111-ascos | asine-campa | campe-corsa | corse-ermes | ermin-glori | gobba-lavat | lavor-nazio | ndl-pivia | pizzi-rimon | rimor-senig | sensi-tagli | talch-vivia | vivon-zuffa
grassetto = Testo principale
Stanza, Verso grigio = Testo di commento
5008 12, 60| 60~Era ne la stagion ch'i sensi invita~a ristorarsi omai
5009 9, 11| rimanere ognun privo di senso;~e giú col tuono un fulmine
5010 Note | repetito, etc.~Dicimus, sententiamus et pronuntiamas et diffinimus,
5011 Note | ut arbiter arbitramur et sententiatum esse volumus et condemnamus
5012 Int | giudicio dell'asino il quale sentenziò che cantava meglio il cucco
5013 10, 56| naso in un incendio,~né sentia odore; e 'l confessò in
5014 2, 58| centinaio,~che smidollata si sentian la schiena:~ma la Diva ne
5015 12, 70| campagna piena~di morti, ogni sentier di sangue tinto;~gli alloggiamenti
5016 10, 54| mortifero ch'appesta,~io non sentii giammai puzza maggiore.~
5017 11, 60| Titta aveva offuscati i sentimenti,~e a gran fatica il suo
5018 12, 24| gesto~s'abbia memoria o sentimento in questo.~ ~
5019 4, 37| conte avea di San Donnino~sentito il fiero suon del mattutino.~ ~
5020 6, 19| Io confidato in voi mi sento il core~tutto infiammar
5021 2, 5 | Reggimento n'ebbe alcun sentore.~ ~
5022 Int | se ambidue di lettavano separati avrebbono eziandio dilettato
5023 8, 34| mille carmi fatta:~onde i sepolcri de' superbi regi~vince di
5024 8, 24| Irlanda e del Cataio~stende il sepolcro di Merlin Cocajo,~ ~
5025 Note | da quei di Merlino poeta sepolto nella terra di Campese con
5026 7, 62| né la fama con noi fia seppellita. -~Seco Renoppia avea le
5027 10, 72| de la giovane i parenti~seppero il tutto e fer saperlo al
5028 Note | vieti sunt, et capti fuerunt septem de populo, et circa centum
5029 12, 18| lungo esperimento~a Cesare serbata ottima fede.~Quel che dovea
5030 12, 30| noi con cor sincero,~e noi serbiamo fede al sacro Impero.~ ~
5031 1, 58| furti altrui~gli togliea in serbo e gli mettea co' sui.~ ~
5032 7, 38| cavernoso dorso~la Turrita col Serchio e fra due ponti~vanno ambo
5033 9, 13| incenerito,~e 'l ciel tornò seren com'era pria;~e in tanto
5034 11, 51| in vagheggiar gli occhi sereni.~ ~
5035 Note | Guglielmo Moons, agente del serenissimo elettor di Colonia, paragonò
5036 Note | aspettazione di cosa grave e seria finisce in un ridicolo.~ ~
5037 7, 31| Satanasso:~l'armi e la ricca tua serica vesta~portale teco pur,
5038 2, 41| vesta~donatagli dal popol Sericano,~e Ganimede avea la coda
5039 Int | ben dette, che delle cose serie; e gl'idioti, oltre a gusto
5040 2, 25| il granchio vivo,~e trova serpe o velenosa rana~o qual si
5041 8, 20| la Brenta, le terre ove serpeggia~la Tergola e 'l Muson fremendo
5042 7, 53| de la cittade,~e con esso serrar tutte le strade? -~ ~
5043 3, 57| 57~Taddeo Sertorio, di Castel d'Aiano~conte
5044 Note | sono in tutte le contrade, servano per gli uomini.~ ~S. 65a,
5045 10, 44| mostrato~l'avea e con voci a le serventi sue.~Or che si vede il modo
