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Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

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  • Libro quinto
    • [Pace di religione confermata in Germania. Il papa afflitto per la pace di Cambrai, per la quale il concilio era di nuovo procurato]
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[Pace di religione confermata in Germania. Il papa afflitto per la pace di Cambrai, per la quale il concilio era di nuovo procurato]

Un altro accidente occorse: che nella dieta in Augusta celebrata, veduti gl'atti del colloquio l'anno inanzi disciolto senza frutto, e non lasciata speranza che per quella via si potesse far cosa buona, Ferdinando propose di procurar che il concilio generale fosse rimesso in piedi, essortando tutti a sottoporsi a' decreti di quello, come rimedio unico di rimover le differenze; al che i protestanti risposero che consentirebbono in un concilio convocato non dal papa, ma dall'imperatore in Germania, dove il papa non preseda, ma stia sottomesso al giudicio, e relasci il giuramento a' vescovi e teologi, et abbiano in quello voto anco li protestanti e tutto sia regolato secondo la Scrittura Santa e siano reessaminate le cose fatte in Trento: il che, se dal papa non si possi ottener, si confermi la pace della religione secondo la convenzione di Possau, avendo con esperienza troppo manifesta conosciuto che da alcun concilio ponteficio non si può cavar alcun bene. Ma l'imperatore, conoscendo la difficoltà d'ottener dal papa le proposte, et essergli levato il modo di negoziar con lui per la controversia della renoncia di Carlo e sua successione, confermò l'accordo di Possau e li recessi delle diete fatte dopo.

Il pontefice, avendo troncato il modo di trattar con Ferdinando e con la Germania, non seppe che dir a questo; avendo però dispiacere maggiore del raggionamento tenuto del concilio che della libertà concessa per il recesso, risoluto di non voler concilio fuori di Roma per qualonque causa potesse avvenire. Per il qual rispetto anco un terzo successo non fu men grave: cioè la pace fatta in Cambrai a' 3 aprile tra i re di Francia e di Spagna, molto ben stabilita co' matrimonii della figlia di Enrico nel re di Spagna e della sorella nel duca di Savoia; nella qual pace tra gl'altri capitoli era convenuto che ambidue i re si dassero la fede d'adoperarsi concordemente, acciò fosse celebrato il concilio e riformata la Chiesa e composte le differenze della religione. Considerava il pontefice quanto fosse speciosa quel titolo di riforma et il nome di concilio; come era perduta l'Inghilterra e la Germania tutta, parte per i protestanti, e parte per la discordia sua con Ferdinando; questi 2 re uniti, e ciascuno d'essi offeso gravamente da lui: lo spagnuolo di fatti e di parole, et il francese di parole almeno; non restargli alcuno a chi potesse aver rifugio. Considerava i cardinali esser tutti sazii del governo suo, i popoli suoi poco ben affetti per l'incommodità della guerra e delle gravezze. Questi pensieri afflissero il vecchio pontefice in maniera che era poco atto all'essercizio del suo carico: non poteva tenerli concistori con la solita frequenza e, quando gli teneva, consumava il piú del tempo in parlar dell'Inquisizione et in essortar a favorirla, per esser unica via d'estinguer le eresie.

