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Congregazione per l'Educazione Cattolica; Congregazione per il Clero
Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti

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Ambiti

68. La formazione permanente deve comprendere e armonizzare tutte le dimensioni della vita e del ministero del diacono. Pertanto, come per i presbiteri, deve essere completa, sistematica e personalizzata, nelle sue diverse dimensioni: umana, spirituale, intellettuale, pastorale. (204)

69. Curare i diversi aspetti della formazione umana dei diaconi costituisce, oggi, come nel passato, un compito importante dei Pastori. Il diacono, consapevole di essere stato scelto come uomo tra gli uomini, per mettersi al servizio della salvezza di tutti gli uomini, deve essere pronto a lasciarsi aiutare nell'opera di miglioramento delle proprie qualità umanestrumenti preziosi per il suo servizio ecclesiale — e a perfezionare tutti quegli aspetti della sua personalità, che possano rendere più efficace il suo ministero.

Per realizzare quindi utilmente la sua vocazione alla santità e la sua peculiare missione ecclesiale, egli — con gli occhi fissi a Colui che è perfetto Dio e perfetto uomo — si deve applicare anzitutto nella pratica delle virtù naturali e soprannaturali, che lo renderanno più simile all'immagine di Cristo e più degno della stima dei suoi fratelli. (205) In particolare, dovrà curare, nel suo ministero e nella sua vita quotidiana, la bontà del cuore, la pazienza, l'amabilità, la forza d'animo, l'amore per la giustizia, la fedeltà alla parola data, lo spirito di sacrificio, la coerenza con gli impegni liberamente assunti, lo spirito di servizio, ecc.

La pratica di queste virtù aiuterà i diaconi a diventare uomini di personalità equilibrata, maturi nell'agire e nel discernere fatti e circostanze.

È altresì importante che il diacono, conscio della dimensione di esemplarità del suo comportamento sociale, rifletta sulla importanza della capacità di dialogo, sulla correttezza delle varie forme di relazioni umane, sulle attitudini al discernimento delle culture, sul valore dell'amicizia, sulla signorilità del tratto. (206)

70. La formazione spirituale permanente è in stretta connessione con la spiritualità diaconale, che deve alimentare e far progredire, e con il ministero, sostenuto da « un vero incontro personale con Gesù, da un fiducioso colloquio con il Padre, da una profonda esperienza dello Spirito ». (207) I diaconi vanno quindi specialmente incoraggiati e sostenuti dai Pastori a coltivare responsabilmente la propria vita spirituale, dalla quale sorge con abbondanza la carità che sostiene e rende fecondo il loro ministero, evitando il pericolo di cadere nell'attivismo o in una mentalità « burocratica » nell'esercizio del diaconato.

In particolare, la formazione spirituale dovrà sviluppare nei diaconi atteggiamenti collegati con la triplice diaconia della parola, della liturgia e della carità.

La meditazione assidua della S. Scrittura realizzerà familiarità e dialogo adorante con il Dio vivente, favorendo una assimilazione di tutta la Parola rivelata.

La conoscenza profonda della Tradizione e dei libri liturgici aiuterà il diacono a riscoprire continuamente le ricchezze inesauribili dei divini misteri per essere ministro degno.

La sollecitudine fraterna nella carità avvierà il diacono a diventare animatore e coordinatore delle iniziative di misericordia spirituale e corporale, quasi segno vivente della carità della Chiesa.

Tutto ciò richiede una programmazione accurata e realistica dei mezzi e dei tempi, cercando sempre di evitare le improvvisazioni. Oltre a stimolare la direzione spirituale, si devono prevedere corsi e sessioni speciali di studio su questioni appartenenti alla grande tradizione teologica spirituale cristiana, periodi particolarmente intensi di spiritualità, visite a luoghi spiritualmente significativi.

In occasione degli esercizi spirituali, ai quali dovrebbe partecipare almeno ogni due anni, (208) il diacono non mancherà di tracciare un concreto progetto di vita, da verificare periodicamente con il proprio direttore spirituale. In esso non dovrebbero mancare i tempi dedicati quotidianamente alla fervida devozione eucaristica, alla filiale pietà mariana e alle pratiche ascetiche abituali, oltre che alla preghiera liturgica e alla meditazione personale.

Il centro unificatore di questo itinerario spirituale è l'Eucaristia. Essa costituisce il criterio orientativo, la dimensione permanente di tutta la vita e l'azione diaconale, il mezzo indispensabile per una consapevole perseveranza, per ogni autentico rinnovamento e per giungere così ad una sintesi equilibrata della propria vita. In tale ottica, la formazione spirituale del diacono riscopre l'Eucaristia come Pasqua, nella sua articolazione annuale (la Settimana Santa), settimanale (la Domenica), quotidiana (la Messa feriale).

71. L'inserimento dei diaconi nel mistero della Chiesa, in virtù del loro battesimo e del primo grado del sacramento dell'Ordine, rende necessario che la formazione permanente rafforzi in essi la coscienza e la volontà di vivere in motivata, operosa e matura comunione con i presbiteri e con il proprio Vescovo, nonché con il Sommo Pontefice, che è il fondamento visibile dell'unità di tutta la Chiesa.

