aband-contr | conum-grati | grazi-paris | parla-silvi | simil-zucca
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1005 I | se li disconvenghi: tutte graziate, tutte belle.~ ~FABIO~Voi
1006 XV | scuoprano meglio e con più graziato modo, e anco le pitture
1007 XV | fuggire il profilare cosa graziosa, e ornar la varietà degli
1008 XXVII | miracolosi, e molto più graziosi che li fiandresi non sono.
1009 XXVII | stesso. Vorrei che fusse grazioso per parteciparne con l'opere
1010 XXII | che la fusse traslata in Grecia. Vero è che ella fu portata
1011 I | madonne trarrebbon Marte di grembo dalla sua amata Venere con
1012 XI | alterarsi di tanto sdegno che, gridando, con l'ali e ungnie difformò
1013 XXIV | Parmeggiano, messer Bernardo Grimani, e altri che sono morti,
1014 V | istremità delle dita; poscia la grossezza dell'uomo cingendolo sotto
1015 XXVII | fillare»; et ella, dando una guanciattina alla figliuola, in modo
1016 XXI | ritrovò l'oblique, cioè far guardar le figure all'in sù e all'
1017 III | opera par più diligente. E guardative d'incorrere negli errori
1018 XXVII | cielo e in terra. Ma Dio vi guardi dagli giudici ch'abbino
1019 III | nostri pittori ne sono mal guarniti, e perciò debbeno le loro
1020 XXVII | vero pittore debbe esser guarnito.~ ~LAURO~Mi fate sovenir
1021 XXVI | se la figura dipinta si guasta, o nella faccia, o in altra
1022 XVIII | caduca, e già comincia a guastarsi imperò che la sodezza della
1023 XXVI | integramente lo scultore per il guasto della figura; ma se la figura
1024 XXVII | lerci e camise succide, come guataro; ma sia delicato e netto,
1025 V | navi e altre macchine da guerra; diedero le quantità e proporzione
1026 IX | virtù tutte l'arti come guida e calamita di esse, per
1027 XXVII | appare. Questo perché siamo guidati a tal perfezione per lo
1028 II | altra il petto, e in tal guisa reduceva a perfezione l'
1029 IV | ch'a me piace, voi anco gustate del medesimo piacer ch'io
1030 XXVII | estratto l'intelletto nel gusto, la qual differenzia causa
1031 | hai
1032 XXVII | compose un'opera nel suo idioma che trattava anco di pittura,
1033 XXVI | della imagine di Venere suo idolo».~Di scultori, che si tengono
1034 I | del vostro ingegno nell'ignoranzia, imperò che le proporzioni,
1035 | II
1036 | III
1037 X | degna opera, e così lasciò illesa la città di Rodi.~ ~LAURO~
1038 XXIII | giorni nostri penetrati illesi dalla rivoluzione delle
1039 XXVII | non si vede, né anco si sa imaginare. E però, fatta l'opera,
1040 VII | imaginativa, se prima quella così imaginata non vien dagli altri sensi
1041 VII | effetto alcuno della sua imaginativa, se prima quella così imaginata
1042 XXVI | LAURO~Schifate questa imbroccata, o statuarj! E forsi che
1043 X | cosa molto difficile, anzi imitabile, perch'a tal lucidezza non
1044 XI | loggia un gallo indiano, imitandone un vivo, il qual vivo, veduto
1045 VI | e dato che tutte l'arti imitano la natura, questa sopra
1046 II | incorrere nell'imperfezione, imitate Zeusi, che volendo appresso
1047 III | colui traspari ispedita, poi imitatelo in un quadro: vederete ch'
1048 II | arte nostra et eccellente imitator del tutto, come ha ispesa
1049 XIII | FABIO~L'arte della pittura è imitatrice della natura nelle cose
1050 VIII | nostra era a quel tempo immersa, poscia istaurata da ottimi
1051 XIV | tutte l'antichità di Roma, imo del mondo.~ ~FABIO~Tanto
1052 XX | natural disposizione, ci imparerà frequentando lo studio e
1053 XIII | avendo il giudicio, voi imparerete la circonscrizione, il ch'
1054 XIX | Ora bene, come volete ch'impari di prospettiva?~ ~FABIO~
1055 XXVI | quel giovane Ateniese s'impazzite della imagine di Venere
1056 IV | natura sia nel produrlo impedita, e che la materia sia ben
1057 XXIII | gli intelletti nostri sono impediti dall'imperfezione corporea,
1058 XVIII | sodezza della calcina è impenetrabile, e li colori che si dànno
1059 IX | Certo è, che la pittura impera e supera di virtù tutte
1060 XI | come Ponzio, legato di Caio imperatore (per quanto dice Plinio),
1061 VIII | Alessandro Severo, ambi imperatori; Socrate, Platone e Pirro,
1062 XIX | giusta quantità e che sono imperfettamente vedute da noi. La seconda
1063 IX | come quelle che, vista l'imperfezion loro, tentano (istraendosi
1064 XXVII | e artificiali, non poco importa ch'il pittore abbi dilettazione
1065 III | avenga ch'ella sia molto importante a noi, come membro della
1066 XII | richieder, ma stavo ambiguo d'imporvi tanta fattica, temendo che
1067 X | ammirande, e appresso di me come impossibili, imperò che si dice ch'ei
