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Congregazione per l'Educazione Cattolica; Congregazione per il Clero Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti IntraText CT - Lettura del testo |
Motivazioni
64. Traendo ispirazione dalla preghiera di ordinazione, la formazione permanente si fonda sulla necessità per il diacono di un amore per Gesù Cristo che spinge all'imitazione (« siano immagine del tuo Figlio »); tende a confermarlo nella fedeltà indiscussa alla personale vocazione al ministero (« compiano fedelmente l'opera del ministero »); propone la sequela di Cristo Servo con radicalità e franchezza (« l'esempio della loro vita sia un richiamo costante al Vangelo... siano sinceri... premurosi... vigilanti... »).
La formazione permanente trova, dunque, « il suo fondamento proprio e la sua motivazione originale nel dinamismo stesso dell'ordine ricevuto » (198) e trae il suo alimento primordiale dall'Eucaristia, compendio del mistero cristiano, sorgente inesauribile di ogni energia spirituale. Anche al diacono si può, in qualche modo, applicare l'esortazione dell'apostolo Paolo a Timoteo: « Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te » (2 Tim 1, 6; cf 1 Tim 4, 14-16). Le esigenze teologiche della sua chiamata ad una singolare missione di servizio ecclesiale richiedono dal diacono un amore crescente per la Chiesa e per i suoi fratelli, manifestato nel fedele adempimento dei propri compiti e delle proprie funzioni. Scelto da Dio per essere santo, servendo la Chiesa e tutti gli uomini, il diacono deve crescere nella coscienza della propria ministerialità in modo continuo, equilibrato, responsabile, sollecito e sempre gioioso.