Così formati, i diaconi, nel loro ministero, si proporranno pure come animatori di comunione. In particolare, laddove si verificassero tensioni, non mancheranno di promuovere la pacificazione per il bene della Chiesa.

72. Occorre organizzare opportune iniziative (giornate di studio, corsi di aggiornamento, frequenza di corsi o seminari presso istituzioni accademiche) per approfondire la dottrina della fede. Sarà particolarmente utile, in questo senso, fomentare lo studio attento, approfondito e sistematico del Catechismo della Chiesa Cattolica.

È indispensabile verificare la corretta conoscenza del sacramento dell'Ordine, dell'Eucarestia e dei sacramenti più consuetamente affidati ai diaconi, come il Battesimo ed il Matrimonio. È necessario anche approfondire ambiti o tematiche della filosofia, dell'ecclesiologia, della teologia dogmatica, della Sacra Scrittura e del diritto canonico più utili per l'adempimento del loro ministero.

Oltre che favorire un sano aggiornamento, tali incontri dovrebbero condurre alla preghiera, ad una maggiore comunione e ad un'azione pastorale sempre più incisiva, quale risposta alle urgenti necessità della nuova evangelizzazione.

Si devono approfondire in forma comunitaria e con guida autorevole anche i documenti del Magistero, specialmente quelli che esprimono la posizione della Chiesa riguardo a problemi dottrinali e morali maggiormente sentiti, mirando sempre al ministero pastorale. Così facendo si potrà esprimere e realizzare la dovuta obbedienza al Pastore universale della Chiesa e ai Pastori diocesani, rafforzando anche la fedeltà alla dottrina e alla disciplina della Chiesa in un rinsaldato vincolo di comunione.

È del massimo interesse e di grande attualità, inoltre, studiare, approfondire e diffondere la dottrina sociale della Chiesa. L'inserimento di buona parte dei diaconi nelle professioni, nel lavoro e nella famiglia, infatti, consentirà di elaborare mediazioni efficaci per la conoscenza e l'attuazione dell'insegnamento sociale cristiano.

Coloro che ne hanno le capacità possono essere indirizzati dal Vescovo alla specializzazione in una disciplina teologica, conseguendo possibilmente i gradi accademici presso centri accademici pontifici o riconosciuti dalla Sede Apostolica, che assicurino una formazione dottrinalmente corretta.

Infine, abbiano sempre a cuore lo studio sistematico, non solo per perfezionare il loro sapere teologico, ma anche per rivitalizzare continuamente il loro ministero, rendendolo sempre adeguato alle necessità della comunità ecclesiale.

73. Accanto all'approfondimento doveroso delle scienze sacre, va curata una adeguata acquisizione delle metodologie pastorali (209) per un efficace ministero.

La formazione pastorale permanente consiste, in primo luogo, nel promuovere continuamente l'impegno del diacono a perfezionare l'efficacia del proprio ministero, di rendere presente nella Chiesa e nella società l'amore e il servizio di Cristo a tutti gli uomini senza distinzioni, specialmente ai più deboli e bisognosi. Infatti, è dalla carità pastorale di Gesù che il diacono attinge la forza e il modello del suo agire. Questa stessa carità spinge e stimola il diacono, collaborando con il Vescovo e i presbiteri, a promuovere la missione propria dei fedeli laici nel mondo. Egli è perciò stimolato « a conoscere sempre meglio la condizione reale degli uomini, ai quali è mandato, a discernere nelle circostanze storiche nelle quali è inserito gli appelli dello Spirito, a ricercare i metodi più adatti e le forme più utili per esercitare oggi il suo ministero » (210) in leale e convinta comunione con il Sommo Pontefice e con il proprio Vescovo.

Tra queste forme, l'apostolato odierno richiede anche il lavoro in gruppo, che, per essere fruttuoso, esige di sapere rispettare e difendere, in sintonia con la natura organica della comunione ecclesiale, la diversità e complementarità dei doni e delle funzioni rispettive dei presbiteri, dei diaconi e di tutti gli altri fedeli.




204) Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. post-sinodale Pastores dabo vobis, 71: l.c., 783; Congregazione per il Clero, Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri Tota Ecclesia, n. 74: ed. cit., p. 75.



205) Cf S. Ignazio di Antiochia: « Bisogna che i diaconi, che sono ministri dei misteri di Cristo Gesù, siano in ogni maniera accetti a tutti. Non sono infatti diaconi di cibi e di bevande ma ministri della Chiesa di Dio » (Epist. ad Trallianos, 2, 3: F. X. Funk, o.c., I, pp. 244-245).



206) Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. post-sinodale Pastores dabo vobis 72: l.c., 783; Congregazione per il Clero, Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri Tota Ecclesia, n. 75: ed. cit., pp. 75-76.



207) Giovanni Paolo II, Esort. ap. post-sinodale Pastores dabo vobis 72: l.c., 785.



208) Cf Paolo VI, Lett. ap. Sacrum Diaconatus Ordinem, VI, 28: l.c., 703; C.I.C., can. 276, § 4.



209) Cf C.I.C., can. 279.



210) Giovanni Paolo II, Esort. ap. post-sinodale Pastores dabo vobis, 72: l.c., 783.






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