1068 II | opposizioni. Il che causa l'impotenza della materia, nella qual
1069 II | alcune fiate gli ignoranti s'impregnano di tal mala impressione,
1070 X | vuolse prima abandonar l'impresa che distruggere una sì degna
1071 XXII | si dipingeno arme, over imprese delli nostri prencipi, e
1072 II | s'impregnano di tal mala impressione, che spiacendogli una figura,
1073 II | nella qual essa natura imprime l'opere sue. E per non incorrere
1074 VI | nobilita l'oro e le gemme, imprimendo in essi la varietà dell'
1075 XVII | voi credete facilmente imprimermi nel sigillo della disgrazia,
1076 X | tanto al vero simili, ch'imprimeva timore ne' riguardanti,
1077 XVII | appresso noi vituperosa e impropria?~ ~LAURO~Perché se fusse
1078 XXVI | braccio, vorreste voi per ciò imputar il maestro? non in vero,
1079 VI | invenzione, il cui soggetto s'inalcia alla distinzione dei doi
1080 Intro | negarà quella parte dell'inata sua cortesia che le parrà
1081 Intro | proprio sacrario delle virtù, inchinato a terra con sincero affetto,
1082 XIII | composizione: in questa s'include tutte l'altre, cioè il giudicio,
1083 XIV | dechiarazione del soggetto s'includi in poche figure, ornando
1084 V | che sia integro, vi sono inclusi sei cento e sessanta sei
1085 XVIII | muratori, e si patisce molti incommodi, ma tanta n'ho delettazione,
1086 XXVII | anco molti di loro sono inconsiderati e troppo veementi. Non sia
1087 XXVII | che potrebbe di facile incorrer nelli proprj errori, dipignendo
1088 I | donne del mondo.~ ~LAURO~Incorrete nell'openione comune. Non
1089 XXI | qual presentazione erano incredibilmente presentati. Molti furono
1090 XVIII | sconciamente, che non m'è incresciuto nulla.~ ~FABIO~In vero la
1091 XXVII | arte nostra molti esser d'inculti divenuti eccellenti pittori,
1092 IV | filosofi amatori della verità, indagando svelorno molti suoi segreti,
1093 IV | ch'un corpo mostruoso è indegno d'una anima retta.~ ~LAURO~
1094 XI | è in una loggia un gallo indiano, imitandone un vivo, il
1095 III | linea ch'una circonscrizione indistinta). E notate che tutte le
1096 XXVII | conservazione di questo individuo essercitarsi in cavalcare,
1097 XI | FABIO~Di ciò vi presto indubitata fede. Et è chiaro che fu
1098 IV | dagli uomini, le quali tengo indubitatamente che siano quelle che mi
1099 XXVII | da lui, e quelli pigri e inerti, che tengono bastarli lo
1100 XXIII | anni suoi all'ozio e all'inerzia? in vero ognuno; né ci dileggi
1101 XVII | Schiavone, è parte degna d'infamia, e questi tali dimostrano
1102 XXI | istimando ciascun, alto prezio inferior a quelle, con la qual presentazione
1103 XXVI | che sono veramente nostri inferiori, sian pur l'opere sue più
1104 XI | quanto dice Plinio), ch'infiammatosi d'una Elena dipinta, tentò
1105 IV | qual è da la punta del naso infin alla coda dell'occhio, e
1106 XV | conservare i colori. Sono infinite le cose appertinenti al
1107 XXV | che volete ch'io dica? informatime voi.~ ~LAURO~Oh, pensateci
1108 X | sì che ne apprendi buona informazione, per esser tanto i baleni
1109 XXVII | naturale, e questa vien infusa in noi da alcune congiunzioni
1110 XXVII | da Iddio e dalla natura infusi tra tutti noi mortali. Conviemmi
1111 XXVI | fanno parer di rilevo, sì ch'inganna; ma gli scultori fanno veder
1112 XI | la qual egli si vince, ch'ingannar gli augelli, li quali conoscono
1113 XI | LAURO~Maggior difficultà è ingannare un maestro nella medesima
1114 Intro | fine, se quelli candidi ingegni nodriti dalla virtù, leggendo
1115 V | della bellezza), gli antichi ingegnosi elessero tra gli uomini
1116 XXVII | oscurità con mille descrizioni ingeniosissime e rare, le qual cose hanno
1117 XXVII | disposto e ch'abbi dell'ingenioso, lo debbi accettare, e con
1118 XVIII | son stato due ore integre ingenocchioni, e anco più sconciamente,
1119 XXI | Apollo Doro, costui fu pittor ingenuo e ritrovò il modo di far
1120 XXIII | umore, la più degna sete, ch'ingombrar possi li petti di noi mortali.
1121 XXVII | l'intelletto libero senza ingombri di cure famigliari, acciò
1122 XIV | ritrovata da Leon Battista, cosa inscepida e di poca costruzione. Usano
1123 V | tanto semplici, ritte e inscepide, che si possino integramente
1124 XXVII | sono sgraziati, pigri e inscipidi; ma sia il pittore nella
1125 XXVII | quello che può perfettamente insegnare ad altrui l'arte e virtù
1126 XXVII | influsso delle stelle, le quali inseriscono in noi la proprietà della
1127 Intro | alcune delle quali sono inserte nel presente dialogo, e
