Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Paolo Sarpi Istoria del Concilio tridentino IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
[Contese de' frati francescani e domenicani per la concezzione della beata Vergine. Origine e progresso di questa dottrina] I prelati deputati a formare il decreto con l'aiuto de' teologi divisero la materia in 5 anatematismi. Il primo del personal peccato d'Adamo; il secondo della transfusione nella posterità; il terzo del rimedio per il battesmo; il quarto del battesmo de' putti; il quinto della concupiscenza rimanente. Dopo quello erano dannate le openioni de' zuingliani ne' 4 primi, e nel quinto quella di Lutero. Furono quasi con tutti conferiti, e levato et aggionto secondo gli avvertimenti con molta concordia, se non che i vescovi e frati dell'ordine di san Francesco non approvarono che universalmente si dicesse il peccato d'Adamo essere passato in tutto 'l genere umano; perché veniva compresa la beata Vergine madre di nostro Signore, se specialmente non era eccettuata, et instavano per l'eccezzione. In contrario dicevano i dominicani che la proposizione cosí universale e senza eccezzione era di san Paolo e di tutti i santi dottori; però non conveniva con eccezzione alterarla; e riscaldandosi la contradizzione, ricaderono nella questione che i legati piú volte avevano divertita: questi dicevano che, quantonque la Chiesa abbia tolerato l'openione della concezzione, nondimeno chi ben essaminasse la materia, troverebbe che ne meno la beata Vergine fu essente dalla commune infezzione; e gli altri opponevano che sarebbe stato un condannar la Chiesa, che celebra la concezzione come immaculata et un'ingratitudine, derogando all'onor dovuto a quella per il cui mezo passano tutte le grazie di Cristo a noi. Passarono le dispute a specie di contenzione, e tanto oltre che l'ambasciatore cesareo venne in speranza d'ottenere il suo dissegno che la materia non si potesse proporre nella seguente sessione. Ma perché molte cose furono in quell'occasione proposte e fecero venir al decreto che si dirà, il qual, perché diede da parlare, per intiera intelligenza del tutto è necessario dal suo principio narrare l'origine di questa controversia. Dopo che l'impietà di Nestorio divise Cristo, facendo doi figli e negando che il generato dalla beata Vergine fosse Dio, la Chiesa, per inculcare nella mente de' fedeli la verità catolica, introdusse di replicarla frequentissimamente nelle chiese cosí d'Oriente, come d'Occidente, con questa breve forma di parole, in greco «Maria Theotocos», in latino «Maria mater Dei»: il che, instituito in onore di Cristo solamente, pian piano si communicò anco alla madre, e finalmente fu ridotto a lei sola, e per la stessa causa, quando furono frequentate l'imagini, si depinse Cristo fanciullo in braccio della Vergine per ramemorare la venerazione a lui dovuta anco in quell'età; passò nondimeno, in progresso, in venerazione della madre senza il figlio, restando egli nella pittura come apendice. I scrittori e predicatori, massime contemplativi, tratti dal torrente del volgo che molto può in queste materie, tralasciato di parlare di Cristo, a concorrenza inventarono nuove lodi et epiteti e servizii religiosi; tanto che circa il 1050 fu anco instituito un officio quotidiano distinto per 7 ore canoniche alla beata Vergine, nella forma che da antichissimo tempo era sempre consueto celebrarsi in onore della Maestà divina, e ne' 100 anni seguenti s'aumentò tanto la venerazione, che si ridusse al colmo e sino all'attribuirgli quello che le Scritture dicono della divina sapienza; e tra le novità inventate fu una questa, la total essenzione dal peccato originale: quella però restava solamente nelle opinioni d'alcuni pochi privati, senza avere luogo nelle ceremonie ecclesiastiche, né appresso gli uomini dotti. Circa il 1136 i canonici di Lione ardirono d'introdurla negli officii ecclesiastici. San Bernardo, che in quei tempi viveva, stimato il piú dotto e pio di quel secolo e nelle lodi della beata Vergine frequentissimo, sino a dargli titolo di collo della Chiesa, per quale passa dal capo ogni grazia et ogn'influsso, inveí severamente contra i canonici, scrisse loro riprendendogli d'aver introdotto novità pericolosa senza raggione, senza essempio dell'antichità; che non mancano luoghi da lodare la Vergine, a quale non può piacere una novità presontosa, madre della temerità, sorella della superstizione, figlia della leggierezza. Il secolo seguente ebbe i dottori scolastici d'ambidue gli ordini franciscano e dominicano, che ne' loro scritti rifiutarono questa opinione, sino intorno il 1300, quando Giovanni Scoto, franciscano, posta la