[Si viene all'instituzione de' vescovi
e v'è gran contesa]
Il giorno seguente dalla residenza si
passò nell'ordine episcopale. Et avendo Segovia replicato che l'instituzione
de' vescovi de iure divino fu trattata e risoluta nel medesimo concilio
nel tempo di Giulio III con approbazione di tutti, e che egli ne aveva detto la
sua sentenza, e specificò il giorno e l'ora quando ciò fu, il cardinale di
Mantova fece pigliar gl'atti di quel tempo e legger dal secretario quello che
fu definito allora per publicare, dandogli esposizione per la qual concludeva
che non fu né deciso, né essaminato, né proposto nel modo che da Segovia era
stato detto. Al che replicando quel vescovo, se ben con parole in apparenza
riverenti, successero tante repliche, che convenne finir la congregazione. E
perché desiderarà forse alcuno d'intender qual di loro parlava con fondamento,
sarà a proposito portar qui quello che allora fu deciso nelle congregazioni, se
ben non publicato in sessione per la repentina dissoluzione del concilio a suo
luogo narrata. Furono allora composti tre capi della dottrina, il terzo de'
quali era inscritto: Della ierarchia e della differenza de' vescovi e preti.
Et avendo della ierarchia longamente parlato, dice poi cosí, di parola in
parola tradotto di latino: «Insegna oltra ciò la santa sinodo non dover esser
ascoltati quelli che dicono i vescovi non esser instituiti iure divino,
constando manifestamente dalle lettere evangeliche che Cristo Signor nostro
esso medesimo ha chiamato gl'apostoli e promossogli al grado dell'apostolato,
in luogo de' quali sono subrogati li vescovi; né ci debbe venir in pensiero che
questo cosí necessario et eminente grado sia stato introdotto nella Chiesa per
umana instituzione: perché sarebbe un detraer e vilipender la providenza divina
che mancasse nelle cose piú nobili». Queste erano le parole del capo della
dottrina. Furono anco notati 8 canoni, l'ottavo de' quali diceva: «Chi dirà che
i vescovi non siano instituiti iure divino, o non siano superiori a'
preti, o non abbiano autorità di ordinare, o quella competisca anco a' preti,
sia anatema preoccupato d'una opinione, la ritrova in tutto quello che legge e
non è maraviglia se questi doi prelati ciascuno trovava la sua nelle medesime
parole, le quali li ponteficii intendevano esser dette della sola potestà
dell'ordine, e li spagnuoli di tutta, che comprende l'ordine e giurisdizzione;
quantonque alcuni de' ponteficii credessero che Mantova studiosamente fingendo
di sentir con gl'altri, facesse legger la deliberazione vecchia, non per confermare
la propria sentenza, ma la spagnuola, che sentiva in secreto.
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