1128 II | biasimato da chi non sa insin dove l'arte nostra s'estende.
1129 I | inventori, per immortalarsi, instituirono le cose a modo loro, ben
1130 XIX | voglio dilatar, essendo l'instruzioni tante e si chiare che vi
1131 XI | perch'ancora egli fece nella insula di Rodi una pernice sopra
1132 XXVII | Tutti costoro furono pittori integri. E perché la pittura non
1133 VII | fuor del proprio ufficio intelettivo, perché gli sensi si muoveno
1134 XXVII | perché molte fiate la virtù intellettiva resta dal troppo frequente
1135 VII | altre onde noi pittori siamo intelligenti nell'arte nostra teoricamente
1136 Intro | accorgendomi esser povero d'intelligenza, e mancar di quella candidezza
1137 IV | cause. Il che da me non intenderete, né anco fa al preposito
1138 III | tutto.~ ~LAURO~Mi riservo a intendervi nell'operare, perché le
1139 V | da credere che Vitruvio intendesse di piedi geometrici, i quali
1140 Intro | d'oscurarmi con la morte.~INTERLOCUTORI~LAURO e FABIO~ ~
1141 XXV | XXV~INTERMEZZO~ ~LAURO~Non getiam più tempo
1142 VII | intendere, similmente sono intese l'altre arti liberali, come
1143 III | gli scurci sono meglio intesi e le tinte s'uniscono più,
1144 Intro | raccomando.~ALLI LETTORI~Cosa intollerabile mi parve veder una tanta
1145 XXVII | divertisca dall'operare, intratenendosi e istaurandosi con la dolcezza
1146 XVII | avendo con qual altra utilità intratenersi, per non esser tal arte
1147 XII | nell'arte nostra, più dolce intratenimento ch'io possi gustare è il
1148 I | Volete altro, ch'esser intratenuto tutto oggi dal spasso e
1149 IV | impedimento, altro è poi la bontà intrinseca, la qual è connessa nella
1150 XXVII | cortesia, accettando ognuno, e intrinsecando con pochi; così non pur
1151 XIV | e altre composizioni vi introducono la brevità, il che debbe
1152 Intro | Introduzione~ALL'ILLUSTRISSIMO SIGNOR~
1153 XXVII | figura alla riversa; del ch'invaghito il calzolaio, volendo procieder
1154 XX | chi fu il primo pittore e inventore di tal arte?~ ~ ~
1155 XXVII | ch'il nostro pittore si inveschi in altre pitture che nel
1156 XV | tal sottilità ch'era quasi invisibile. Tornando al ragionamento,
1157 I | segreti.~ ~LAURO~Noi siamo invitati a un dolcissimo trebbio,
1158 I | piacevolezza?~ ~FABIO~Accetto l'invito, e mi serà un favor grande
1159 XXVII | la morte sola ce lo può involare.~ ~ ~
1160 XXI | mandogli a dir che fece male a involargli la sua arte, perché Zeusi
1161 XVII | sgombri il paese, temendo ch'involi l'utilità vostre, e così
1162 VIII | conservata in Efeso, un'altra Irene, e Calisso, l'altra Zizena,
1163 XXIII | cosa propria agli animali irrazionali; e però qual più contentezza
1164 XIII | imparare: è ben vero, ch'isercitandolo nell'arte, egli divien più
1165 VIII | degnità di tal arte Pedio fece isercitar Pedio suo nipote, il qual
1166 VIII | sapeva - gli era vetata lo isercitarla. Fu anco molto istimata
1167 XXI | Ardice, che fu il primo che l'isercitò come arte, contornava la
1168 XIII | fatte in pittura paiono isgraziate e goffe; aver buona maniera
1169 XXV | riman lo «peccadiglio dell'Ispagnuollo», riposto da lui nel fondo
1170 XI | venivano gli augelli, non ispavendosi per lo fanciullo. Dil che
1171 III | forma di colui traspari ispedita, poi imitatelo in un quadro:
1172 IV | sode e divise; le braccia ispedite; le mani delicate con le
1173 XVII | NEL DIPINGERE~ ~FABIO~L'ispedizione riesce in tutte le cose,
1174 XVII | non avendo riguardo all'ispender tempo, anzi usavano gli
1175 XV | altri ne parlorono) che l'ispendervi parole non sarebbe molto
1176 II | imitator del tutto, come ha ispesa la vita sua in poche opere
1177 II | naturali, ancor che gli antichi ispesero dietro a questa cognizione
1178 XVII | nostra la quantità del tempo ispeso nell'opera, ma sola la perfezion
1179 XV | colorire, e impossibil è isplicarle con parole, perché ciascun
1180 Intro | alcuno antico o moderno isplicò a pieno che cosa sia pittura.
1181 XXVI | e anco con più brevità s'isprime il suo concetto. E più che
1182 VII | per gli sensi intrinseci, isprimere e dar cognizione della cosa
1183 XIV | ma non però m'è concesso isprimerlo con l'opera. Seguite pur.~ ~ ~
1184 X | città più debole e facile da ispugnare, fu gli detto ch'abbrugiando
1185 XXVII | operare, intratenendosi e istaurandosi con la dolcezza della poesia,
1186 VIII | quel tempo immersa, poscia istaurata da ottimi intelletti, al
1187 Intro | scrivi alqunto, ma costui s'istende più nella scultura, nella
1188 XV | nell'arte perito, non m'istenderò altrimenti nella specie