5046 1, 46| fune ond'era appesa,~se ne serví contro i nemici in guerra;~
5047 12, 18| la costanza e 'l valor, servía d'ordigno~per accendere
5048 9, 58| 58~E i paggi, che servian per candelieri,~dove dianzi
5049 1, 1 | strani,~tu che sai poetar servimi d'aio~e tiemmi per le maniche
5050 Note | militabant etc. E questo può servire a mostrare che ne'successi
5051 11, 19| gli dicea~che stava per servirlo apparecchiata,~e accompagnarlo
5052 Note | contra i Savoiardi, che si servirono d'asini per bagagli.~ ~S.
5053 Int | ferro, quale dicone che servisse a chiudere la porta di Bologna,
5054 Note | parte della lode l'essersi serviti delle invenzioni degli altri.~ ~
5055 3, 72| quanto,~quivi veníeno i servitori stracchi~e quei che 'l vin
5056 11, 5 | senza rigore:~anzi, perch'ei serviva in quella impresa~contra
5057 3, 63| del crin nevose e folte~servon di scopa a le stellate volte.~ ~
5058 Note | ascoltano con gusto, perché servono di scusa agli inferiori
5059 7, 56| ardir, riprese il pianto~del sesso femminil con faccia altera;~
5060 3, 61| spiegando i due stendardi~di Sestola e Fanano a un tempo stesso;~
5061 1, 43| rinfrescarsi e discacciar la sete.~ ~
5062 6, 20| Seguitatemi voi, ché l'empia setta~qui tutte accolte ha le
5063 8, 29| 29~Con la settima squadra Aicardo passa~Capodivacca,
5064 Note | et humanissimum existimo severitatem comitatemque miscere, ne
5065 12, 22| quindi ei cominciò, grave e severo~a parlare a quei vecchi
5066 5, 11| almo splendor de le celesti sfere.~ ~
5067 12, 55| la ronca a quel colpir si sferra~lo scudo del carton spezzato
5068 11, 48| si vede ricader vizzo e sfiatato;~tale il Romano altier,
5069 9, 2 | ambidue i campi i cavalier sfidaro.~ ~
5070 11, 29| pugnar con lui mi caglia,~ma sfiderò l'inferno anco a battaglia. -~ ~
5071 12, 59| questo ponte stesso~tutti vi sfido a singolar battaglia~con
5072 Note | gli diede una mentita e lo sfidò a venire a basso a duello:
5073 11, 49| come diciam noi, chi sa sfiondare.~Se per vinto e per morto
5074 5, 47| questi accenti,~e va seco sfogando i suoi tormenti.~ ~
5075 6, 20| sol giusta vendetta~l'ira sfogar di tante ingiurie insieme.~
5076 11, 58| mano,~voi dovevate allor sfogarvi a fatto.~Or, Titta mio,
5077 2, 18| altrier fêr tanto male~e sforzaron la porta che s'apría,~sarà
5078 Note | 40a, v. 4.~Il dice per gli Sforzeschi e per quelli da Barbiano,
5079 Note | della comedia. Ma il poeta sfuggí di chiamare questa sua invenzione
5080 Note | S. 4a, v. 8.~I duellisti sfuggono quanto possono il tirarsi
5081 2, 54| e balzò in piedi ratto~sgangherato gridando: - Anima rea,~t'
5082 3, 51| contese.~Con ducento suoi sgherri entrò in cammino~subito
5083 8, 7 | sorte~pedoni e cavalier sgombran le strade;~onde il nipote
5084 2, 60| garzon fra tanti letti.~Sgombrarono gli Dei tosto il paese,~
5085 11, 48| quel colpo immortalato,~sgonfiossi a quell'aviso, e di cordoglio~
5086 Note | gozzo, perché dicono che le sgozzate non hanno tutti i loro membri.~ ~
5087 5, 55| robone~che stridea come sgretolata stoppia.~Secondavano il
5088 | siamo
5089 10, 71| motto~al signor vostro e siategli cortese. -~Ella volgendo
5090 | sibi
5091 2, 53| disparte;~e disse: - Empio sicario, adunque meco~comune il
5092 4, 4 | ancor mosso;~e potremo goder sicuri e lieti~de' beni altrui,
5093 8, 55| fortuna.~Tu non ti conturbar, siedi e riposa;~e nel silenzio
5094 Note | Intende delle maremme di Siena, i cui cervelli hanno fama
5095 Note | giudicio, bastandomi aver significato che 1' originale è in casa
5096 Note | intendere che Le compagne significhi le stelle compagne della
5097 Note | nome e su le bellezze della signora Laura Cesi contessa di Pompeiano.
5098 7, 34| Oradino,~e prigioni Binciucco Signorello~e Mede di Pippon Montomelino:~
5099 8, 75| cortesia,~e con maniera signorile e accorta~gli andò ad accompagnar
5100 Note | soturales et crepidas, in signum hanoris et reverentiæ debitæ
5101 7, 31| poeta o stregon che tu ti sii. -~ ~
5102 2, 36| molta stoppa da filare;~Sileno cantinier restò di fuori~
5103 8, 55| conturbar, siedi e riposa;~e nel silenzio de la notte bruna~pensa
5104 3, 73| le due di Soraggio e di Sillano~da Otton Campora l'una era
5105 3, 62| venía una gente indomita e silvestra;~San Pellegrino, e giú fino
5106 12, 62| ritrovâr distratto~e da simil pensier lontano affatto.~ ~
5107 Note | prove che faceva maestro Simone quand' era scolare.~ ~ ~
5108 | sin
5109 12, 30| egli tratta con noi con cor sincero,~e noi serbiamo fede al
5110 Note | a generare il ridicolo, sindacando la cattiva pronuncia d'alcune
5111 | sine
5112 12, 59| stesso~tutti vi sfido a singolar battaglia~con lancia e spada,
