Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

IntraText CT - Lettura del testo

  • Libro sesto
    • [Gli ambasciatori de' prencipi tengono raunanza per formar querele e chieder seria riforma]
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

[Gli ambasciatori de' prencipi tengono raunanza per formar querele e chieder seria riforma]

Ma gl'imperiali, se ben in questo particolare assai ben satisfatti, vedendo che la sessione sarebbe stata all'ordine e non si poteva piú impedir la publicazione delle cose del sacrificio della messa, di che avevano già fatto instanza per nome dell'imperatore, unitisi prima co' francesi, mal contenti perché l'ufficio fatto in Roma per nome del re fosse rimasto inefficace, il medesimo giorno, dopo il meridio, congregarono tutti gl'ambasciatori nella casa degl'imperiali, dicendo voler consultare cosa a tutti i prencipi spettante. Li veneziani et il fiorentino, chiamati, si scusarono non poter intervenirvi senza commissione espressa de' loro signori. In quella congregazione il Cinquechiese con longo discorso narrò che sino allora nel concilio non si era trattata cosa fruttuosa, che s'era disputato vanamente de dogmi, non portando alcuna utilità agl'eretici, che ostinati sono risoluti di non mutar opinione, né a' catolici, che non ne hanno bisogno; e di riforma non sono proposte se non cose leggierissime e di nissun momento, de' notarii, de' questori et altre tali; vedersi chiaramente che li legati mirano di far anco la sessione seguente col medesimo stile e dopo di quella proseguire, tirando inanzi il tempo con dispute, con dottrine e canoni dell'ordine o del matrimonio o qualch'altra cosa leggiera, per fuggir, secondo il solito, le cose sustanziali di riforma. E con queste et altre raggioni ben amplificate persuase gl'ambasciatori ad unirsi insieme et andar a' legati e far instanza che per quella sessione si tralasciasse di parlare de' sacramenti e di far dottrine o canoni, perché ormai era tempo d'attendere ad una buona riforma, levar tanti abusi e corregger li mali costumi et operar che il concilio non sia infruttuoso. Il secretario di Spagna non volle assentire, perché avendo intenzione il suo re che nel fine del concilio almeno fosse decchiarata la continuazione, temeva pregiudicarsi, quando fosse mutato il modo di proceder sino allora usato di trattar insieme la dottrina e la riforma, poiché quella mutazione s'averebbe potuto adoperar per argomento che il nuovo modo di proceder arguisce nuovo concilio. L'ambasciator di Portogallo, con longa circuizione di parole inconcludenti, mostrando desiderar riforma, ma volerla ottener con modi piú piacevoli, si ritirò dalla compagnia. Il svizzero ancora, vedendo l'essempio di quei doi e considerato che li veneziani non erano intervenuti, temendo di commetter errore, disse che meglio sarebbe stato averci considerazione sopra di nuovo, prima che far risoluzione: gl'altri tutti risolvettero di andare.

Parlò per tutti, cosí d'accordo, Lansac, dicendo che da' loro prencipi erano mandati per assistere e favorire il concilio e procurare che si procedesse pertinentemente, non con dispute della dottrina, della quale, essendo tutti catolici nissun dubita et è superflua in assenza di quelli che l'impugnano, ma per procurare una buona, santa et intiera riformazione de' costumi; ma poiché, non ostanti tante loro remostranze, vedevano che s'aveva voluto determinar li principali ponti della dottrina controversi, senza toccar, se non leggiermente, la riforma, pregavano che la seguente sessione fosse implicata solamente in quella e fossero proposti articoli piú importanti, o necessarii che quelli di che s'era parlato sin allora. I legati risposero nella forma che altre volte: il desiderio del papa e loro esser di far il servizio di Dio e bene della Chiesa, e satisfar e gratificar tutti i prencipi, ma non esser conveniente romper l'ordine sempre tenuto nel concilio di trattar insieme la dottrina e la riforma; che le cose sino allora fatte erano solo un principio; che avevano buona intenzione di far meglio; che riceverebbono prontissimamente gl'articoli che essi ambasciatori gli proponessero; maravegliarsi che di Francia non fossero stati mandati gli articoli, deliberati a Poisí, al pontefice, il quale gl'averebbe approvati. Al che replicò Lansac che, avendo il pontefice rimesso tutte le cose concernenti la religione al concilio, i prelati francesi, quando fossero gionti, averebbono proposto quelli e molte altre cose. Risposero li legati che sarebbono molto ben venuti e piú volentieri ascoltati, ma non per questo conveniva differir la sessione ordinata, perché in quella non era per trattarsi cosa pregiudiciale alle proposte loro. Che li padri in gran numero erano risolutissimi di voler la sessione; che il disgustargli era pericolo, e se con tanto loro incommodo aspettavano in Trento quelli che a loro aggio differivano l'andata promessa, non era giusto aggiongergli anco questo disgusto maggiore di volergli far aspettare oziosamente. A questo ufficio destro non opponendosi con maggior efficacia gl'ambasciatori, si andò a tener l'ultima congregazione per formar li decreti, quali stabiliti, quando si fu per statuire il tempo e la materia per la seguente sessione, Granata consegliava che s'allongasse il tempo, acciò i francesi e polacchi avessero commodo non solo di venir, ma anco, arrivati, d'informarsi, e che non si venisse a precisa decchiarazione di quello che si doveva trattar, ma come altre volte s'era fatto, star sull'universale e pigliar partito secondo le occorrenze; perché dovendo venir tante persone di nuovo, non si poteva restar di creder che non portassero con loro emergenti, per quali fosse necessario venir a nuove deliberazioni; et a questo parer li spagnuoli e molti altri aderivano, e sarebbe stato approvato dall'universale. Ma una voce sparsa, che fosse arrivato commandamento dal pontefice assoluto che non si differisse piú de 2 mesi, si trattasse de' sacramenti dell'ordine e matrimonio insieme, indusse li ponteficii a far instanza che il tempo non fosse longato e che di tutti 2 li sacramenti si trattasse. Et i legati mostrarono esser costretti per questo a far il decreto in conformità. Ma questo maneggio ebbe due altre vere cause: una, la presta espedizione del concilio, che cosí facendo pensavano poter ispedire con quell'unica sessione; l'altra, acciò a' spagnuoli et altri fautori della riforma, molto occupati in quella materia di fede, non restasse tempo di trattar cose importanti, e particolarmente restassero impediti di promover o almeno d'insister sopra la residenza. Questo punto stabilito, leggendosi tutti li decreti insieme, di nuovo si eccitarono le contradizzioni e le contenzioni solite, che con difficoltà li legati potevano fermar con buone parole. Durò la congregazione sino a 2 ore di notte, con poca sodisfazzione delle parti e con scandalo de' buoni; tutto in fine si risolvé, ma per la maggior parte de' voti, essendo poco minore quella che contradiceva.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License