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Paolo Mantegazza Studj sui matrimonj consanguinei IntraText CT - Lettura del testo |
II
Ora, fra i tanti elementi che colla loro fusione possono generare l’avvenire più
fortunato e più fatale d’una stirpe umana, uno dei più importanti e meno
studiati è quello del grado di parentela che unisce i due che stanno per darsi
la mano di sposo. L’individuo sapiente, che volesse, innanzi di generare i figli
suoi, consultare i codici della morale, della legge scritta e della scienza, per
sapere se possa o debba sposare la propria nipote, la propria cugina, non
troverebbe un oracolo che senza contrasti e senza dubbiezze gli segnasse la via
da seguirsi. Nella nostra società, fuori dell’incesto, tutto è permesso; e
innanzi alla logica severa dei fatti può dirsi che anche l’incesto involontario
si compie per l’immoralità sociale, che getta nel gran mare della nostra
popolazione una corrente continua di bastardi che possono essere nostri
fratelli, nostre sorelle; e nessun codice scritto impedisce a questi infelici di
imbastardire sempre più l’umana famiglia con matrimoni più che consanguinei,
Consultiamo di volo i codici e la scienza, per vedere che cosa si sappia su
questo quesito tanto grave; per poter almeno porre i dati del problema per una
Se la legge scritta rappresentasse la scienza, noi troveremmo in molti codici
antichi e moderni ragioni potenti per dimostrare il danno dei matrimoni
Nel Capitolo XVIII del Levitico, vedete Mosè che si fa avversario energico delle
" Niuno s’accosti ad alcuna sua carnal parente, per iscoprir le sue vergogne. Io
sono il Signore.
" Non iscoprire le vergogne di tuo padre, né le vergogne di tua madre: ell’è tua
madre, non iscoprir le sue vergogne.
" Non iscoprir le vergogne della moglie di tuo padre; esse son le vergogne di
tuo padre.
" Non iscoprir le vergogne di tua sorella, figliuola di tuo padre o figliuola di
tua madre, generata in casa o generata fuori.
" Non iscoprir le vergogne della figliuola del tuo figliuolo o della figliuola
della tua figliuola, conciossiach’esse sieno le tue vergogne proprie.
" Non iscoprir le vergogne della figliuola della moglie di tuo padre, generata
da tuo padre. Ell’è tua sorella.
" Non iscoprir le vergogne della sorella di tuo padre. Ell’è la carne di tuo
" Non iscoprir le vergogne della sorella di tua madre; perciocch’ell’è la carne
di tua madre.
" Non iscoprir le vergogne del fratello di tuo padre, non accostarti alla sua
" Non iscoprir le vergogne della tua nuora, ell’è moglie del tuo figliuolo; non
" Non iscoprir le vergogne della moglie del tuo fratello; esse son le vergogne
del tuo fratello. "
Anche Maometto non era men severo coi suoi Arabi e nel Corano (Cap. IV, v. 26)
diceva loro:
" Non sposate le donne che furono mogli dei vostri padri; questo è un delitto.
" Non vi è permesso sposare le vostre madri, le vostre figlie, le vostre
sorelle, le vostre zie, le vostre nipoti, le vostre sorelle di latte, le vostre
nonne, le figlie delle vostre mogli, di cui avete la custodia; a meno che non
abbiate coabitato colle madri loro. "
Qui l’igiene e la morale si danno la mano e il fiero legislatore del Sinai, da
medico del suo popolo divenuto giudice crudele, diceva nel Deuteronomio (Cap.
XVII, v. 22):
" Maledetto colui che dorme con sua sorella, colle figlie di suo padre o di sua
madre " e altrove segnava la sentenza: Si uccidano essi dinanzi al popolo (Cap.
A Roma l’unione dello zio colla nipote era giudicata un incesto, e Tacito ci
racconta che, quando Claudio volle sposare Agrippina, la figlia del fratello
Germanico, fece prima pubblicare un senatusconsulto che autorizzava i matrimoni
fra zio e nipote " Senatum ingressus, decretum postulat, quo justae inter
patruos fratrumque filias nuptiae etiam in posterum statuerentur. "