5113 5, 26| lingue uom principale~poeta singular tosco e latino,~grand'orator,
5114 5, 51| vicine illustre e degna;~Sinibaldo, il fratel minor d'etade,~
5115 5, 60| Forlivesi,~Pesaro, Fossombruno e Sinigaglia~il mezzo ritenean de la
5116 5, 46| pensier l'innamorata mente,~e sinistrando il caro pegno amato~che
5117 | sino
5118 5, 5 | Non credo ch'Archimede a Siracusa~facesse di costui prove
5119 10, 8 | amena~de la real città de la Sirena,~ ~
5120 2, 17| 17~Le Sirene de' fossi, allettatrici~
5121 5, 62| fronte i piú feroci e arditi~slargaro i fianchi a l'ordinanza
5122 12, 47| l'acqua e su 'l terreno smalto,~falci dentate e machine
5123 12, 63| spada a due man ferendo, fea~smembrati e morti giú da l'alta sponda~
5124 Note | in un pantano, ~Dove si smerda ogni fedel cristiano ~Che
5125 7, 22| sparvier dava dianzi o lo smeriglio,~se l'audace terzuol per
5126 Note | v. 8.~Culagna è una rocca smerlata su le montagne di Reggio,
5127 2, 58| amanti un centinaio,~che smidollata si sentian la schiena:~ma
5128 6, 41| morto lo stende.~Tognon smonta fra tanto, e al Re s'avventa~
5129 9, 2 | sponda.~Giunti al ponte, smontar su la riviera,~l'uno di
5130 1, 62| quando talvolta canta.~Quivi smontaro tutti a farli onore,~e l'
5131 2, 1 | aspetti e modi umani;~e smontati al Monton col vetturino,~
5132 7, 30| già per ispogliarlo era smontato,~quando ei si volge e 'n
5133 10, 35| rapire;~ma un segreto terror smorza l'ardire.~ ~
5134 10, 9 | ne l'onda il vascelletto snello,~spiega la vela un miglio
5135 10, 11| ristoro;~e co' sospiri suoi soavi e lieti~sol Zefiro increspava
5136 9, 53| pelle d'un diamante era piú soda;~e sempre che ferir potea
5137 9, 74| intera,~resta ch'ancor tu soddisfaccia al mio~in dirmi il nome
5138 9, 74| 74~Ma poi ch'ho soddisfatto al tuo desío~e t'ho dato
5139 9, 75| voi, disse, ritorno~per sodisfare a la comune voglia:~state
5140 12, 57| piú sciolto e piú spedito,~soffia le spume e 'l volto alza
5141 9, 21| fu ogni lume intorno a un soffio spento:~ ~
5142 Note | arderli facevano loro degli soffioni e ardevano loro la barba,
5143 5, 19| diluvio, e chi s'arresta~lo soffoga la turba e lo calpesta:~ ~
5144 7, 71| ché n'avea dui,~né può soffrir di scender da la sponda~
5145 12, 28| che 'l vostro giel nol può soffrire?~ ~
5146 Note | anch'egli, e principalissimo soggetto della religione benedettina.~ ~
5147 6, 55| troppo ardito e poco accorto~(soggiunge Jaconía) mira che questa~
5148 9, 63| come bella:~- Se questo è, soggiungea, fategli fede~ch'io mi chiamo
5149 9, 32| 32~- Il cangerai, soggiunse, al tuo dispetto, -~l'altro
5150 9, 52| lo difenderò sí come i' soglio. -~E tratto il brando, al
5151 7, 9 | e ne la vana mente~seco sognando va mitre e cappelli;~mirate
5152 3, 17| del Cavezzo,~Camposanto, Solara e Malcantone~quivi raccolto
5153 3, 19| solcar soleva l'onda~e or solca il letto del gran fiume
5154 3, 19| 19~La gente che solcar soleva l'onda~e or solca
5155 12, 13| sicuramente egli potea~ragunar soldatesca a suo appetito.~Ma il trascorrer
5156 Note | Venezia è una moneta da dodici soldi.~ ~S. 13a, v. 3.~Il dottor
5157 8, 17| piaggia di Carmignano e Solesino~e dal Deserto e da Valbona
5158 9, 9 | ma poiché la trovâr tutta soletta~trassero a gara a la colonna
5159 10, 26| trascorre,~Puzzòlo che di solfo ha le contrade;~quindi s'
5160 10, 41| 41~Trovollo Titta in un solingo piano~ch'ei passeggiava
5161 4, 11| attese,~e per mostrar la solita nequizia,~passato che fu
5162 12, 34| onde irate,~vi seguiran per solitaria via,~saran le prime a disgombrarvi
5163 9, 36| di vista:~si ravvivaro i soliti splendori,~depose il ciel
5164 6, 16| mondo: ora v'addiaccia il sollione? -~ ~
5165 10, 14| tempo le torri e i marmi solve~e le machine eccelse in
5166 8, 3 | guazzo al fin passar fanti e somieri,~e al ponte si drizzâr co'
5167 4, 39| Aldobrandino:~Si trova in somma scritto in varie carte,~
5168 2, 38| ne' bei stellati palchi~i sommi eroi de' fortunati regni,~
5169 10, 2 | donna esser piú degno.~Gli somministra il naturale istinto~e la
5170 6, 59| quell'ultimo vigore~che gli somministrò l'alma fugace,~per impedire
5171 4, 67| giorno~eccoti un messaggier sonando un corno;~ ~
5172 10, 22| le procelle e i turbini sonanti,~cacciò del ciel le nubi,
5173 9, 67| impresa al suo dispetto.~Sonâr le trombe, e 'l suon che
5174 1, 17| che fece sopra quel gentil sonetto~Questa barbuta e dispettosa
5175 12, 61| e fa tremar la riva.~La sonnacchiosa e spaventata gente~sorgea
5176 9, 10| corno d'ôr prese di botto,~e sonò sí ch'ognun ne fu stordito.~
5177 8, 62| maggiori e d'ogni stella),~che sopporti con casto e puro zelo~finir
5178 7, 66| quand'un altro quadrel gli sopraggiunge~che da l'arco gli vien di