1189 III | atto che più v'aggrada, e istendetegli un velo sottilissimo dinanzi,
1190 XXVII | che l'intelligenzia sua s'istendi nell'universale per riuscire
1191 V | può in forma di croce, e istendute le gambe e i piedi, allargandole
1192 VII | noi siamo liberali in una istessa perfezione. Ma liberale
1193 XIV | vituperosa è il riporvi quelle istesse figure e atti; far nell'
1194 XXI | cominciorono a donar l'opere sue, istimando ciascun, alto prezio inferior
1195 XXVII | ei riesci, non vi è molto istimato. Quest'è per la lunga domestichezza,
1196 X | il perch'erano in grande istimazione, come un Apelle tanto grato
1197 XXII | narrate da Plinio e altri istorici, i quali dànno più chiara
1198 IX | imperfezion loro, tentano (istraendosi dal suo proprio) imitar
1199 XIV | disegnare le tavole con tanta istrema diligenza, componendo il
1200 XXVI | lancia con li piedi nelle istreme sponde d'una fonte limpida
1201 VIII | altri nobili romani fecero istruir li suoi figliuoli in tal
1202 XXVII | debbi accettare, e con amore istruirlo nell'arte, imitando la natura,
1203 XX | dar agli prencipianti per istruzione ch'il modo di disegnare
1204 XXII | è che ella fu portata in Italia dopo la vittoria di Marcello
1205 | IV
1206 | IX
1207 XX | frequentando lo studio e co 'l por mente a chi opera.~ ~
1208 XXVI | partecipa meno del mecanico e laborioso, la qual parte è fuggita
1209 IV | uguali; la bocca retta; le labra di puro sangue e picciole;
1210 XVI | scudi l'onzia, o la bella laca, per ch'i colori sono anco
1211 XXVII | cose, imitando quel Demone lacedemone pittore, le pitture del
1212 VII | filosofi, come referisce Laerzio Diogene e Demetrio. E che
1213 X | e dipingeva il baleno e lampi tanto al vero simili, ch'
1214 XXVI | appostato sopra un tronco di lancia con li piedi nelle istreme
1215 | Laonde
1216 XIII | come in carte tinte, col lapis nero e biaca, toccar d'acquaticie,
1217 IV | con ugnie più lunghe che larghe; il corpo poco rilevato
1218 VII | come regina dell'arti, largisse e dona buona cognizione
1219 Intro | gratitudine divina e raccorre la largità delli fatti, ho ardito,
1220 XVIII | e a me non diletta, onde lasciamolo all'oltramontani, i quali
1221 XIV | tutte l'opre sue, non mai lasciando il naturale, come essemplare,
1222 VIII | ritornando al ragionamento lasciato, creggio ben che la pittura
1223 I | sua amata Venere con tali lascive blandizie. Sono vaghissime,
1224 II | oppresso dalle burle, che mi lassi scappar la memoria dalla
1225 XXVII | accertato dalle sue opre latine, nelle quali ardì fondatamente,
1226 XIV | solo e da sé senza altro latrocinio la sua istoria. E perch'
1227 XXIII | torto a dannare le cose laudevoli, egli si sodisfà, o bene
1228 XXVII | aggrandir l'onor suo. Il ch'è lecito in cielo e in terra. Ma
1229 XIV | con varie spoglie, panni, legami, nodi, freggi, veli, armature,
1230 XXVII | d'un calzolaio perch'avea legate le scarpe d'una figura alla
1231 X | qual affettuoso nodo sono legati i pittori dalla pittura,
1232 V | lunghe, cominciando dalla legatura della spalla, e continuando
1233 XXVI | distinguendo le vene, le legature e le membra, riducendolo
1234 Intro | ingegni nodriti dalla virtù, leggendo l'opera mia, l'ammetteranno
1235 II | pittore, e non filosofo. Leggete Aristotele e gli altri,
1236 XXII | FABIO~Antichissima, e leggisi in Plinio che la pittura
1237 XXVI | della pittura, per esser di legni e telle, ma tal cosa non
1238 XXIV | fiorentino, Rafaello d'Urbino, Leonardo Vinci, Andrea Mantegna,
1239 XXVII | i colori, con li drappi lerci e camise succide, come guataro;
1240 Intro | umilmente mi raccomando.~ALLI LETTORI~Cosa intollerabile mi parve
1241 XXV | della confessione come più leve, et era più grave che tutti
1242 XXVI | della sua, ma dandoci la liberal pittura campo franco di
1243 VII | intelletto e agli uomini liberi, e fu la pittura tra quelle
1244 XI | accendesse il cuor di un uomo di libidine, come Ponzio, legato di
1245 X | quali sono di valore di due libre e mezza d'oro per uno, secondo
1246 X | Magneti) a Candaulo re de' Lidi, il qual re, non sapendo
1247 XXVI | istreme sponde d'una fonte limpida e chiara, nella qual transverberava
1248 XXVI | dolcezza, ch'i pittori si liquefanno e si risolveno, come Narciso,
1249 XVII | Quest'ordine tengono i litterati nelle loro composizioni,
1250 XXVII | come riuscì eccellente nel liutto! Intendo del vostro Bronzino
1251 XVI | scatole da se stessi, né è lodabil il pittor come vago per
1252 X | Alessandro, nomata Campaspe, e lodandogliela per bellissima, sì come
