[Disgusti de' francesi in concilio]
Agl'ambasciatori francesi parve sempre
dimorar nel concilio con poca riputazione rispetto agl'altri; ma uscito il
decreto sopradetto, maggiormente entrarono in gelosia, poiché de' teologi
s'aveva a far menzione quali di qual re erano, cosa che da' prelati non si
faceva, e per Francia alcuno non era per intervenire. Dubitavano anco che con
questo potesse nascer qualche pregiudicio alle prerogative del regno: però
allora immediate e dopo ancora con altre occasioni avisarono in Francia che la
disputa passerebbe tra soli italiani, spagnuoli e portughesi; che Francia non
averebbe parte, se Sua Maestà non avesse fatto accelerar alcun prelato o
dottore, e massime dovendosi trattar materie cosí importanti come gl'articoli
proposti contenevano. Il che anco servirebbe per poter procacciar d'ottenere o
impedire le cose secondo il desiderio di Sua Maestà et il contenuto nella
instruzzion loro. Che sino a quell'ora non avevano proposto alcuno
degl'articoli di riforma per rispetto che non avendo voti da sostenergli, non
sarebbe stato tenuto conto delle loro remostranze. Che il concilio non vuol
ascoltar cosa che pregiudichi all'utile overo autorità della corte, trovandosi
il papa patrone delle proposizioni, avendosi da principio statuito e
successivamente osservato che non possi esser alcuna cosa proposta se non da'
legati, e non meno delle deliberazioni, per li molti prelati pensionarii et
altri disposti a sua divozione, et essendo risoluto che il concilio non si meschi
in riformare la corte, ma riservare a lui tutto quel negozio, et i spagnuoli,
che mostravano gran zelo alla riforma, essendo rafrediti e storditi per la
correzzione ricevuta dal loro re, né essendovi speranza, stando le cose in
questo termine, d'ottener altro che quello che a Sua Santità piacerà, poiché
nissuna instanza fatta da tutti gl'ambasciatori e prencipi che sono in Trento
ha potuto impetrar che si tratti una buona riforma della disciplina
ecclesiastica, con tutto che a' legati sono stati presentati gl'articoli
conforme non solo all'uso della primitiva Chiesa, ma anco a' decreti de'
medesimi pontefici. Ma in luogo di quella, mettono avanti punti della dottrina
controversi al presente, con tutto che gli era stato mostrato ciò esser
superfluo, attesa l'assenza de' protestanti; e se pur propongono qualche cosa
che tocchi i costumi, è di pochissima importanza e di nissun frutto.
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