materia in disputa et essaminate le raggioni, ricorse alla divina potestà, dicendo Dio aver potuto fare che mai fosse in peccato o che vi fosse solo per un instante, et anco che gli sottogiacesse per tempo; che Dio solo sa qual di questi tre sia avvenuto: esser cosa probabile, nondimeno, attribuir a Maria il primo, se però non repugna alla autorità della Chiesa e della Scrittura. La dottrina di questo teologo, ne' suoi tempi celebre, fu communemente seguita dall'ordine francescano; ma nel particolare della concezzione, vedendo la via aperta dal suo autore, affermò assolutamente per vero quello che da lui fu proposto per possibile e probabile, sotto condizione dubitativa, se non repugna alla fede ortodossa. I dominicani constantemente repugnavano, per seguire san Tomaso del loro ordine, celebre per dottrina e per l'approbazione di papa Giovanni XXII, il qual papa, a fine di deprimere l'ordine francescano che in gran parte aderiva a Ludovico Bavaro, imperatore scommunicato da lui, celebrava e canonizava quel dottore e la dottrina sua. L'apparenza della pietà e devozione fece che all'universale fu piú accetta l'opinione francescana, e ricevuta tenacemente dall'università di Parigi, che era in credito di dottrina molto eminente, e poi dal concilio di Basilea dopo longa ventilazione e discussione approvata, e proibito il predicare et insegnare la contraria; il che ebbe luogo in quelle regioni che ricevettero quel concilio. Finalmente papa Sisto IV, francescano, in questa materia fece due bolle, una del 1476, approvando un nuovo officio, composto da Leonardo Nogarola protonotario, con indulgenze a chi lo celebrava et assisteva; l'altra del 1483, dannando per falsa et erronea l'asserzione che sia eresia tener la concezzione o peccato il celebrarla, e scommunicando i predicatori et altri che notassero d'eresia quella opinione o la contraria, per non esser ancora deciso dalla Chiesa romana e Sede apostolica. Questo però non sopí le contenzioni, le quali tra questi due ordini de frati s'inasprivano sempre maggiormente, et ogn'anno al decembre si rinovavano, tanto che papa Leone X pensò di rimediare con differire la controversia, e fece scrivere a diversi. Ma ebbe poi pensieri piú importanti per le novità di Germania, le quali anco operarono in queste contenzioni quello che avviene nelli Stati, che, assediata la città, le fazzioni cessano e tutti s'uniscono contra il commun nemico. Fondavansi i dominicani sopra la Scrittura e la dottrina de' padri e de' scolastici piú vecchi, dove per gli altri non si trovava pur un punto in favore, ma per sé allegavano miracoli et il contento de' popoli. Diceva fra Giovanni da Udine, dominicano: «O voi volete che san Paolo et i padri abbiano creduto questa vostra essenzione della Vergine fuori della commune condizione, o no. Se l'hanno creduta, e pur hanno parlato universalmente senza mai fare menzione di questa eccezzione, immitategli anco adesso. Ma se essi hanno creduto il contrario, la vostra è una novità». Fra Girolamo Lombardello, francescano, diceva non minor essere l'autorità della Chiesa presente che della primitiva: se il consenso di quella ne' tempi suoi indusse a parlare senza eccezzione, il consenso di questa, che si vede nel celebrare la festa per tutto, debbe indur a non tralasciarla. I legati scrissero a Roma la mirabil concordia di tutti contra la dottrina luterana e la deliberazione presa di condannarla, e mandarono copia delli anatematismi formati, avisando insieme la contenzione eccitata per la concezzione. A che da Roma fu risposto che per nissuna causa si mettesse mano a quella materia che poteva causare un scisma tra catolici, ma cercassero di mettere pace tra le parti e dare sodisfazzione ad ambedue, e sopra tutto conservar in vigore il breve di Sisto IV. I legati, ricevuto l'ordine, et essi medesimi e per mezo de' prelati piú prudenti persuasero ambe le parti a deporre le contenzioni et attender unitamente contra luterani; quali si contentarono di mettere tutto in silenzio, mentre che non fosse fatto pregiudicio all'opinione sua; però i francescani dicevano che il canone era contra di loro, se la Vergine non era eccettuata; i dominicani che, se era eccettuata, essi erano condannati; si vidde necessità di trovare modo come si dicchiarasse non compresa, né affermativamente eccettuata; che fu dicendo non aver avuto intenzione di comprenderla, né meno d'eccettuarla. Poi per la grand'instanza de' francescani si contentarono anco gli altri che si dicesse solamente non aver avuto intenzione di comprenderla: e per ubedire al papa s'aggionse che si servassero le constituzioni di Sisto IV.
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |