Bellerive (Lucerna), 16 settembre 1865.
Illustrissimo e carissimo Amico,
mi pare
che sia trascorso un secolo da quando ebbi la gioia di vedere i vostri
caratteri! Vengo da Rheinfelden dove i fratelli Struve piangono ancora di non
aver avuto la felicità di vedervi in casa loro nel luglio. Gustavo Struve
tornava da Londra, dove parlò con diversi dei vostri fedeli.
Sono
sul punto di recarmi in Italia, via Nizza, dove mi fermerò una
quindicina di giorni: lo scopo di questa mia è di domandarvi, amatissimo amico,
se non avete nessun ordine per me a Nizza. Riguardo ad Anita e Battistina, se
le vorrete vedere, farò all'ultima la proposta di portarla con sua figlia a
Caprera, ben inteso se mi permetterete di farvi una piccola visita, un favore
che ardisco chiedervi avendo io l'intenzione di lasciare il continente per un
viaggio piuttosto lontano e che potrebbe durare un anno o due. Basta: una riga
di risposta indirizzata al Signor Basso o poste restante Nizza
(marittima), mi sarà gradita assai. Forse, vedendo Battistina e ragionando con
lei, potreste deciderla a prendere una risoluzione favorevole per l'avvenire
della bella e cara Anita, la cui sorte mi sta sempre tanto a cuore, come pure
mi sta sempre a cuore che sappiate di poter disporre illimitatamente dei
meschini servizi e del profondo affetto della vostra per la vita devotissima
amica e ammiratrice
Speranza.
Se
desiderate vedere Anita e Battistina, credo che ci vorrebbe per quest'ultima
una riga vostra, senza la quale non si deciderebbe forse a fare il viaggio. Non
voglio seccarvi: solamente pormi a disposizione vostra.
Qualunque
cosa desideriate, fatemi il gran favore di nominarmela.
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