[Precipitazion del concilio al fine]
Qui mi convien far una gran mutazione di
stile e dove nelle narrazioni passate ho sempre usato quello che è proprio per
descriver varietà d'animi e di pareri, attraversamenti a' dissegni l'uno
all'altro e dilazioni interposte alle risoluzioni, fermandomi per esplicare li
consegli di diversi, spesso tra loro repugnanti: da qui inanzi ho da narrare
una mira unica e concordi operazioni, le quali pareranno volare, piú tosto che
correre, ad un solo fine; delle quali una sol causa ho da render, per non
replicarla in tutti li luoghi, cioè la concorde risoluzione a precipitare il
concilio.
Perilché, semplicemente narrando, mi resta
dire che vennero a' legati lettere del pontefice con risoluzione che il
concilio si finisse, quantonque il re di Spagna ne ricevesse disgusto, perché
egli aveva maniera d'accommodarsi con lui; che stabilissero il decreto del
clandestino con maggior unione che fosse possibile, non restando però di farlo,
quantonque continuasse la medesima opposizione; che quanto alla riforma de'
prencipi e restituzione della giurisdizzione e libertà ecclesiastica, non si
descendesse ad alcun particolare, solo si renovassero li canoni antichi e senza
anatemi. E se sopra altri articoli nascesse difficoltà, si riservassero a lui,
che averebbe provisto, rimettendosi a quel di piú che gl'averebbe detto il
cardinale di Lorena, informatissimo d'ogni sua volontà, al quale dovessero
credere. Gli mandò appresso un formulario di finir il concilio, il qual
conteneva che dovessero esser confermate tutte le cose fatte sotto Paolo e
Giulio, dicchiarate che fossero tutte in un concilio con quello, e che in tutto
sia salva l'autorità della Sede apostolica; che di ogni cosa decretata fosse
dimandata la conferma al pontefice; che sottoscrivessero tutti li padri, e dopo
quelli, ad essempio degl'antichi imperatori, vi fosse la sottoscrizzione
degl'ambasciatori, acciò che li prencipi fossero obligati all'osservanza de'
decreti et a perseguitar con le armi quelli di contraria religione, lasciando
però in potestà d'essi legati che insieme con Lorena aggiongessero,
sminuissero, alterassero, secondo l'opportunità; le qual cose tutte furono
tenute secretissime sino dopo la sessione per maneggiarle, come si dirà.
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