5179 8, 21| lo stendardo il cavalier soprano~l'antico segno ha di sua
5180 7, 23| poiché Voluce anch'ei le soprarriva~e 'n lei doppia il terror
5181 12, 20| stivali~il Nunzio per la posta sopravenne;~e informandol di tutti
5182 6, 52| 52~Jaconía capitan de' Soraggini,~ch'amava Ernesto piú de
5183 3, 73| 73~Ma le due di Soraggio e di Sillano~da Otton Campora
5184 5, 35| caciole,~noci e castagne e sorbe secche al sole.~ ~
5185 12, 42| E quando ancor gli trovò sordi in questo,~né gli poté mutar
5186 2, 51| Sfavillò Citerea con un sorriso~che dicea: - Bacia, bacia,
5187 7, 64| ch'a quel punto in alto sorse~d'un salto e si levò tutto
5188 6, 63| come se 'l creda~bere in un sorso, e la città sua tutta~ne'
5189 Note | 53a, v. 7.~Questa è quella sorta di ridicolo che propriamente
5190 5, 13| testimoni freschi~de' mal sortiti suoi tiri furbeschi.~ ~
5191 11, 31| e da i casi seguiti omai sospetta~che 'l conte ceda, e la
5192 10, 29| 29~Sospettonne osservando i gesti e i visi~
5193 5, 9 | atterrare il nemico e lo sospigne:~gli avviticchia le gambe
5194 6, 16| 16~Ma il Dini gli sospinge incontro i sui,~e grida
5195 5, 17| un ariete a segno,~e 'l sospingon con impeto sí forte,~che
5196 9, 78| 78~e con prieghi e sospir dal padre ottenne~di comparire
5197 10, 71| sugge~l'alma di lei che sospirando fugge.~ ~
5198 Note | bastandoci avere accennata qui la sostanza del fatto. Se poi tale scrittura
5199 11, 54| conte entrò in pensiero~per sostener ch'egli avea scritto il
5200 Note | dall'uso è vanità il volerle sostentare. Il sale della satira è
5201 7, 52| un quattrino~che non gli sosterrian cento puntelli,~però i'
5202 Note | debere et stivalia cothurnos sotalaria vel crepidas, sic extractas
5203 | sott'
5204 5, 6 | tre volte il fiero assalto~sottentrando a vicenda ordini e schiere;~
5205 7, 39| a passar Stige scenderan sotterra,~bestemmierà la maledetta
5206 2, 9 | 9~e se per sotterrargli or qui venite,~la vostra
5207 11, 23| stupido e incerto il suo vapor sottile:~onde il conte gridò ch'
5208 7, 11| Pocointesta~tagliò d'un sottobecco il mento e 'l naso,~e fece
5209 4, 40| volge il bicchiere~sopra la sottocoppa in su col piede:~s'adatta
5210 5, 54| coperta e la cavezza,~le sottogole e i fiocchi in su le ciglia.~
5211 11, 4 | abbattimento o giusto o temerario~sottoporsi al mentir de l'avversario.~ ~
5212 2, 21| Secchia eran per darla,~sottoscritto il contratto e confirmato,~
5213 2, 44| interrotta,~l'Italia e 'l mondo sottosopra veggio:~intorno a ciò vostro
5214 2, 37| real del Concistoro:~quivi sottratte a i fulmini di morte~splendon
5215 Note | videlicet cothurnos, stivalia, soturales et crepidas, in signum hanoris
5216 7, 54| Prendiamo l'armi: il Ciel sovente arrise~a le piú audaci e
5217 1, 32| intanto il fiume avea passato~soverchiand'ogn'incontro, ogni ritegno,~
5218 7, 22| terzuol per lunga traccia~le sovraggiugne col falcato artiglio,~raddoppia
5219 6, 48| gli altri animo e scudo,~sovragiugne Perinto, e ne la faccia~
5220 9, 78| timoroso vecchio, a cui sovvenne~l'età ineguale a la possanza
5221 8, 25| faran del nome lor diversi spacci.~ ~
5222 7, 22| il volo e quinci e quindi spaccia~le campagne del ciel volta
5223 7, 13| Pellicciar con un'accetta~spaccò la testa a Gabrio Calcagnino;~
5224 3, 64| vesti lor pompose e belle;~spadacce al fianco aveano e stocchi
5225 7, 42| Filippo il gonfalone~con una spagnolissima protesta.~Quivi potrete
5226 Note | interpretano costei per una certa spagnuola detta Dogna Maria di Ghir,
5227 7, 5 | antiche,~né se 'l lor padre fu spagnuolo o moro,~ma fecero trattar
5228 5, 28| con mal augurio fu mezzo spallata.~ ~
5229 2, 23| trottando~sopra d'un vetturin spallato e zoppo,~e tratta fuori
5230 11, 57| far qui l'anima fiera~con spampanate per mostrar bravura;~io
5231 6, 44| squarcina in man larga una spanna,~parea il bargel di Caifàs
5232 1, 61| appetito~in un Avemaria fu sparecchiato.~Finita la merenda, e risalito~
5233 5, 41| miglia il piano,~se non spargeano l'aria e 'l sito immondo~
5234 8, 15| nel mar l'eburnee piante;~spargeasi in onde d'oro il crin lucente,~
5235 1, 46| Secchia presa~per bere avea, spargendo l'acqua in terra~e tagliando
5236 1, 41| caccia,~che su 'l primo sparir de l'aria scura~si trovò
5237 6, 73| mostro, e in un momento,~come sparisce il sogno a l'ammalato,~ritirò
5238 9, 13| Il lume ritornò, ch'era sparito,~su la colonna; e 'l padiglion
5239 7, 68| muro d'Argo~cacciò il campo Spartan vittorioso,~tal fe' Renoppia
5240 1, 10| Viveano i Modanesi a la spartana~senza muraglia allor né
5241 11, 10| essergli appresso,~e la pugna spartir di propria mano;~ond'ei
5242 11, 18| tutto il parentato.~Noi spartiremo e ti daremo aiuto~subito
