[Esamine degli articoli del matrimonio]
Il 9 del mese di febraro fu la prima
congregazione de' teologi sopra il matrimonio. Parlò il Salmerone con molta
magniloquenza, e sopra il primo articolo disse le cose solite de' scolastici;
sopra il secondo portò la determinazione del concilio fiorentino, che il
matrimonio riceve la perfezzione col solo consenso de' contraenti, né il padre
o altri vi ha sopra autorità; sostenne che si dovevano dannar per eretici
quelli che attribuiscono potestà a' padri d'anullargli; aggionse che l'autorità
della Chiesa era grandissima sopra la materia de' sacramenti; che poteva
alterare tutto quello che non appartiene all'essenzia; che essendo la
condizione del publico e secreto accidentale, la Chiesa vi aveva sopra potestà;
narrò li grand'inconvenienti che da' matrimoni secreti nascono et inumerabili
adulterii che seguono; e concluse esser ispediente che vi sia posto rimedio
coll'irritargli; fece insistenza grande sopra quel caso inestricabile, se alcuno,
dopo aver contratto e consummato il matrimonio in secreto, contrae poi in
publico con un'altra, dalla quale volendo partire e ritornar alla prima e
legitima, sia costretto con censure di rimanere nel publico contratto, dove il
misero da ambe le parti resta inviluppato, overo in adulterio perpetuo, overo
in censure con scandalo del prossimo.
L'altro giorno seguí il decano di Parigi,
che dell'instituzione del matrimonio e della grazia che in quello si riceve e
del dannare chi lo asserisce invenzione umana parlò abondantemente con dottrina
scolastica. Ma sopra l'articolo de' clandestini, avendo disputato che erano
veri matrimoni e sacramenti, pose difficoltà se la Chiesa avesse potestà
d'irritargli. Contradisse a quell'openione che nella Chiesa vi sia autorità
sopra la materia de' sacramenti; discorse che nissun sacramento al presente
legitimo può la Chiesa far che all'avvenire non sia valido; essemplificò della
consecrazione dell'eucaristia e passò per tutti li sacramenti; disse non esser
tale la potestà ecclesiastica, che alcun debbi presupporsi di poter impedir
tutti li peccati; che la Chiesa cristiana era stata 1500 anni soggetta a quello
che adesso vien descritto per intolerabile, e quel che non meno si debbe
stimare, dal principio del mondo li matrimoni secreti sono stati validi e
nissun ha pensato di volergli annullare, con tutto che frequentemente sia
occorso il caso d'un publico, contratto dopo d'un matrimonio segreto, che par
sii un insolubile, il qual da ogni canto porti inconvenienti; che il primo
matrimonio tra Adam et Eva, essemplare di tutti gl'altri, non ebbe testimonii.
Non restò senza esser stimato il parer di questo dottore; ma fu molto grato a'
prelati italiani che, occorrendogli una volta nominar il papa, aggionse
formalmente questo epiteto con la seguente esposizione, dicendo: «rettor e
moderator della Chiesa romana, cioè dell'universale»; con che diede anco
materia a molti raggionamenti, perché valendosene li ponteficii per concludere
che parimente nel canone dell'instituzione si poteva dir che il papa ha potestà
di regger la Chiesa universale, rispondevano li francesi esser gran differenza
dir assolutamente la Chiesa universale, che s'intende l'università de' fedeli,
dal dire la Chiesa romana, cioè universale dove quel «romana» decchiara
l'«universale», inferendo che è capo dell'universale, e che tutti li luoghi
dove si dà autorità al papa sopra tutta la Chiesa, s'intendono
disgiontivamente, non congiontivamente, cioè sopra ciascuna parte della Chiesa,
non sopra tutte insieme.
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