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Giuseppe Garibaldi
Lettere a Speranza von Schwartz

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  • Caprera, 14 ottobre 1861.
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Caprera, 14 ottobre 1861.

Speranza mia,

ho letto il bellissimo vostro sonetto 1 e vi assicuro che è all'altezza dei più belli d'Italia. Sono superbo di essere il soggetto di sì bella poesia, e questa aggiungo alle tante fortune della mia vita!

Sono con molte visite, quindi breve. Vi auguro felice viaggio e sono sempre vostro.

 





1 Questo è il sonetto che Luigi Delâtre aveva dato alla Schwartz per mandarlo a Garibaldi:

 

A GARIBALDI

 

Come in riva all'Eufrate Israel scarno

E lacrimoso un redentor chiamava -

Tal, per secoli, Italia oppressa e schiava,

Te sul Tebro attendeva e Te sul Sarno.

 

Te l'Alighieri e il Machiavel sognarno

E di Laura il cantor Te sospirava;

Tentò Rienzi il gran cimento indarno:

A Te la sorte quell'allor serbava.

 

Campion di libertà, leone invitto,

Invano a Te digrigna i denti e rugge

La sozza lupa che ha peltro per vitto.

 

La borbonica volpe anzi a Te fugge

E per tua man l'augel cadrà trafitto

Che a Venezia il cor rode e il sangue sugge.





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