Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

IntraText CT - Lettura del testo

  • Libro primo
    • [Condannazione di Lutero a Roma]
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

[Condannazione di Lutero a Roma]

Con tutto ciò, per le molte instanze de' prelati di Germania, delle università che, interessate per la condanna, ricercavano l'autorità pontificia per sostentamento, e piú per le continue importunità de' frati di Roma, venne in risoluzione di ceder all'opinione commune. E fece una congregazione di cardinali, prelati, teologi e canonisti, alla quale rimesse intieramente il negozio. Da quella con grandissima facilità fu concluso che si dovesse fulminar contra tanta impietà; ma furono discordi i canonisti dalli teologi, volendo questi che immediatamente si venisse alla fulminazione, e dicendo quelli che fosse necessario precedesse prima la citazione. Allegavano i teologi che la dottrina si vedeva con evidenza empia, et i libri erano divulgati, e le prediche di Lutero notorie; dicevano gli altri che la notorietà non toglieva la difesa che è de iure divino et naturale, correndo alli luoghi soliti: «Adam ubi es?», «Ubi est Abel frater tuus?» e nell'occorenza delle 5 città, «Descendam et videbo». Aggiongevano che la citazione dell'auditore dell'anno inanzi, in virtú della quale il giudicio fu rimesso al Gaetano in Augusta e restò imperfetta, quando altro non fosse la mostrava necessaria. Doppo molte dispute, nelle quali i teologi attribuivano a sé soli la decisione, trattandosi di cosa di fede, et i giurisconsulti se l'appropriavano quanto alla forma di giudicio, fu proposto composizione tra loro, distinguendo il negozio in tre parti: la dottrina, i libri e la persona. Della dottrina, concessero i canonisti che si condannasse senza citazione; della persona, persistevano in sostenere che fosse necessaria; però non potendo vincer gli altri, che insistevano con maggior acrimonia e si coprivano col scudo della religione, trovarono temperamento che a Martino fosse fatto un precetto con termine conveniente, che cosí si risolverebbe in citazione. Delli libri fu piú che fare, volendo i teologi che insieme con la dottrina fossero dannati assolutamente, et i canonisti che si ponessero dal canto della persona e si comprendessero sotto il termine. Non potendosi accordar in questo, fu fatto l'uno e l'altro: prima dannati di presente, e poi dato il termine ad abbruciarli. E con questa risoluzione fu formata la bolla, sotto il 15 giugno 1520, la quale essendo come principio e fondamento del concilio di Trento di cui abbiamo da parlare, è necessario rappresentare qui un breve compendio di quella.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License