[Il papa pronuncia sentenza contra
cinque vescovi francesi e cita la reina di Navarra]
Il pontefice, se ben sodisfatto del
cardinale di Lorena e de' francesi dependenti da lui, nondimeno irritato contra
quella fazzione di onde teneva che fosse venuto il motivo della protesta fatta
in concilio, repigliò la deliberazione fatta sino al tempo dell'editto di
pacificazione con gl'ugonotti, che a Trento si procedesse contra la regina di
Navarra, la qual aveva tralasciata, prevedendo che dagl'ambasciatori cesarei
sarebbe fatta opposizione, come fecero quando si trattava di proceder contra la
regina d'Inghilterra, e risolvé di dar essecuzione al suo pensiero in Roma, et
a' 13 del mese fece publicar la sentenza contra li 5 vescovi francesi già
citati, come s'è detto, e fece affigger alle porte di San Pietro et in altri
luoghi publici una citazione contra Giovanna, regina di Navarra, relitta di
Antonio, che in termine di 6 mesi dovesse comparir a defendersi e render le
raggioni, perché non dovesse esser dicchiarata privata di tutte le degnità e
stati e dominii, e nullo il matrimonio contratto tra il già Antonio di Vandomo
e lei, e la prole illegitima, et incorsa in altre pene dicchiarate da' canoni
contra gl'eretici. Il cardinale di Lorena, inanzi che il papa venisse a quelle
sentenzie e processo, fece con lui ufficii, raccordando che le massime tenute
in Francia erano molto differenti da quelle di Roma; perilché in quel regno
sarebbe stato sentito male che fossero giudicate cause de vescovi in prima
instanza, e che la citazione contra la regina, cosí per la medesima causa, come
perché era con pene temporali, averebbe dato che dire e mala satisfazzione a
molti; ma quelli ufficii essendo intesi dal papa sí come erano fatti, non
partorirono altro frutto, se non quello che il medesimo cardinale in suo
secreto desiderava. Nel negozio dell'abboccamento, tanto desiderato dalla
regina che con ogni corriero ne faceva nuovo ufficio appresso il pontefice,
quantonque fosse venuto aviso dalla corte imperiale che Cesare non voleva darci
orrecchie, e di Spagna, se ben parole molto compite di desiderio che il re
aveva d'effettuarlo, nondimeno con risoluzione che li tempi e le congiunture
non lo comportavano, fu però di parere il cardinale che, quantonque non vi
fosse alcuna speranza, il papa nondimeno non dovesse restar di mandarci li noncii
espressi destinati per questo, come ufficio dal qual avessero a depender molte
altre negoziazioni in servizio della Sede apostolica, et in particolare per
levar gli impedimenti alla conclusione del concilio, se alcuni fossero nati;
onde furono espediti il Visconte in Spagna et il Santa Croce in Germania, in
apparenza con carico di trattar l'abboccamento, in essistenza con altre
instruzzioni particolari.
|