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Giuseppe Garibaldi
Lettere a Speranza von Schwartz

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  • Caprera, 1 gennaio 1872.
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Caprera, 1 gennaio 1872.

Speranza amatissima,

vedrete dalla mia calligrafia che la mia mano destra è paralizzata, ciò che mi ha impedito di scrivere con l'ultimo corriere.

Delle Piscine non resta che Clelia; Rosa, come l'altra mia piccina che ho perduto in America, era troppo bella, troppo buona per questo basso mondo. Sembra che tali esseri siano in questa valle di miserie delle piante esotiche destinate a regioni più felici.

Rosa è morta il gennaio 1871, mentre ero in Francia e il suo corpicino angelico riposa sotto il ginepro, a sinistra della strada di Fontanaccia, “ove un sasso distingue le sue dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte”!

Quando voi abbellirete la mia casa della vostra presenza, visiteremo la tomba della nostra Rosa, non è vero? Clelia ha un buon cuore, ma assomiglia per il resto ad Anita; queste due fanciulle sono lontane dall'eguagliare le Rose. Speriamo che il proverbio francese:

 

Mauvais enfant - bon homme

 

si realizzerà.

Voi non siete felice, mia carissima amica, e ciò mi addolora, essendo la mia anima indissolubilmente legata d'affetto alla vostra. Anch'io divento più vecchio e desidero ardentemente di vedervi fra poco.

Sempre vostro

G. Garibaldi.

 




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