1253 XXI | openioni secondo Plinio. Lodansi gli Egizj dicendo che tal
1254 XXIII | sarete lodato da chi saprà lodarvi. E qual gioggia pensate
1255 XXIII | uomo è tanto più preclara e lodata, quant'è più nobile quella
1256 XI | dipinsi poco tempo è in una loggia un gallo indiano, imitandone
1257 XVIII | perficerle, come sicuro di più longa memoria. Il modo di colorire
1258 V | lungo un occhio; poi tanto è lontana l'orecchia dal naso, quanto
1259 XXVII | pratico e valente nelli lontani, del che ne sono molto dotati
1260 XVII | puoco, non facendo, ma di lontano accennando quello che fà
1261 XXVII | cavalcare, giocare alla palla, lottare, giocare di scrimia, o almeno
1262 XV | refletto di sole o d'altra luce. Questo perché le cose che
1263 IV | delicata, senza macola, lucida e candida; che l'età non
1264 III | che la memoria è recente, lucidatini quali siano quelle parti
1265 XXI | affirmandosi un uomo nello spazio lucidato dal sole, Ardice, che fu
1266 X | anzi imitabile, perch'a tal lucidezza non serveno i colori, né
1267 XV | l'oro dal rame, il ferro lucido dall'argento, imitar bene
1268 VI | cielo ornato del sole, della luna e delle stelle, la pioggia
1269 VIII | la qual dipinse una Diana lungamente conservata in Efeso, un'
1270 IV | corrispondano insieme; con i capelli lunghi, sottili e aurei; le guancie
1271 XXIII | mi persuadesti a divenir luterano (ch'Iddio ci scampi di tal
1272 XXVII | disse: «Maestro, questa macchia sott'il naso non è in mia
1273 V | torri, templi, navi e altre macchine da guerra; diedero le quantità
1274 XXVII | vi è pur un neo, non che machie tanto oscure?».~ ~FABIO~
1275 IV | una carne delicata, senza macola, lucida e candida; che l'
1276 XI | XI~MAESTRIA DI ANTICHI PITTORI~ ~LAURO~
1277 | MAGGIORI
1278 XXVII | nomato maestro come pien di magistero, e come quello che può perfettamente
1279 X | dipinto il conflitto delli Magneti) a Candaulo re de' Lidi,
1280 X | tanto grato ad Alessandro Magno, ch'oltre il donarli la
1281 II | ignoranti s'impregnano di tal mala impressione, che spiacendogli
1282 XXVII | digestione, e strugge la malancolia, e anco purifica la virtù
1283 XXVII | ma tien l'uomo quieto e malancolico, con le virtù naturali affisse
1284 XXVII | avilisce l'animo, causa malencolia e abbrevia la vita, non
1285 I | son, come tu sai, più che malencolico. Eh? che trionfo debbe esser
1286 | malgrado
1287 X | bella tavola dipinta per man di Protoegene, d'il che
1288 XXVII | maneggiar li colori, sì che, mancandone uno, ei sappia porre in
1289 XXVII | aggio. So che non potete mancarmi, volendo aggroppare insieme
1290 XXVI | e avvenga ch'alla figura mancasse il capo, over un braccio,
1291 XXVI | pittor celeberrimo e non manco degli antichi degno d'onore.
1292 XXI | di maggior perfezione, e mandogli a dir che fece male a involargli
1293 XIV | suo, né d'altrui, e pur maneggia tutte l'antichità di Roma,
1294 XXVII | arte nostra; e franco nel maneggiar li colori, sì che, mancandone
1295 XV | esser netto e delicato nel maneggiare e conservare i colori. Sono
1296 XXVII | cognizion di littere, e maneggiava leggiadramente più sorti
1297 XI | volavano a quelle credendo mangiarsele.~ ~FABIO~Degno di più onorato
1298 XVIII | perfettamente in tutte le maniere. Pur da che vi promisi lo
1299 VIII | furono nobili pittori, come Manlio Fabio, che dipinse il tempio
1300 XXIV | Leonardo Vinci, Andrea Mantegna, Giovan Bellino, Alberto
1301 X | comune molti anni (come cosa maravigliosa) conservata.~ ~LAURO~Beato
1302 XXII | Italia dopo la vittoria di Marcello in Cicilia, e da' Italiani
1303 V | geometrici, i quali secondo Marco Varrone e Aulo Gellio erano
1304 XVI | vaghezza l'azzurro o oltra marino da sessanta scudi l'onzia,
1305 X | che mai pittor antico si maritasse, eccetto Apelle, il qual,
1306 XII | dipingendo da se stessa nei marmi e tronchi diverse forme
1307 XXII | materie nobilissime, come di marmo di cristallo, d'avorio e
1308 IV | sodo; le coscie affusate e marmoree.~ ~LAURO~Avvertite bene
1309 I | queste madonne trarrebbon Marte di grembo dalla sua amata
1310 XXVII | nell'opra di San Pietro martire qui in Vinegia. E così difender,
1311 VIII | di minor ingeniosità fu Marzia, figliuola di Varrone, che
1312 XXVII | che voi dite queste parole masticando il prencipio; accomodative
1313 Intro | latina, il qual è più di matematica che di pittura, ancor che
1314 VI | liberale, unita con le quattro matematiche, e siate certo che nella
1315 II | Melano~ ~FABIO~Uomini così matrignati dalla sorte, qui vi sarebbe
