Stanza, Verso
1 1, 28| d'un dardo cader fe' di lontano~trafitto un figlio del dottor
2 1, 49| di Manfredi un poco piú lontano~era il soccorso, alcun non
3 3, 11| quanto un arco potria tirar lontano,~e quivi ognun dovea fermar
4 3, 12| onde i fanciulli dietro di lontano~gli soleano gridar: - Viva
5 3, 48| dietro a lui venía poco lontano~Folco Cesio signor di Pompeiano;~ ~
6 3, 50| a colpir da vicino e da lontano,~succinte in gonna e faretrate
7 3, 66| Da Ronchi lo seguía poco lontano~Morovico signor di quella
8 4, 56| segretamente,~fin che si ritrovò lontano assai.~Pregava il guardian
9 4, 57| conte e già poteva esser lontano;~si consultò s'era miglior
10 6, 24| Bigon di Geremia, che di lontano~a la strage de' suoi gli
11 7, 19| guardo, e vede il principe lontano.~Tosto dietro gli sprona,
12 7, 69| quando s'udí un rumor poco lontano~che 'l ciel di gridi e di
13 9, 19| tenergli il destrier che gía lontano.~ ~
14 9, 28| restò cadendo al suo caval lontano.~Risorse il primo, e a quel
15 9, 54| appestavano un miglio di lontano.~Titta di Cola s'affrontò
16 10, 14| vede Civitavecchia, e di lontano~biancheggiar tutto il lido
17 10, 18| insieme~i due fratelli di lontano vede,~si prepara a l'assalto,
18 10, 25| e passa Terracina, e di lontano~vede Gaeta a la sinistra
19 11, 13| padrin, che dormía poco lontano,~tutto confuso si destò
20 11, 23| mandar al cervel piú di lontano~stupido e incerto il suo
21 12, 62| distratto~e da simil pensier lontano affatto.~ ~
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