[Esamine della communione de' fanciulli]
Nel sesto articolo non ci fu cosa che dire:
tutti in poche parole si espedirono, considerando che l'eucaristia non è
sacramento di necessità, e che commandando san Paolo a chi l'ha da ricever
d'essaminar se stesso se ne è degno, chiaramente apparisce che non può esser
amministrata a chi non ha uso di raggione e se nell'antichità si trova usato in
qualche luogo il contrario, questo esser stato fatto dove e quando la verità
non era cosí ben dicchiarata come al tempo presente; perilché dal concilio
doveva esser terminato che si servasse l'uso presente. Fu ben avvertito da
alcuni che dell'antichità conveniva parlare con maggior riverenza, e non dire
che mancassero di cognizione della verità. Fra Desiderio di Palermo carmelitano
solo fu di parere che quell'articolo fosse tralasciato, dicendo che, non
essendo promossa difficoltà da' protestanti de' nostri tempi, non era ben col
trattarlo metter qualche novità a campo; la materia poter ricever qualche
probabilità da ambe le parti, e quando uscisse a notizia che nel concilio se ne
fosse trattato, sarebbe per mover la curiosità di molti a pensarci sopra e
darebbe occasione d'inciampare; imperoché alcuno potrebbe indursi a creder che
l'eucaristia sia sacramento di necessità, cosí ben come il battesmo, perché il
fondamento di questo è sopra le parole di Cristo: «Chi non rinascerà d'acqua e
spirito non entrerà nel regno de' cieli», e di quello: «Se non mangerete la mia
carne e beverete il mio sangue, non averete vita»; e l'eccezzione de' fanciulli
non potersi con total apparenza fondare sopra il precetto di san Paolo
d'essaminarsi, che non può far un fanciullo, perché la Scrittura divina
medesimamente commanda che inanzi il battesmo preceda documento della dottrina
della fede, e se questo s'ha da restringere a' soli adulti, non escludendo i
fanciulli dal battesmo, se ben non possono imparare, cosí l'essamine precedente
l'eucaristia si potrà applicare agl'adulti senza escluder da quella li
fanciulli: concludeva ch'egli approvava l'uso di non communicargli, ma non
lodava che 'l concilio dovesse trattar di questo che nissun oppugnava.
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