Ma i 2 re non convennero insieme nell'accordo di procurar il concilio per alcuna mala volontà, o per interessi d'alcuno d'essi contra il pontefice, né contra il ponteficato, ma per trovar rimedio alle nuove dottrine, le quali nelli Stati loro facevano grandissimi progressi et erano prontamente udite e ricevute dagl'uomini conscienziati; e, quel che piú a' re importava, i malcontenti e desiderosi di nuovità s'appigliavano a quella parte, e sotto pretesto di religione intraprendevano quotidianamente qualche tentativi, cosí ne' Paesi Bassi, come nella Francia, essendo i popoli molto amatori della libertà et avendo per la prossimità di Germania gran commercio con quella. Per le qual cause ne' principii de' moti passò anco qualche semenza, la qual per proibir che non prendesse radice, e l'imperatore Carlo V ne' paesi suoi, et il re di Francia nel suo regno fecero molti editti, e commandarono diverse essecuzioni, come di sopra a' tempi suoi è stato detto. Ma poiché il numero de' protestanti crebbe in Germania e gl'evangelici moltiplicarono ne' svizzeri e la separazione prese piede in Inghilterra, per le guerre piú volte eccitate tra l'imperatore et il re, l'una e l'altra parte fu constretta condur soldati tedeschi, svizzeri et inglesi, i quali ne' loro quartieri predicando e professando publicamente la rinovata religione, con l'essempio et altre maniere furono causa che s'appigliasse anco in molti del popolo. È ben certa cosa che constrinse l'imperatore Carlo a tentar d'introdur l'Inquisizione spagnuola, vedendo che gl'altri rimedii non profitavano, se ben per le cause già narrate fu anco costretto in parte desistere. Et il re Enrico di Francia concesse anco a' vescovi l'autorità di punire gl'eretici, cosa in quel regno non accostumata. E con tutto che il numero ne' Paesi Bassi, tra impiccati, decapitati, sepolti vivi et abbruggiati dal primo editto di Carlo sino a questo tempo della pace aggiongesse a 50000, et in Francia fosse fatto morire qualche notabil summa, con tutto ciò in questo tempo le cose si trovavano nell'un e l'altro luogo in peggior stato che mai; che constrinsero i re a pensar concordamente a trovarci rimedio, facendone massime grand'instanza dal canto de' francesi il cardinale di Lorena, e dal canto de' spagnuoli il Granvela, vescovo d'Arras, i quali, essendo stati in Cambrai a trattar la pace dall'ottobre sino all'aprile insieme con gl'altri deputati da' re, negoziarono particolarmente tra loro i modi come quella dottrina si potesse estirpare, e furono poi anco grandi istromenti di tutto quello che seguí nell'uno e l'altro Stato. Allegavano essi l'aver contrattato e promessosi insieme scambievole assistenza in quest'opera, il zelo della religione et il servizio de' loro prencipi; ma l'universal voleva che la vera causa fosse ambizione e dissegno d'arrichir delle spoglie de' condannati.

Il re di Spagna, fatta la pace, per incomminciar a dar qualche ordine, non potendo introdur apertamente l'Inquisizione, pensò di farlo obliquamente per mezo de' vescovi. Ma ritrovandosi tutti i Paesi Bassi con doi soli vescovati, Cambrai et Utrech, e del rimanente il clero soggetto a' vescovi di Germania e Francia, e quei 2 vescovati ancora sudditi ad arcivescovi forestieri, a' quali non si potevano negare le appellazioni, onde era impossibile che per mezzo di questi potesse esseguir la sua intenzione, giudicò ben levar tutti i suoi dalle soggezzioni de' vescovi non sudditi a sé et instituir in quelle regioni tre arcivescovati, Malines, Cambrai et Utrech; et erigere in vescovato Anversa, Bosseduc, Gand, Bruges, Ipre, Sant'Umar, Namur, Harlem, Middleburg, Levarda, Groninga, Roremonda e Deventer, applicando a questi per entrate alcune ricche abbazie; e tutto ciò fece approvar per una bolla del papa, data il medesimo anno sotto il 19 maggio. Il che quando fu risaputo, se ben preso pretesto che per il passato la infrequenza degl'abitatori in quei [luoghi] non ricercava maggior numero de vescovi, ma ora la moltitudine degl'uomini e la degnità delle città ricchiedere che siano onorati con titoli ecclesiastici, nondimeno s'accorse la nobiltà et il popolo che questa era un'arte d'introdur l'Inquisizione, e si confermarono veduta la bolla del papa: il qual secondo l'uso romano di stipular sempre la sua potenza overo utilità, portava per causa della nuova instituzione che quel paese era tutto circondato et assediato da schismatici inubedienti a lui, capo della Chiesa, onde eravi gran pericolo della fede per le fraudi et insidie degl'eretici, quando non vi fossero posti nuovi e buoni guardiani. Questa occorrenza fece restringer insieme quei nobili, e pensar ad ovviare prima che la forza prendesse piede. Perilché deliberarono di non pagar il tributo, se non erano levati dal paese i soldati spagnuoli, e comminciarono ad inclinar maggiormente alla nuova opinione e favorirla: il che fu poi causa degl'altri avvenimenti turbulenti che si diranno.

 

 




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