5243 9, 10| sparve il foco ch'ardea, sparver le stelle,~e perdé il ciel
5244 7, 22| storni, a cui la caccia~lo sparvier dava dianzi o lo smeriglio,~
5245 10, 70| questa ingrata schiava e spasmo e peno;~e a lei di me non
5246 Note | non nisi petasatus sub dio spatiabatur. Augusto per rispetto de'
5247 Note | mandavano via cosí svergognati e spauriti.~ ~S. 66a, v. 7.~I Reggiani
5248 1, 16| sembianti~rapir i cori e spaventar gli amanti.~ ~
5249 6, 74| credé, fuor di Cocito~a spaventarlo in quella forma tratto:~
5250 12, 61| riva.~La sonnacchiosa e spaventata gente~sorgea confusa; e
5251 8, 52| pargoletti a l'apparire~de la Dea spaventati; ed ella, quando~vide il
5252 9, 37| ch'ognuno era confuso e spaventato,~fin che dal ponte un cavalier
5253 6, 2 | dove~dianzi eran monti, e spaventosa appare;~trema il lido, arde
5254 11, 27| mia, pupille amate,~lucidi specchi ove beltà vagheggia~sé stessa;
5255 10, 11| zaffiro il ciel ridente~specchiar parea le sue bellezze in
5256 Note | Vogliono nondimeno alcuni speculativi che qui il poeta alluda
5257 2, 2 | 2~Indi un messo spedîr per impetrare~che l'ordine
5258 Note | S. 41a, v. 1.~Nol poteva spedire a persona piú informata
5259 8, 44| prescritto~quanto dovean trattar, spediro un messo,~ch'andò dal campo
5260 4, 14| Re, che avea disio che si spedisse~a quella impresa un capitan
5261 2, 14| incominciò: - Signori, esempio e speglio~d'onor e senno a la futura
5262 Note | v. 4~Questa è moneta che spende ordinariamente la Corte
5263 5, 47| sarai nuovo pegno a le mie speni. -~La bacia e la ribacia
5264 6, 9 | Corte,~giovine irresoluto e spensierato,~e 'l fa cader disteso in
5265 7, 30| importa,~teco la fama tua fia spenta e morta. -~ ~
5266 9, 23| bando,~tornò a le torce spente e l'accendeo;~tacque il
5267 10, 44| pazzo rio d'attossicarla spera.~ ~
5268 2, 65| ottobre e San Martino,~e sperando notar tutti nel vino.~ ~
5269 3, 25| Corte,~e l'uno e l'altro le speranze grame~avean lasciate a i
5270 1, 19| appressa a questa terra,~speriam che col suo sangue e la
5271 8, 60| spesi,~che di ricoverar non spero mai!~o passi erranti e vani
5272 2, 13| molto accarezzato~e a le spese del publico alloggiato.~ ~
5273 Int | Secchia Rapita, poema di nuova spezie inventata dal Tassone, contiene
5274 9, 79| il ferir del fulmine che spezza~con piú furor dov'è maggior
5275 10, 20| 20~Si spezzano le nubi e foco n'esce~che
5276 8, 74| 74~E la porta gittò mezzo spezzata,~entrando col pugnal ne
5277 12, 55| sferra~lo scudo del carton spezzato e fesso:~onde l'ardito Lemizzon
5278 11, 60| romaneschetto, furbacciotto, spia. -~Titta aveva offuscati
5279 10, 12| amore i pesci, e la vicina~spiaggia languisce invidiando a l'
5280 10, 34| andrei con questa~mano a spianar le temerarie mura;~né vorrei
5281 8, 37| Pilla e Fimone,~Sacco e Spianzana guida; ove le chiome~de
5282 4, 35| 35~Spiccasi al fine, e là dove difende~
5283 4, 68| ha tante mosche Apuglia o spiche;~e lo prega d'aiuto, e che
5284 8, 3 | 3~E poi che da le spie certificati~del vario fin
5285 11, 53| mano a i venti~la bandiera spiegar de' malcontenti. -~ ~
5286 3, 28| 28~Cittanova spiegâr, Fredo e Cognento,~Piramo
5287 8, 28| già tutte finite~quando spiegaron la bandiera a i venti:~onde
5288 6, 13| man sinistra torse~dove spigneano innanzi i Fiorentini,~credendo
5289 7, 49| e quattro in volto fiero~spignesse tra i nemici il gran destriero.~ ~
5290 6, 16| aitri a battagliar si muove?~Spignete innanzi: a che badate vui?~
5291 3, 37| 37~Spilimberto, Vignola e Savignano,~Castelnovo
5292 8, 67| rese il vino per diversi spilli,~e chi arrivò facendo billi
5293 6, 7 | e pare~un vento fier che spinga indietro il mare.~ ~
5294 6, 60| incontrarse~nel braccio che spingea Perinto irato~e nel volto
5295 3, 49| Sotto l'insegna avea d'una spinosa~Folco raccolti de' piú arditi
5296 7, 27| e vendetta i Cremonesi;~spinsero innanzi e rinforzâr le posse~
5297 1, 38| 38~Spinte il Potta in aiuto in tanto
5298 10, 55| strada né fòro,~urtati e spinti, senza legge e metro~facean
5299 4, 18| campo a la sinistra riva.~Spirava il vento e dibattea la fronda~
5300 8, 74| incominciò a gridar da spiritata,~ond'ei la fe' balzar per
5301 Note | abbeverar di buon vino. Gli spiriti riscaldati dal calor del
5302 6, 7 | la gloria vassi:~chi ha spirito d'onor mi segua appresso.~
5303 1, 27| Bertolotto, e 'l corpo grasso~spirò ne l'acqua fresca, e fu
5304 8, 30| fra l'altre a grand'onor splender si vede;~Teolo ond'uscí
5305 2, 37| sottratte a i fulmini di morte~splendon le ricche mura e i fregi
5306 11, 42| era seguito.~Intanto avean spogliato il conte, a fatto~dal terror
5307 12, 38| pere garavelle,~e cinquanta spongate perfettissime,~e cento salcicciotti
