[Articoli dell'ordine proposti]
Non s'intermise però la sollecitudine
circa le azzioni conciliari: si diedero immediate gli articoli sopra il
sacramento dell'ordine per disputare da' teologi, e furono scielti quelli che
dovevano parlare nella materia e distinti in 4 classi, dovendo ciascuna d'esse
discutere 2 articoli solamente. Gl'articoli erano 8:
1 Se l'ordine è vero e propriamente
sacramento, instituito da Cristo, o finzione umana, o rito d'elegger li
ministri della parola di Dio e de' sacramenti.
2 Se l'ordine è un solo sacramento,
tenendo tutti gl'altri come mezi e gradi al sacerdozio.
3 Se nella Chiesa catolica vi è la
ierarchia, che consta de vescovi, preti et altri ordini, e se tutti li
cristiani sono sacerdoti, e se sia necessaria la vocazione e consenso della
plebe o del magistrato secolare, e se chi è sacerdote può diventar laico.
4 Se nel Testamento Nuovo vi è sacerdozio
visibile et esterno e potestà di consecrare et offerir il corpo e sangue di
Cristo e di rimetter li peccati, o il solo nudo ministerio di predicar
l'Evangelio, sí che quelli che non predicano non sono sacerdoti.
5 Se nell'ordinazione si dà e riceve lo
Spirito Santo e s'imprime carattere.
6 Se l'onzione et altre ceremonie nel
conferir l'ordine sono necessarie o pur superflue overo anco perniziose.
7 Se i vescovi sono superiori a' preti et
hanno potestà propria di confermare et ordinare, e se quelli che senza
l'ordinazione canonica in qualonque modo sono introdotti, siano veri ministri
della parola e de' sacramenti.
8 Se li vescovi chiamati et ordinati per
autorità del pontefice romano sono legitimi e se veri vescovi siano quelli che
per altra via vengono senza instituzione canonica.
Il 23 del mese si diede principio alle
congregazioni de' teologi due volte al giorno et il 2 ottobre fu posto fine
alla discussione. Seguendo il mio instituto, non narrerò i pareri se non
notabili per la singularità o contrarietà tra loro.
Nella prima congregazione parlarono 4
teologi ponteficii, quali, sopra il primo articolo, furono conformi a provare
l'ordine esser sacramento per luoghi della Scrittura, specialmente quello di
san Paolo: «Le cose che da Dio vengono sono ordinate»; poi per la tradizzione
degl'apostoli, per li detti de' padri, per uniforme parere de' teologi e sopra
tutto per il concilio fiorentino, aggiongendo anco la raggione che la Chiesa
sarebbe una confusione, quando non vi è chi regge e chi ubedisce. Ma nel
secondo articolo fra Pietro Soto s'estese con molte parole a mostrar che erano
7 ordini, ciascuno d'essi propriamente sacramento e tutti da Cristo instituiti,
e trattò che fosse necessario farne sopra decchiarazione, perché alcuni
canonisti, passando i termini della professione loro, hanno aggionto doi altri,
la prima tonsura et il vescovato, l'openione de' quali potrebbe indur molti
altri errori piú importanti. Similmente si estese a dimostrare che Cristo aveva
essercitato nella vita mortale questi ordini graduatamente et in fine il
sacerdozio che è l'ultimo, e sí come tutta la vita di Cristo fu inviata a
quell'ultimo sacrificio, cosí esser chiaro che tutti gl'ordini non sono per
altro, se non per far scala alla salita del sommo grado, che è il sacerdozio.
Ma fra Girolamo Bravo, esso ancora
dominicano, avendo protestato di tener fermamente che gl'ordini fossero sette e
ciascuno d'essi vero sacramento, e che si doveva servar l'uso della Chiesa, che
per mezo degl'ordini inferiori passa a' superiori et al sacerdozio, soggionse
non parergli che si dovesse descendere a cosí minuta decchiarazione, attesa la
varietà che è tra teologi, de' quali con difficoltà si troverà che doi
convengano; onde il Gaetano in sua vecchiezza, atteso questo, lasciò scritto
che chi raccoglie le cose insegnate da' dottori e scritte ne' ponteficali
antichi e moderni, vederà la materia molto confusa in tutti gl'altri ordini,
fuorché nel presbiterato. Il Maestro tenne che li minori e sottodiaconato siano
instituiti dalla Chiesa; il diaconato, instituito nella Scrittura, pare un
ministerio delle mense, e non come il nostro dell'altare. La varietà circa
gl'ordini minori che si vede ne' vecchi ponteficali, dove quello che è nell'uno
è tutt'altra cosa che nell'altro, mostrano che siano sacramentali, non
sacramenti, e la raggione ancora a ciò ci guida: perché l'azzioni che fa
l'ordinato le può far anco un non ordinato e sono ugualmente valide et hanno
l'istesso effetto e perfezzione. Che san Bonaventura ancora, quantonque senta
che tutti 7 sono sacramenti, reputò ancora per probabili due altre opinioni:
l'una, che il solo sacerdozio sia sacramento, ma li minori e gli altri doi
ancora, versando circa cose corporali, come aprir porte, legger lezzioni,
accender lumi, non si vede come configurino a Dio, e però siano sole
disposizioni al sacerdozio; la seconda, che li tre sacri siano sacramenti, e
per quello che tocca il detto commune che gl'inferiori siano gradi a'
superiori, affermar san Tomaso che nella Chiesa primitiva molti erano ordinati
preti immediate senza passar per gl'ordini inferiori e che la Chiesa dopo
ordinò questo passaggio al sacerdozio per tutti li gradi a fine d'umiliar le
persone. Si vede ben chiaro negl'Atti degl'apostoli che san Mattia fu
ordinato immediate apostolo et i 7 diaconi non passarono per ordini minori e
subdiaconato. San Paolino egli di se stesso narra che, dessegnando d'applicarsi
al servizio divino nel clero, per umiliazione voleva caminar per tutti li gradi
ecclesiastici, incomminciando dall'ostiario, ma mentre pensava quando far
principio, essendo ancora laico, alla sprovista il dí del Natale in Barcellona
fu preso per forza dalla moltitudine e portato inanzi il vescovo et ordinato
prete di salto; il che non sarebbe stato fatto se in quel tempo non fosse stato
usitato. Per le qual cose concluse il Bravo non esser bene che la sinodo
passasse oltre le cose che tra tutti li catolici convengono, et aggionse meglio
esser incomminciare questa materia del sacramento dell'ordine del sacerdozio,
il che anco sarà un dar connessione a questa sessione con la passata che fu del
sacrificio; e dal sacerdozio passar all'ordine universale senza descendere a
maggior particolarità.
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