1316 XXII | alcuni tetti coperti di certi mattoni, over pietre, in modo di
1317 IV | partecipi dell'acerbo che del maturo, non debilitata dal coito,
1318 VII | perfettamente in se stesso, senza mecare fuori del suo proprio, ch'
1319 VII | nostra sia liberale, e non meccanica?~ ~FABIO~Furono alcune più
1320 | meco
1321 XXVII | le complessioni, abbiamo medesmamente l'uno dall'altro estratto
1322 XIV | come se la pittura fusse medicina di Galeno, ma di grazia
1323 XVII | per ciò conviene usar una mediocre diligenza, non avendo riguardo
1324 II | proviggionato dall'ultimo duca di Melano~ ~FABIO~Uomini così matrignati
1325 XXIV | altro Peruggino, Ambrosio mellanese, Giacobo Palma, il Pordonone,
1326 Intro | figliuole, tra le quali non menoma è la pittura, veramente
1327 X | risposta trattosi Apelle da mensa senza altro rispondere,
1328 XXVII | utile, e aborrisca quel far mercato, cosa veramente vilissima
1329 | mercé
1330 XXIII | posteri? che più propria mercede possiamo rendere a Iddio
1331 III | quali siano quelle parti mere naturali, prive di mali
1332 X | Oh, ben felice Aristide, meritevole di sì alti prezzi e degno
1333 XXI | celeberrimi la cui ingeniosità meritò affaticar la cortesia de'
1334 Intro | voglia prencipe, tra quali mertamente per divina grazia ne possiede
1335 XI | l'eccellenzia di costoro mertava esser goduta eternamente
1336 XXVII | necessaria all'arte nostra, che merti esser nomato maestro come
1337 XXVII | di pittura, la qual cosa, mertò esser degnamente scritta
1338 VIII | condennato per qual si voglia mesfatto, potesse imparar tal arte,
1339 XXVII | uomini, come dagli Ebrei il Messia?~ ~LAURO~M'avveggio ben
1340 IV | Purché racontate quanto fa mestieri a noi pittori, nell'altre
1341 XXVI | Se noi avessimo questa metta nella pittura di non poter
1342 X | di valore di due libre e mezza d'oro per uno, secondo Cicerone),
1343 XIII | unire il tutto e dar più mezze tinte e più chiare. L'ultima
1344 XXIII | si potesse intendere per mezzi ordinati, non mi serìa noglia
1345 XXVII | e ami lo volgare, per lo mezzo delle quali si potrà prevalere
1346 XXIV | Pomponio. Non vi pongo Michel Angelo, né Tiziano, perché
1347 XXII | di Timante, il Satiro di Micone, e altre cose assai narrate
1348 | miei
1349 Congedo| gentilissimo messer Pietro Antonio Miero giovane padovano tutto scintillante
1350 XXIII | Imperò che la buona fama è miglior della ricchezza, come cosa
1351 XXVI | LAURO~Sta molto bene. Voi militate a favor nostro mirabilmente.
1352 XXII | Battaglia fatta da Eupompo, la Minerva di Timante, il Satiro di
1353 VI | non puono formar pur un minestro senza il disegno, e dato
1354 XXIV | aretino, il Sodoma, don Giulio miniator, Giovan Gierolomo brescian,
1355 XV | sua proprietà a fare un minimo dell'effetti del naturale,
1356 XXVI | militate a favor nostro mirabilmente. Ancor che questi tali dicano
1357 IX | di raro, et è detto come miracolo in natura.~ ~LAURO~Certo
1358 XXVII | pittori promessi da Iddio miracolosamente, o aspettati dagli uomini,
1359 XXVII | di mano di Tiziano paesi miracolosi, e molto più graziosi che
1360 V | grandezza dell'arte nostra, mirate in qual cosa consiste, nell'
1361 XXVII | uomini percuoteno nelle miserie loro, dicendo: «Non è costui
1362 XXVI | semplici e vien poi alle miste. Si ordisce prima il cadavero
1363 XIV | figura tutta sforciata, misteriosa e difficile, acciò che per
1364 V | l'uomo, come soggetto più misterioso e più notabile.~ ~FABIO~
1365 V | si possino integramente misurare, perché ciascun maestro
1366 XXVII | proposito anco nel far delli modelli per veder gli atti e acconciare
1367 XIV | virtù usata da pochi delli moderni), et è cosa appresso di
1368 Intro | né mai alcuno antico o moderno isplicò a pieno che cosa
1369 XXVII | preggio dell'armi, alcuni più modesti si vestono di religione.
1370 | molta
1371 VI | alla distinzione dei doi mondi; che conserva la memoria
1372 XXI | certo color nero nomato monocromathon. Cleofanto corinto ritrovò
1373 IV | liscia; il petto amplo e morbido, le poppe sode e divise;
1374 XVIII | dipignere arabesco usato da' Mori; altri modi in carte, in
1375 XXIII | maggior vituperio di noi, che morir e sotterrarsi col nome?
1376 XXIV | giovane padoano, Giosefo il Moro, Camillo, Vitruvio, e altri
1377 XI | farrei vallente pittore, o mi morrei sul buco del studio.~ ~ ~
1378 XXVII | d'usar il coito senza il morso della ragione. Qual è parte
1379 XXVI | sono stati quelli ch'hanno mossa questa difficultà, e con
1380 XXVII | usava gran scortesia e si mostrava avarissimo, perch'egli non