5308 Note | tempo Modana era distrutta e spopolata e Bologna populatissima.
5309 10, 71| Titta un guardo ghiotto,~sporge la bocca, ed ei con voglie
5310 8, 69| verso Collazia ne portâr due sporte.~giunti colà, di spranghe
5311 4, 64| indi fu aperto un picciolo sportello,~d'onde uscivano i vinti
5312 3, 42| piú corta~e restò con la sposa a far la torta.~ ~
5313 8, 12| signoria de la Morea,~e a cui sposata una nipote avea.~ ~
5314 3, 40| conte di Solera avea per sposo,~zerbin de la contrada e
5315 12, 53| Alza la ronca a quel parlar Sprangone,~e mena per dividergli le
5316 4, 33| avete tanto cor che vaglia~a sprezzar de la morte ogni spavento~
5317 Note | per questo i poveri sono sprezzati.~ ~S. 71a, v. 8. ~Vedi Livio,
5318 3, 18| guidati~uom temerario e sprezzator di morte,~di semplice vermiglio
5319 5, 27| molto eminente:~e da lo sprezzo d'uom sí saggio e prode~
5320 9, 15| da l'arena~al tocco de lo spron salti di schiena.~ ~
5321 1, 62| stava Monsignore~con lo spruzzetto in man da l'acqua santa,~
5322 12, 57| e piú spedito,~soffia le spume e 'l volto alza da l'onda,~
5323 10, 28| che 'l fior di nostra età spunta col seme;~erano gli anni
5324 Note | taluno si fa scrupolo a sputare in chiesa, che poi ruberebbe
5325 4, 12| compose~la barba con la man, sputò e rispose:~ ~
5326 7, 8 | la montagna,~rivolto a lo squadron ch'intorno avea,~gli accennava
5327 5, 57| passarono i cavalli in tre squadroni,~guidati da Bigon di Geremia,~
5328 6, 27| botto~lo stendardo maggior squarciato e rotto.~ ~
5329 3, 1 | dal liquido elemento,~e squarciava a la notte il fosco velo~
5330 Note | Paulo Manuzio ove porta uno squarcio di questa istoria. ~Qui
5331 Note | sarebbe stata detta urbs bene stabalata.~ ~S. 54a, v. 8.~È un verso
5332 8, 62| 62~Io stabilisco che non copra il cielo,~
5333 12, 77| stesso:~e conchiusa la pace e stabilita~fra le parti in virtú del
5334 3, 33| impresa di Galvano è una stadera;~Franceschino ha una gazza
5335 6, 10| s'alza,~tocca a pena la staffa, e in sella balza.~ ~
5336 3, 21| costoro a mano a mano;~la Staggia l'uno e la Verdeta ha pronte,~
5337 8, 50| tra l'erbe e i fior de la stagione.~ ~
5338 5, 63| manca man dove un torrente stagna,~con quattro mila suoi mangiafagioli~
5339 2, 16| conserva e tiene:~furon già stagni e valli ime e palustri,~
5340 | stai
5341 2, 29| 29~Da le stalle del ciel subito fuori~i
5342 11, 4 | disfida attorno vada,~la fa stampar distinta in un cartello;~
5343 Int | veder dalle prime copie stampate in Parigi.~ ~[dall'edizione
5344 | stan
5345 4, 47| assalto infino a nona,~sin che stancârsi e intiepidiron l'ire.~Il
5346 Note | versi. Era di carnevale, e standava in maschera; e 'l poeta
5347 8, 69| giunti colà, di spranghe e di stangoni~d'ogni parte trovar chiuse
5348 2, 50| travagli suoi qui neghittoso starmi?~Bella madre d'Amor, che
5349 2, 54| rea,~t'insegnerò ben io di starti quatto. -~Giove che vide
5350 Note | di stoppa; e motteggia le statue degli Dei de' gentili ch'
5351 10, 59| l'avea fatto venir dove stav'ella.~Com'egli alzò le luci
5352 12, 15| 15~Mangiato ch'ebbe, sté sovra pensiero~rompendo
5353 12, 65| Padovani; e già del ponte~le steccate e le sbarre addietro lassa.~
5354 7, 3 | infrante in mille scheggie e stecche.~ ~
5355 12, 15| pensiero~rompendo certi stecchi di finocchi;~indi venner
5356 5, 66| luogo del coltel mettea uno stecco.~ ~~ ~
5357 3, 20| una man d'uomini pravi~la Stellata e 'l Bonden poscia occupati,~
5358 3, 63| folte~servon di scopa a le stellate volte.~ ~
5359 10, 35| rassembra e dentro bolle:~vorría stender la man, vorría rapire;~ma
5360 9, 19| altro con gentil costume~stendere al fren la generosa mano~
5361 7, 33| anch'egli i suoi, ma con piú stento:~ ~
5362 6, 48| ferro crudo.~A Guglielmo Sterlin, nato in Alsaccia,~tronca
5363 7, 55| con travi e pali e terra e sterpi e sassi~tosto alzaron trinciere,
5364 6, 63| e la città sua tutta~ne' sterquilinî suoi lasciar distrutta.~ ~
5365 7, 43| sole avea l'umida chioma stesa~- Vola, le impone, o mia
5366 12, 72| in atto di battaglia:~ma stetter poi cosí fino a la sera,~
5367 4, 27| pancia~d'un fiero colpo a Stevanel Rossino;~quando tolse una
5368 6, 45| sbità la schitta a tucch sti Lanzi~maledetti da Dé, scommunegati. -~
5369 | stia
5370 8, 21| Arin, Caltana, Melareo, Stigliano,~e 'l popol di Bogione era
5371 11, 46| stato,~fia da piú degno stil forse cantato:~ ~
5372 Int | come riuscivano questi due stili mischiati insieme, grave
5373 10, 68| s'accorda, e trova acqua stillata~da scorza fresca di matura
5374 3, 55| resto fu baron di molta stima,~e seco avea Farneda e Montagnana.~
5375 12, 45| la contesa~i Petroni, e stimâr cosa leggiera~l'aver perduta
5376 Note | gittavano nel foco; ed erano stimate al pari delle gioie piú
5377 4, 38| l'antico,~né di lui piú stimato in pace e 'n guerra;~ed
5378 Note | Pallavicino. E l'altro, che stimava piú due paia di guanti che
5379 Int | vivi all'opere loro; ma stimo ben gran ventura che i vivi
5380 Note | esortazioni de' confidenti, né gli stimoli della dama, né il calore
5381 5, 3 | di suo valore esperimento~stimulando ciascun la forza e l'ire.~
5382 7, 20| Bonleo~troncò dove finía lo stivaletto;~e mastro Daniel di Bendideo~
