Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

IntraText CT - Lettura del testo

  • Libro quarto
    • [Il papa crea molti cardinali. In congregazione si ordina di trattar del sacramento dell'ordine]
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

[Il papa crea molti cardinali. In congregazione si ordina di trattar del sacramento dell'ordine]

Al Natale creò il pontefice 14 cardinali italiani: 13 ne publicò allora et uno si riservò in petto per publicarlo al suo tempo. E per onestar una creazione cosí numerosa nel principio di ponteficato, massime essendoci 48 cardinali nel collegio, che era stimato in quei tempi numero molto grande, prese occasione dalle azzioni del re di Francia. Del quale si querelò, cosí per la guerra che faceva contra la Sede apostolica, come per gl'editti publicati, aggiongendo una nuova, arrivata allora da Lione e da Genoa, che minacciasse anco far un patriarca in Francia, la quale quando si fosse verificata, diceva esser necessario proceder contra lui per via giudiciaria, nel che averebbe riscontrato in molte difficoltà per il gran numero de' cardinali francesi, a quali bisognava metter contrapeso creandone di nuovi, e persone di valore, de' quali la Sede apostolica nelle occasioni importanti si potesse valere. Fu dal collegio corrisposto, et i nuovi cardinali ricevuti. Dopo questo spedí in diligenza il vescovo di Montefiascone a Trento con lettere credenziali al cardinal Crescenzio et a' tre elettori. A questi mandò per rallegrarsi della loro venuta e ringraziargli del zelo e riverenza verso la Sede apostolica, essortandogli alla perseveranza. Ordinò che dasse loro conto della creazione de' cardinali fatta per aver ministri dependenti da sé, poiché i vecchi erano dependenti tutti da qualche prencipe; e gli diede anco commissione di scusarlo della guerra di Parma, dicendo che egli non faceva guerra, ma era fatta a lui, che contra il suo voler era necessitato difendersi. Al cardinal Crescenzio mandò a dar conto de' cardinali fatti, con prometter che averebbe fatto intender a tutti loro la mente sua come dovessero in ogni tempo deportarsi verso un suo amico al quale teneva tanti oblighi; fece anco dir al noncio sipontino molto in secreto che di lui aveva disposto come l'amicizia comportava: non si curasse di saper in che, ma attendesse a servir come per il passato era stato solito di fare.

Fatte le feste di Natale si fece congregazione generale per dar forma alla trattazione del sacramento dell'ordine. Fu raggionato degl'abusi che in quello sono nella Chiesa entrati, dicendo il noncio veronese che in tutti certamente qualche abuso era degno di correzzione, ma in questo era l'oceano degl'abusi. E dopo che da molti furono fatte esclamazioni assai tragiche, si pensò che era ben prima propor, secondo il costume, gli articoli tratti dalla dottrina luterana, poi discuter quali si dovevano dannar per eretici e formar gli anatematismi et i capi di dottrina, et in fine parlar degl'abusi. Furono dati a' teologi 12 articoli, sopra quali sollecitamente si parlava mattina e sera; da' voti de' teologi, i padri deputati formarono prima 8 anatematismi, dannando per eresia il dire che l'ordine non è vero e proprio sacramento, et un solo che tende per molti mezi al sacerdozio; il negare la ierarchia; il dir che ci vogli il consenso del popolo; il dir che non vi sia un sacerdozio visibile; che l'onzione non sia necessaria; che non si dia lo Spirito Santo; che i vescovi non siano de iure divino e superiori a' preti. Sopra questi anco furono formati quattro capi di dottrina: della necessità et instituzione del sacramento dell'ordine; del visibile et esterno sacerdozio della Chiesa; della ierarchia ecclesiastica, e della differenza del prete dal vescovo. La qual dottrina e canoni essendo approvati dalla congregazione generale, furono posti tutti in un decreto sotto l'istesso contesto con quello del sacrificio, per publicargli nella sessione; se ben ciò non fu fatto per le raggioni che si diranno: perilché anco non si fa piú particolar menzione delle cose che in quelle congregazioni di decembre e genaro passarono, essendo le stesse materie ventilate di novo sotto Pio IV nella terza ridozzione; alla quale quando saremo gionti, narrerò le differenze tra questi decreti formati ora e quelli che furono stabiliti dopo, sotto Pio.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License