1381 XXVII | dipignendo le figure nane e mostruose; e anco molti di loro sono
1382 IV | dice Aristotile ch'un corpo mostruoso è indegno d'una anima retta.~ ~
1383 XXVII | Conviengli anco del faceto nel motteggiare e ragionare di cose che
1384 V | nella prontezza degli atti moventi e pronti, dove le figure
1385 X | secondo Cicerone), e credendo Mumio che vi fusse nascosta una
1386 XXVII | polli, che nascono, vivono e muoiono nel pollaio, ma che si separi
1387 XIV | per l'artefice, se l'opera muove a riso li circostanti, perché
1388 VII | intelettivo, perché gli sensi si muoveno retti dall'intelletto. E
1389 XVIII | periglioso per l'ignoranza de' muratori, e si patisce molti incommodi,
1390 III | e variando converrebbe mutar piede, o appostarsi, over
1391 VIII | nipote, il qual era nato mutolo; e Paolo Emilio con altri
1392 XXVII | pittori. Imperò che mai nacque uomo (parlando di puri uomini)
1393 XXVI | La pittura e la scultura nacquero insieme, e furono ambe due
1394 XXVII | errori, dipignendo le figure nane e mostruose; e anco molti
1395 XXVI | liquefanno e si risolveno, come Narciso, nell'imagine della sua
1396 XVIII | mille anni di vita. E Plinio narra come cosa ammiranda ch'ancor
1397 XXII | Micone, e altre cose assai narrate da Plinio e altri istorici,
1398 III | quelle già dette, la qual nasca dal punto. E avvertite di
1399 XX | sapete voi che vi bisogna nascer come poeti? mal gli oratori
1400 XIII | natura e i fatti propizj, e nascere con tal disposizione, come
1401 XV | conviene aver buon lume, che nasci da una finestra alta; e
1402 X | credendo Mumio che vi fusse nascosta una qualche virtù, rivocata
1403 XXVII | sue tavole in publico, di nascosto ascoltava la diversità dell'
1404 XXVII | generazione, over nella natività, e di questi sarà il nostro
1405 V | che a intendere causerebbe nausea e fastidio. Però s'accosteremo
1406 V | fabricar città, torri, templi, navi e altre macchine da guerra;
1407 VI | stelle, la pioggia e neve, le nebie causate da' venti, l'acqua
1408 II | natural?~ ~FABIO~Non vi posso negar la risposta come virtuosa
1409 Intro | Serenità Illustrissima non le negarà quella parte dell'inata
1410 XXVII | dell'arte, vi parrà ch'io neghi l'integrità degli altri
1411 Intro | pittori giacer sopita e negletta dal mondo, e tanto maggior
1412 XXVII | buona creanza, perch'ha da negociare con persone publiche e grandi.
1413 | nei
1414 IX | maggior numero di noi ha due nemiche, povertà e avarizia: l'una
1415 XXVII | questa faccia non vi è pur un neo, non che machie tanto oscure?».~ ~
1416 VIII | Furono pittori studiosissimi Nerone Valentiano, Alessandro Severo,
1417 V | sessanta sei membri, tra vene, nervi, ugnie e nodi.~ ~LAURO~E
1418 VI | delle stelle, la pioggia e neve, le nebie causate da' venti,
1419 XXVII | pollaio, ma che si separi dal nido, dove ognuno, per grande
1420 Intro | intelletto mio mi comportasse, nientedimeno ho più fiate pervertito
1421 X | d'Apelle, cominciorono a nitrire e alterarsi, ma per gli
1422 | niuno
1423 XXII | far le scene di materie nobilissime, come di marmo di cristallo,
1424 VI | prodezza. Ecco l'arte che nobilita l'oro e le gemme, imprimendo
1425 XVII | cosa è molto all'intelletto nociva. Il contrario poi si dice
1426 XXVII | ma anco le fà produrre e nodrire delli rampolli, acciò (educati
1427 Intro | se quelli candidi ingegni nodriti dalla virtù, leggendo l'
1428 X | una favorita d'Alessandro, nomata Campaspe, e lodandogliela
1429 XXI | del tempo) risplendere i nomi loro sempiterni.~ ~ ~
1430 XVII | tavole, o quadri (come volete nominarli), finite ch'erano, le riponevano
1431 X | conosciuta come effigie d'uno nominato Piano che l'aveva convitato
1432 | nondimeno
1433 XXII | eccellenza delle pitture, e si nota, tra l'altre cose, che v'
1434 V | soggetto più misterioso e più notabile.~ ~FABIO~Non vi è porzione
1435 III | circonscrizione indistinta). E notate che tutte le cose dipinte
1436 XIV | che per quella voi siate notato valente da chi intende la
1437 XXII | i quali dànno più chiara notizia dell'antichità dell'arte
1438 XII | figurate, sì anco nel fumo e nube diversamente concernesi,
1439 XIV | giovani, fanciulli, donne, nudi, vestiti, in piedi, distesi,
1440 XIII | pieghe, sempre accennando il nudo sotto dà gran rilevo al
1441 Intro | semplice contadino, che nella nuova stagione con primizie di
1442 VIII | in alcuna età sia stata obliata dal mondo per rivoluzione
1443 XXI | Eumaro, e anco ritrovò l'oblique, cioè far guardar le figure
