[Il papa per forza dà qualche
assentimento al concilio]
Il papa, avendo prima composte le cose coi
Colonnesi et abolito il monitorio publicato contra il cardinale, congregato il
consistorio il dí 13 settembre, con longhissimo discorso commiserò le miserie
della cristianità, deplorò la morte del re d'Ongaria et attribuí ogni
infortunio all'ira divina eccitata per i peccati, confessando che tutti avevano
origine dalla deformazione dell'ordine ecclesiastico; monstrò come era
necessario per placarla incomminciare (cosí disse) dalla casa di Dio, al che
voler dar lui essempio nella propria persona; scusò la mossa delle armi et il
processo contra i Colonna, essortò i cardinali all'emendazione de' costumi;
disse che voleva andar in persona a tutti i prencipi per maneggiar una pace
universale, risoluto piú tosto di lasciar la vita che cessar da questa impresa
sin che non l'avesse condotta ad effetto, avendo nondimeno ferma speranza
nell'aiuto di Dio di vederne la conclusione: la qual ottenuta, era risoluto di
celebrar il concilio generale per estinguer anco la divisione nella Chiesa e
sopir l'eresie. Essortò i cardinali a pensar ciascuno e proporgli tutti quei
mezi che giudicassero poter servire a questi due scopi, d'introdur la pace e
sradicar l'eresie. Si publicò per Roma et anco per Italia il ragionamento del
papa e ne fu mandata copia per mano di molti, e quantonque da' suoi fosse molto
aiutato con la commendazione, ebbe però fede di sincero appresso pochi.
Ma in Spagna, essendo state presentate le 2
lettere dal noncio pontificio all'imperatore, l'una un dí doppo l'altra, eccitò
molto pensiero nel conseglio di quel prencipe. Credevano alcuni d'essi che
Clemente, pentito dell'acerbità della prima, avesse scritta la seconda per
medicina, per il che consegliavano che non convenisse mostrarne risentimento. E
questa opinione era fomentata da una disseminazione sparsa dal noncio, che con
la seconda avesse avuto ordine, se la prima non era presentata, di non darla,
ma consegnando solo la seconda, rimandarla. I piú sensati ben vedevano che non
vi essendo differenza maggiore che d'un giorno, se fosse stato pentimento
averebbe il papa potuto, facendo accelerar il corriere secondo, prevenir il
primo; poi non esser verisimile che un prencipe prudente come quello, senza
gran consulta, fosse venuto a deliberazione di scriver con tanta acerbità. Però
riputavano che fosse stato un artificio di protestare e non voler risposta. E
fu risoluto che dall'imperatore fosse immitato, rispondendo parimente alla
prima con i termini convenienti alla severità, et un giorno doppo alla seconda,
correspondendo alla maniera tenuta in quella.
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