[Gli articoli sono discussi d'una nuova
maniera]
In Trento furono sollecitate le
congregazioni de' teologi, da' quali, se ben si parlò con l'ordine de' 12
articoli proposti, fu nondimeno trattata tutta la materia della penitenza, non
solo secondo che i scolastici, ma anco come i canonisti la trattano, seguendo
Graziano che ne fece una questione, per la longhezza sua divisa poi in 6
distinzioni; e l'esser stato da' presidenti prescritto il modo di dedur e
provar le conclusioni per i 5 luoghi sopradetti non fece evitar la prolissità e
superfluità e le inutili e vane questioni, anzi diede occasione a maggiori abusi,
poiché, parlando scolasticamente, si stava almeno nella materia et il discorso
era tutto serio e severo. Con questo nuovo modo, che chiamavano positivo (voce
italiana tratta dal vestir semplice e senza superflui ornamenti) si dava
nell'inezzie. Allegando la divina Scrittura, furono portati tutti i luoghi de'
profeti e de' salmi, massime dove si trova il verbo «confiteor» et il suo
verbale «confessio», che nell'ebreo significa lode o piú tosto religiosa
professione, e strassinati al sacramento della confessione, e quello che meno
era in proposito, tirate dal Vecchio Testamento figure per mostrare che era
presignificata, senza alcun risguardo se si applicavano con similitudine; e
quello si teneva piú dotto che piú portava in tavola! Tutti i riti significativi
d'umilità, dolore e pentimento usati da confitenti si chiamavano arditamente
tradizioni apostoliche; furono narrati inumerabili miracoli antichi e moderni,
avvenuti in bene a' devoti della confessione et in male a' negligenti e
sprezzatori. Furono piú volte recitate tutte le autorità allegate da Graziano,
con dargli però varii e diversi sensi, secondo il proposito, et aggiontone anco
delle altre; e chi sentiva a parlare quei dottori non poteva concludere se non
che gli apostoli e gl'antichi vescovi mai facessero altro che o star in
ginocchia a confessarsi, o sentati a confessar altri: in somma quello in che
tutti terminavano e che piú faceva in proposito era il concilio fiorentino. Tra
le memorie non si vede cosa degna d'esserne fatta particolar menzione, la qual
non s'abbia da dire recitando la sostanza della dottrina; ma questo era
necessario non tacere. Da questi fasci di varie sorti di paglia portati
nell'ara, non è maraviglia se fu battuto grano di genere diverso, traendone i
capi della dottrina, la quale, per la mistura, a pochi piacque intieramente; né
fu servato in questa materia, come nell'altre, di non dannar alcuna opinione
de' catolici, ma dove varii erano i pareri tra i teologi, far l'espressiva con
tal temperamento, che tutte le parti ricevessero sodisfazzione: il che
constringe a non tener l'ordine incomminciato, ma esponer prima la sostanza del
decreto come fu stabilito per leggere nella sessione, e soggiongendo quello che
le stesse persone del concilio non approvavano.
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