[Il papa avoca la residenza a sé]
Ma il pontefice in questo tempo,
considerati li pericoli imminenti alla autorità sua per le difficoltà e
confusioni di Trento, per li moti di Francia e per la dieta che in Germania
s'apparecchiava, nella quale l'imperatore per suoi interessi sarebbe costretto
condescender assai a' voleri de' protestanti, pensò di sicurar le cose sue per
ogni rispetto, e già il mese inanzi aveva dato danari a 10 capitani per far
gente; si riducevano li soldati in Romagna e nella Marca, e si restringeva molto
co' ministri e cardinali confidenti de' prencipi italiani, onde generò qualche
sospetto a' spagnuoli e francesi: l'ambasciatore di Francia l'essortò a
desister dal raccoglier armi, acciò questo non torbasse il concilio; a che
rispose il papa che essendosi Inghilterra et i protestanti di Germania
dichiarati di aiutar gl'ugonotti di Francia, non era di star sprovisto; che il
mondo era pieno d'eretici, perilché era necessario che si provedesse per
protegger il concilio non solo con l'autorità, ma con la forza. Lo spagnuolo
non andò per l'istessa via, ma confirmando che si doveva aver sospetti
gl'andamenti de' protestanti, gli promesse ogni aiuto et assistenza per nome
del re, e questo per impedire che non procurasse una lega in Italia, la quale
in nissun tempo averebbe a Spagna piacciuto. Aggradí et accettò il pontefice
l'offerta del re, et intesa l'unione de' suoi legati in concilio e l'ardente
volontà che mostravano e l'opere che facevano, restò consolato, e gli rispose
che attendessero quanto si poteva a sopir il raggionamento di residenza e, non
potendo, si valessero del partito; sopra tutte cose attendessero alla presta
ispedizione, acciò si finisse inanzi la venuta de' prelati francesi e la
ridozzione della dieta in Germania, acciò l'imperatore, per l'intento desiderio
di far elegger il figlio re de Romani, non si lasciasse persuader a'
protestanti a proponer in concilio qualche cosa maggiormente pregiudiciale che
le proposte sino allora.
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