5383 3, 64| spadacce al fianco aveano e stocchi antichi,~e cappelline in
5384 Note | con esso una botta su lo stomaco, e 'l fece cadere in terra;
5385 5, 55| stridea come sgretolata stoppia.~Secondavano il carro e '
5386 4, 56| altra inchiesta far di fra' Stoppino.~ ~
5387 9, 10| e sonò sí ch'ognun ne fu stordito.~Tremò l'isola tutta, e
5388 Note | tempo molto nobile e gli storici dicono che Guido Canossa
5389 Note | come si può vedere dalle storie e dai versi de' litterati
5390 12, 40| prigioni, armi, bandiere e ogni stormento,~e fu in trionfo anch'egli
5391 7, 10| pronto e leggiero~corre stormo di bracchi a dar la caccia~
5392 7, 22| 22~Come nube di storni, a cui la caccia~lo sparvier
5393 7, 35| dottor da Palestrina,~e fu storpiato anch'ei per mala sorte.~
5394 1, 49| Malvasía,~ed egli a lui storpiò la manca mano~con una daga
5395 3, 35| mano e al fianco avea la storta~tutta la schiera sua leggiadra
5396 8, 21| Camposanpier, Balò, Sala e Mirano,~Strà, la Mira, Oriago, il Dolo
5397 7, 25| Bosio, aiuto, aiuto;~non stracciate, ché 'l saio è di veluto:~ ~
5398 8, 67| valigino e le pianelle,~chi stracciò per le fratte la pretesta,~
5399 7, 24| Cecco Pucci ei fere,~Beco Stradini e Pier di Casabassa.~Seco
5400 5, 50| saccomanni, briganti e stradiotti;~dopo questi venieno i Forlivesi~
5401 12, 10| campanile.~In tanto da uno stral di Semidea~fu morto a piè
5402 7, 67| compagne a l'improviso~cento strali in un punto al cavaliero.~
5403 8, 36| villani avea con lui~con occhi stralunati e ciere brutte,~ch'armati
5404 7, 28| che se l'ebbe per male in strane guise;~perch'era vecchio
5405 9, 60| uscita una donzella~in abito stranier candido ornata,~e di maniere
5406 9, 72| e de gli eroi,~generò di straniera inclita madre~don Flegetonte
5407 8, 12| Avea allor seco un principe straniero,~cui per fresco retaggio
5408 4, 68| Trenta peli di rabbia allor strapposse~Gherardo, e bestemmiando
5409 Note | prælium apud Sanctam Mariam de Strata, et ex parte Bononiensium
5410 3, 16| cinto di piume ignote e stravaganti.~E dopo lui fu vista una
5411 Int | sieno mancati de' cervelli stravolti, che l'hanno giudicato col
5412 Note | farsi aspettare un pezzo: strebbiatrici, insolenti, picchiapetti.~ ~
5413 7, 31| sciaurati e rii,~o poeta o stregon che tu ti sii. -~ ~
5414 9, 45| e la zerbineria farebbe strepito.~ ~
5415 7, 55| dinanzi a le sbarre in quelle strette~cominciaro a votar le canalette.~ ~
5416 Note | da Marc'Antonio con tanta strettezza che non ne poteva uscire
5417 Int | ai compositori cosi fatte strettezze. E oggidí è chiaro che le
5418 10, 55| per la lumaca a concistoro~stretti da innumerabili mortali~
5419 5, 55| indosso avea un robone~che stridea come sgretolata stoppia.~
5420 2, 37| del ciel s'apron le porte,~stridon le spranghe e i chiavistelli
5421 8, 58| torta il pino ombroso;~come strigneansi l'uno a l'altro petto~gli
5422 10, 37| apre le braccia e crede~strigner de la sorella il vago petto:~
5423 12, 54| e giú discese,~e ne la stringa de' calzoni il prese.~ ~
5424 4, 46| Gherardo a destra man forte stringea,~Giberto facea machine da
5425 5, 45| tua man di piú catene?~Non stringevano assai quelle, onde Amore~
5426 1, 45| scudo armati e di corazza,~strinser le spade e rivoltâr le facce~
5427 12, 52| chiamandolo aguzzin di Rodomonte,~stronzo d'Orlando, ambasciator de'
5428 3, 49| ove suol l'aura amorosa~struggere il giel di que' nevosi monti;~
5429 4, 60| fianco e 'n fronte messo~vari strumenti di tremende posse:~e a colpi
5430 Note | seguente: Ut in vita sic in studiis pulcherrimam et humanissimum
5431 5, 63| eran mazzamarroni in vari stuoli;~e la cavalleria del buon
5432 8, 27| che segue, ove congiunte a stuolo~vanno Pieve di Sacco e Saponara,~
5433 10, 51| momento.~Rimangono le genti stupefatte;~ed egli vomitando, e mezzo
5434 1, 5 | quando successe~l'alto, stupendo e memorabil caso,~che ne
5435 11, 23| al cervel piú di lontano~stupido e incerto il suo vapor sottile:~
5436 11, 30| atti e ne' sembianti;~e fa stupire ognun che l'ode e vede~sí
5437 10, 42| Mostra di rimaner Titta stupito,~e lo chiama felice in sua
5438 6, 73| in vento,~e 'l Potta di stupor lasciò ingombrato.~Bacco
5439 11, 61| di volerlo ancor morto; e stuzzicato~sí l'avesse con atti e detti
5440 | sub
5441 5, 32| voltato~in occidente a piú sublimi acquisti,~fra i monti Pirenei
5442 6, 5 | una schiera talor l'altra succede,~e ripara in altrui la sua
5443 Note | dieci guanciate. E veramente succedé un giorno che trovandosi
5444 3, 40| Una figlia al morir gli succedea~che 'l conte di Solera avea
5445 Note | e Bologna populatissima. Succederono poi Federico Barbarossa
5446 1, 5 | del Potta ardea, quando successe~l'alto, stupendo e memorabil
5447 Note | mostrasse qualche altro suo successore.~ ~S. 18a, v. 4.~È un equivoco
5448 3, 50| da vicino e da lontano,~succinte in gonna e faretrate arciere,~
5449 11, 52| chi per lui s'affligge e suda,~e lo fa vago sol di carne
5450 7, 33| capitan Paulucci a la pedestre~sudando e ansando e con la man mancina~
5451 6, 72| pugna, abbandona~stanco e sudato omai le tue bandiere.~Tu
5452 5, 27| ancora i' esser padovano~suddito d'Ezzelin, bench'innocente,~
5453 10, 74| castello.~Ma il buon fiscal Sudenti e 'l Barbanera~giudice criminale,
