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Giuseppe Garibaldi
Lettere a Speranza von Schwartz

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  • Caprera, 28 novembre 1857.
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Caprera, 28 novembre 1857.

Speranza mia,

cosa vi dirò che valga tutta la gratitudine e l'affetto che meritate? Se in alcuna circostanza io ho ambito di essere qualche cosa, e di possedere pregi per metterli a' piedi d'una donna, è certamente in questa. Era naturale che io vi amassi pria di conoscervi. Voi avevate preso interesse al mio individuo, figuravate certamente nella mia immaginazione. Però la realtà m'ha beato e io mi sono sentito veramente felice, innalzato, d'aver potuto occupare un momento i pensieri di sì cara, sì gentile, sì generosa Signora. La promessa fattavi davanti la porta delle albergatrici è stata inconsiderata; alcunché, ch'io non posso confidare alla carta, ma che vi dirò quando io abbia il bene di avvicinarvi, può impedirmelo. In ogni modo, quando desiderate fare quel viaggio, scrivetemi e sarò certo dolentissimo se non potrò accompagnarvi. Nell'avvenire io sono fiero di appartenervi, ed illimitatamente; dunque io più felice sarò quanto più voi di me disporrete. Teresa è fortunata co' bellissimi vestiti. Ogni cosa fu ricevuta, ed in questa casa lo scontento è solo per non avervi accolta come meritate. Accogliete i ringraziamenti e gli affetti di tutti. Addio! Vi bacio la mano e sarò sempre vostro.

 




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