1444 XVIII | il ragionamento vostro in oblivione, di ciò ve n'avvederete
1445 III | all'oriente, l'altra all'occidente, voglio dir che per ragione
1446 XI | riparo. Il medesimo m'è occorso in alcuni cavalli, sì come
1447 X | veduto da Tolomeo, che l'odiò sino in vita d'Alessandro,
1448 XXVII | delicato e netto, usando cose odorose, come confortatrici del
1449 XXIV | LAURO~Voglio che sappiate ch'oggidì vi sono de' valenti pittori.
1450 VIII | l'altra Zizena, vergine olimpia, né di minor ingeniosità
1451 VIII | artefici siamo disuguali a quel onere e utilità convenevole a
1452 XVI | hanno anco del vago , e onorano il maestro.~ ~LAURO~Come
1453 XXVII | invenzioni antiche. Parte onorata e utile del nostro pittore
1454 XXVII | acquistar utile e onore. Vesti onoratamente; né mai stia senza un servitore;
1455 Intro | appendere questa mia fatica agli onorati piedi di Vostra Serenità.
1456 XVI | marino da sessanta scudi l'onzia, o la bella laca, per ch'
1457 XXIII | LAURO~È una folla tutte l'ope sue hanno la boletta: cosa
1458 XVIII | non vi debbo mancar dell'openion mia. Io tengo che lo dipignere
1459 XV | uomini s'assicurano la mano operando. Del lume, ultima parte
1460 III | senza il motto) che se gli oppone dinanzi. E se voi volete
1461 XXVII | libro che fà di prospettiva, opponere a Vitruvio prospetico; e
1462 II | fatture naturali patiscono opposizioni. Il che causa l'impotenza
1463 XII | PITTURA~ ~FABIO~Da che siamo oppressi nell'ampiezza d'un tanto
1464 II | LAURO~Non son già sì oppresso dalle burle, che mi lassi
1465 IX | premiata, se li pittori non l'oprassero per necessità; ma il maggior
1466 VI | più alta invenzione che s'opri tra gli uomini, e tutte
1467 XX | nascer come poeti? mal gli oratori si fanno, perché nell'altre
1468 XV | fatta da Apelle, e partisi, ordinando alla vecchia che dicesse
1469 XX | sono i gradi, le regole ordinate per le quali si perviene
1470 XXIII | potesse intendere per mezzi ordinati, non mi serìa noglia il
1471 XXVI | vien poi alle miste. Si ordisce prima il cadavero per modo
1472 XVIII | molte fiate son stato due ore integre ingenocchioni, e
1473 V | occhio; poi tanto è lontana l'orecchia dal naso, quanto è lungo
1474 XXI | affirmando che tal arte ebbe origine dall'ombra dell'uomo, et
1475 XIV | includi in poche figure, ornando con varie spoglie, panni,
1476 XXVII | forma, ma qualificarlo e ornarlo, sì come par a voi che comporti
1477 XXIII | della pazienzia al collo per ornarmi di lei, ma è crudel cosa
1478 XVIII | scoperte alcune stanze ornate di belle pitture con belli
1479 XXVI | oltre la forma e l'essere, l'orniamo del ben esser integramente,
1480 Intro | reprobato, mi terrò degno d'oscurarmi con la morte.~INTERLOCUTORI~
1481 XXVII | neo, non che machie tanto oscure?».~ ~FABIO~La prontezza
1482 XXVII | rifletti del sole, certe oscurità con mille descrizioni ingeniosissime
1483 XXVII | pittore nasce di sangue oscuro e di prosappia vile, ché
1484 XIV | numero di nove si debbi osservar da noi, ma più e meno, come
1485 Intro | convenirsi, raccogliendola per ostaggio dell'amor che le porto,
1486 XXVII | frequente operare come avelata e ottusa; il per che sovente ci occorre
1487 VIII | niun cattivato in servitù, overo condennato per qual si voglia
1488 VIII | cognominati pittori. Fu pittor Pacuvio, poeta nipote d'Ennio poeta;
1489 XXIV | Stefano dell'Argine giovane padoano, Giosefo il Moro, Camillo,
1490 Congedo| Pietro Antonio Miero giovane padovano tutto scintillante di virtù
1491 Intro | suoi, e a modo di benigno padre dell'arti liberali abbraccerà
1492 XVII | disgrazia, acciò sgombri il paese, temendo ch'involi l'utilità
1493 XVII | assassina, dicovi; e non si paga tanto un'opera, che li danari
1494 X | avesse introdotto nel suo palagio, alla qual risposta trattosi
1495 XXVII | cavalcare, giocare alla palla, lottare, giocare di scrimia,
1496 V | Gellio erano di quattro palmi di mano imperò che li piedi
1497 XXVII | medesmo frutto. In questo Panfilo, maestro d'Apelle, usava
1498 XXVI | XXVI~PARAGONE FRA PITTURA E SCULTURA~ ~
1499 I | nostre donne.~ ~FABIO~A me pare che queste madonne trarrebbon
1500 Intro | differenti. Il perché non mi parendo con tal prosonzione, parmi
1501 XXVI | tratto dal vivo la fanno parer di rilevo, sì ch'inganna;
1502 XI | cupido di vedere l'opera che pareva e non era, accostatosi alla
1503 XXIV | dio della pittura, sì come parimenti sono ancora dèi propri,
1504 XXIV | brescian, Giacobo Tintore, Paris, Dominico Campagnolla, Stefano
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