[Il proposito della dieta è sospeso per
li turbamenti]
Ma il moto presto restò sedato e rimase
l'anno seguente 1525 senza nissuna negoziazione in questa materia. Perché in
Germania si eccitò ribellione de' villani contra i prencipi e magistrati, e la
guerra degli anabaptisti che tenne ognuno occupato; et in Italia successe nel
principio dell'anno la giornata di Pavia e la prigionia del re Francesco di
Francia, la quale inalzò cosí l'animo di Cesare che li pareva aver tutto 'l
mondo in suo arbitrio; ma poi lo tenne tutto occupato per le leghe di molti
prencipi che si trattarono contra di lui, e per la negoziazione della
liberazione del re. Il pontefice ancora, per esser restata l'Italia senza
difesa in arbitrio de' ministri cesarei, pensava a se stesso e come
congiongersi con altri che lo potessero difender dall'imperatore, dal quale si
era alienato, vedutolo fatto cosí potente che il ponteficato li restava a
discrezione
Nell'anno 1526 si tornò alle medesime
trattazioni in Germania et in Italia. In Germania, essendo ridotti tutti gli
ordeni dell'Imperio alla dieta in Spira nel fine di giugno, fu posto in
deliberazione per ordine speciale di Cesare in che modo si potesse conservar la
religione cristiana e gli antichi costumi della Chiesa, e castigar i violatori.
Et essendo i pareri cosí diversi che non era possibile concluder cosa alcuna, i
rappresentanti cesarei fecero leggere le lettere imperiali, dove Carlo diceva
aver deliberato di passar in Italia et a Roma per la corona e per trattar col
pontefice di celebrar il concilio; per tanto commandava che nella dieta non si
statuisse alcuna cosa contra le leggi, ceremonie e vecchi usi della Chiesa, ma
fosse osservata la formula dell'editto di Vormazia e si contentassero di portar
in pazienza quella poca dimora, sin che egli avesse trattato col pontefice la
celebrazione del concilio, il che sarebbe in breve, perché col trattar le cose
della religione in una dieta, piú tosto ne nasce male che bene.
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