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Paolo Pino
Dialogo di pittura

IntraText CT - Lettura del testo

  • XVI
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XVI

LA VAGHEZZA IN PITTURA

 

LAURO

Piano! Come vi piace il pittor vago?

 

FABIO

Mi piace sommamente, e dicovi che la vaghezza è il condimento dell'opere nostre, non però intendo vaghezza l'azzurro o oltra marino da sessanta scudi l'onzia, o la bella laca, per ch'i colori sono anco belli nelle scatole da se stessi, né è lodabil il pittor come vago per far a tutte le figure le guancie rosate e capegli biondi, l'aria serena, la terra tutta vestita d'un bel verde, ma la vera vaghezza non è altro che venustà, o grazia, la qual si genera da una conzione, over giusta proporzione delle cose, tal che, come le pitture hanno del proprio, hanno anco del vago , e onorano il maestro.

 

LAURO

Come serei a mal partito, se non si vendessero belli colori, il che mi dà credito e utile.

 

FABIO

Cotesto è un abbagliar gli ignoranti: non vi biasmo del por i belli colori in opera, ma vorrei che voi prestaste credito a' colori, e non che quelli aiutassero voi.

 

LAURO

Lo vorrete, e lo bramo io, ma ci manca il sapere. Ditemi per cortesia come lodate voi uno che sia presto nel dipingere?

 

 




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