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Paolo Sarpi
Istoria del Concilio tridentino

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  • Libro ottavo
    • [Il papa pronuncia sentenza contra cinque vescovi francesi e cita la reina di Navarra]
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[Il papa pronuncia sentenza contra cinque vescovi francesi e cita la reina di Navarra]

Il pontefice, se ben sodisfatto del cardinale di Lorena e de' francesi dependenti da lui, nondimeno irritato contra quella fazzione di onde teneva che fosse venuto il motivo della protesta fatta in concilio, repigliò la deliberazione fatta sino al tempo dell'editto di pacificazione con gl'ugonotti, che a Trento si procedesse contra la regina di Navarra, la qual aveva tralasciata, prevedendo che dagl'ambasciatori cesarei sarebbe fatta opposizione, come fecero quando si trattava di proceder contra la regina d'Inghilterra, e risolvé di dar essecuzione al suo pensiero in Roma, et a' 13 del mese fece publicar la sentenza contra li 5 vescovi francesi già citati, come s'è detto, e fece affigger alle porte di San Pietro et in altri luoghi publici una citazione contra Giovanna, regina di Navarra, relitta di Antonio, che in termine di 6 mesi dovesse comparir a defendersi e render le raggioni, perché non dovesse esser dicchiarata privata di tutte le degnità e stati e dominii, e nullo il matrimonio contratto tra il già Antonio di Vandomo e lei, e la prole illegitima, et incorsa in altre pene dicchiarate da' canoni contra gl'eretici. Il cardinale di Lorena, inanzi che il papa venisse a quelle sentenzie e processo, fece con lui ufficii, raccordando che le massime tenute in Francia erano molto differenti da quelle di Roma; perilché in quel regno sarebbe stato sentito male che fossero giudicate cause de vescovi in prima instanza, e che la citazione contra la regina, cosí per la medesima causa, come perché era con pene temporali, averebbe dato che dire e mala satisfazzione a molti; ma quelli ufficii essendo intesi dal papa come erano fatti, non partorirono altro frutto, se non quello che il medesimo cardinale in suo secreto desiderava. Nel negozio dell'abboccamento, tanto desiderato dalla regina che con ogni corriero ne faceva nuovo ufficio appresso il pontefice, quantonque fosse venuto aviso dalla corte imperiale che Cesare non voleva darci orrecchie, e di Spagna, se ben parole molto compite di desiderio che il re aveva d'effettuarlo, nondimeno con risoluzione che li tempi e le congiunture non lo comportavano, fu però di parere il cardinale che, quantonque non vi fosse alcuna speranza, il papa nondimeno non dovesse restar di mandarci li noncii espressi destinati per questo, come ufficio dal qual avessero a depender molte altre negoziazioni in servizio della Sede apostolica, et in particolare per levar gli impedimenti alla conclusione del concilio, se alcuni fossero nati; onde furono espediti il Visconte in Spagna et il Santa Croce in Germania, in apparenza con carico di trattar l'abboccamento, in essistenza con altre instruzzioni particolari.

 

 




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