[Giudicii degli uomini sopra detta
bolla]
Ma gli uomini sensati, vedendo la bolla di
Leone, restarono con maraviglia per piú cose. Prima quanto alla forma, che con
clausule di palazzo il pontefice fusse venuto a dichiarazione in una materia
che bisognava trattare con le parole della Scrittura divina, e massime usando
clausule tanto intricate e cosí longhe e prolisse, che a pena era possibile di
cavarne senso, come se si avesse a far una sentenza in causa feudale; et in
particolare era notato che una clausula, la quale dice «inhibentes omnibus ne
praefatos errores asserere praesumant», è cosí allongata, con tante ampliazioni
e restrizzioni, che tra l'«inhibentes» et il «praesumant» vi sono interposte
piú di 400 parole.
Altri, passando poco piú inanzi,
consideravano che l'aver proposto 42 proposizioni e condannate come eretiche,
scandalose, false, offensive delle pie orecchie et ingannatrici delle menti
semplici, senza esplicare, quali di loro fossero le eretiche, quali le
scandalose, quali le false, ma con vocabolo «respettivamente» attribuendo a
ciascuna di esse una qualità incerta, veniva a restare maggior dubio che
inanzi, il che era non diffinir la causa, ma renderla piú controversa che
prima, e mostrar maggiormente il bisogno che vi era d'altra autorità e prudenza
per finirla.
Alcuni ancora restavano pieni
d'ammirazione come fosse detto che fra le 42 proposizioni, vi fossero errori
de' greci già dannati. Ad altri pareva cosa nuova che tante proposizioni in
diverse materie di fede fossero state decise in Roma col solo consiglio de'
cortegiani, senza participarne con gli altri vescovi, università e persone
letterate d'Europa.
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