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Giuseppe Garibaldi
Lettere a Speranza von Schwartz

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  • Roma, 16 maggio 1868.
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Roma, 16 maggio 1868.

Amico unico ed amatissimo,

ricevo in questo momento le vostre due care del 5 e 11 corr. Quanto mi duole di sapervi ammalato e come vorrei essere con Voi per circondarvi di cure premurose! Spero che il caldo lenirà le vostre acute sofferenze.

Io non sono affatto ancora in istato di viaggiare: il meglio viene piano, il male presto, ma spero ad ogni modo di essere con voi fra circa tre settimane, desiderando inoltrare quanto è possibile il mio lavoro. Se non foste l'uomo più celebre del passato, del presente e dell'avvenire, se avessi ricevuto queste pagine da qualunque sconosciuto oscuro, le amerei, le adorerei. Figuratevi quanto mi commuove il cuore il sapere che Voi ne siete l'autore. Ma non posso negarvi che per tradurre il libro in tedesco, fare le piccole correzioni necessarie per renderlo tale da non ricevere nessuna accusa dal punto di vista letterario è piuttosto difficile, quando questo lavoro sia intrapreso col culto e coll'amore che merita.

Ciò sia detto solamente per scusare la mia pigrizia: tocca a me pure mandare alla bionda (perché così ha voluto) in italiano una copia d'ogni parola, d'ogni frase ch'io cambio. Mai ebbi un lavoro tanto a cuore.

Farò di tutto per essere utile al vostro raccomandato, ma se giace nelle prigioni e non in un ospedale temo che tutta la mia buona volontà s'infrangerà contro l'odio che mi portano qui, contro la sorveglianza stretta sotto cui sono tenuta ad ogni passo che faccio. Basta, non dubitate che io cercherò di rendere l'impossibile possibile.

In quanto alla donna di servizio è per Voi o forse per i bimbi di Teresa che la volete?

Prego il Sig. Basso di spiegarmi se è così e di dirmi che abilità tale donna deve avere.

Potrei portarvi la mia Angelina e lasciarvela (se lo permettete colla mia bella levriera) finch'io torno in Italia nell'agosto o settembre; Angelina sarebbe felicissima di rendersi utile per Voi. Ma se volete una donna per la vostra casa per sempre, forse più giovane di Angelina che avrà 40 anni, allora potrei cercarla e portarvela affinché resti sempre a Caprera. Prego il Sig. Basso (che saluto distintamente) di darmi due righe di spiegazione. Angelina è una coraggiosa e patriottica matrona romana. Ce ne fossero qui come lei! Sarebbe una fortuna per l'Italia: l'ho da otto anni.

Che Iddio mi conceda l'unico favore che gli chiedo, che vi guarisca presto presto. Vi bacio quella carissima mano sofferente dicendomi di cuore e per sempre vostrissima

Speranza.

 




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