Gli articoli sono discussi d'una nuova maniera]

In Trento furono sollecitate le congregazioni de' teologi, da' quali, se ben si parlò con l'ordine de' 12 articoli proposti, fu nondimeno trattata tutta la materia della penitenza, non solo secondo che i scolastici, ma anco come i canonisti la trattano, seguendo Graziano che ne fece una questione, per la longhezza sua divisa poi in 6 distinzioni; e l'esser stato da' presidenti prescritto il modo di dedur e provar le conclusioni per i 5 luoghi sopradetti non fece evitar la prolissità e superfluità e le inutili e vane questioni, anzi diede occasione a maggiori abusi, poiché, parlando scolasticamente, si stava almeno nella materia et il discorso era tutto serio e severo. Con questo nuovo modo, che chiamavano positivo (voce italiana tratta dal vestir semplice e senza superflui ornamenti) si dava nell'inezzie. Allegando la divina Scrittura, furono portati tutti i luoghi de' profeti e de' salmi, massime dove si trova il verbo «confiteor» et il suo verbale «confessio», che nell'ebreo significa lode o piú tosto religiosa professione, e strassinati al sacramento della confessione, e quello che meno era in proposito, tirate dal Vecchio Testamento figure per mostrare che era presignificata, senza alcun risguardo se si applicavano con similitudine; e quello si teneva piú dotto che piú portava in tavola! Tutti i riti significativi d'umilità, dolore e pentimento usati da confitenti si chiamavano arditamente tradizioni apostoliche; furono narrati inumerabili miracoli antichi e moderni, avvenuti in bene a' devoti della confessione et in male a' negligenti e sprezzatori. Furono piú volte recitate tutte le autorità allegate da Graziano, con dargli però varii e diversi sensi, secondo il proposito, et aggiontone anco delle altre; e chi sentiva a parlare quei dottori non poteva concludere se non che gli apostoli e gl'antichi vescovi mai facessero altro che o star in ginocchia a confessarsi, o sentati a confessar altri: in somma quello in che tutti terminavano e che piú faceva in proposito era il concilio fiorentino. Tra le memorie non si vede cosa degna d'esserne fatta particolar menzione, la qual non s'abbia da dire recitando la sostanza della dottrina; ma questo era necessario non tacere. Da questi fasci di varie sorti di paglia portati nell'ara, non è maraviglia se fu battuto grano di genere diverso, traendone i capi della dottrina, la quale, per la mistura, a pochi piacque intieramente; né fu servato in questa materia, come nell'altre, di non dannar alcuna opinione de' catolici, ma dove varii erano i pareri tra i teologi, far l'espressiva con tal temperamento, che tutte le parti ricevessero sodisfazzione: il che constringe a non tener l'ordine incomminciato, ma esponer prima la sostanza del decreto come fu stabilito per leggere nella sessione, e soggiongendo quello che le stesse persone del concilio non approvavano.

 

 




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