5454 Note | se ne trovasse quantità sufficiente e che ci fosse il premio.
5455 10, 71| incontra, e da' bei labbri sugge~l'alma di lei che sospirando
5456 8, 12| per fresco retaggio era suggetta~la nobil signoria de la
5457 12, 19| che tenea un caldaro,~di sughi d'uva non piú visti in corte,~
5458 8, 19| terra affumicata e nera~di sulfureo color gente produce.~Quivi
5459 3, 42| tutti guidalli,~lasciò il suocero andar per la piú corta~e
5460 3, 53| scarpe sdrucite e senza suola;~la loro insegna è un bufalo
5461 9, 18| il moto accenne;~ed ecco suona, e come fiamma o vento~l'
5462 9, 7 | marmo lucido intagliato:~Suoni chi vuol provar l'alta ventura.~
5463 8, 34| fatta:~onde i sepolcri de' superbi regi~vince di gloria un'
5464 7, 6 | cristallino.~D'ira, di sdegno e di superbia pieno~sollevò Salinguerra
5465 9, 43| paggi intorno avea~vestiti a superbissima livrea.~ ~
5466 10, 50| narra fandonie fuor d'ogni superchio.~ ~
5467 12, 73| di vedergli abbassato il superciglio,~mostrò dolersi de l'avuta
5468 Note | rappresentata con alcun superlativo.~ ~S. 14a, v. 7.~I visi
5469 10, 16| testa.~A te la figlia del superno Giove~non tocca di condur:
5470 12, 73| folle eccesso,~d'aiuto il supplicava e di consiglio~con libero
5471 2, 40| borsaccia, dove de' mortali~le suppliche e l'inchieste ei raccogliea;~
5472 11, 62| invola?~Chi va cercando e suscitando risse,~non sa che la fortuna
5473 11, 56| quivi, o ch'egli andasse suso.~Titta allor furiando si
5474 5, 10| Giesú chiama per aria in suo sussidio~il discendente del famoso
5475 6, 71| ritirarti o di morire.~ecco ti svelo i lumi, or tu rimira~de
5476 6, 4 | tutte cader le selve a basso~svelte da l'Alpi, e risonar le
5477 8, 8 | fulmini e venti,~e portar seco svelti arbori e sassi:~cosí porta
5478 6, 37| lupa antica.~Ma tronca, svena, fende, apre e dirada~ciò
5479 8, 48| 48~Sventolando il bel crine a l'aura sciolto~
5480 Note | poi li mandavano via cosí svergognati e spauriti.~ ~S. 66a, v.
5481 11, 18| far piú rifiuto;~ché tu svergogni tutto il parentato.~Noi
5482 Note | anche gli antichi; onde Svetonio in Augusto: Domi quoque
5483 3, 75| mila cavalli avea con lui,~svevi e tedeschi e parteggiani
5484 6, 42| è a rimpetto,~ma non può svilupparsi da le braccia~di Tognon
5485 12, 21| alloggiarlo~con paramenti di tabbí vermiglio:~corsesi un palio,
5486 1, 12| Pottà per Potestà su le tabelle,~onde per scherno i Bolognesi
5487 Note | artificii occulti, i quali si tacciono per non offendere.~ ~S.
5488 3, 68| Sotto le scarpe avean tanti tacconi,~che parea il campo d'Agramante
5489 8, 49| perdea, la rosa e 'l giglio.~Taceano il vento e l'onda, e da
5490 8, 49| terra in varie forme~parean tacendo dire: “Ecco, Amor dorme”.~ ~
5491 3, 1 | il mar, sereno il cielo,~taceva l'onda e riposava il vento;~
5492 2, 12| imperioso e volto irato:~- Taci, frasca merdosa, egli dicea;~
5493 10, 58| cappello in testa da soldato~tacitamente già s'era partita,~e a trovar
5494 8, 51| il velo~le campagne mirò tacite e sole;~e sparsa la rugiada
5495 12, 66| onda, e per le rive amene~taciti costeggiando a un punto
5496 4, 22| 22~Passavan cheti e taciturni avanti~senza ronde scontrar
5497 9, 4 | attenebrato~spiegando intorno il taciturno velo,~ch'una tromba s'udí
5498 12, 11| i primi cigni al canto.~Taciute avria quell'armi sue pietose~
5499 2, 43| si fe' l'aer e 'l ciel, tacquero i venti,~e la terra si scosse
5500 1, 46| spargendo l'acqua in terra~e tagliando la fune ond'era appesa,~
5501 5, 34| reggea~Marion di Marmotta Tagliapelle;~mille cavalli avean per
5502 3, 28| nizzarda e la canaria~e nel tagliar le capriole in aria.~ ~
5503 3, 35| condotte,~trecento o poco piú tagliaricotte.~ ~
5504 7, 19| fa volare al ciel membra tagliate~e piastre rotte e pezze
5505 Note | dove di sua mano non avesse tagliato a pezzi almeno cent'uomini,
5506 Note | popoli montagnoli per odio si tagliavano le viti e si scorticavano
5507 1, 21| fresco e torta in su 'l tagliere?~Adattatevi in fila, uomini
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