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Libro, Capitolo
1 Intro | quanto è il Boccaccio; né credo che mi si debba imputare 2 I, II | possono attribuire, questa credo sia la principale, che da 3 I, IV | albergo della allegria; né mai credo che in altro loco si gustasse 4 I, XI | stati acerbissimi, né da me credo che si potesse imparar condimento 5 I, XIII | ch'io nol sappia; ed io credo che sia minor biasmo mio, 6 I, XV | d'altezza e di bassezza credo io che siano molte altre 7 I, XXIII | dimanderò; perché questo credo che mi sia licito, per esempio 8 I, XXIV | poco valore. E veramente credo io che ognun facilmente 9 I, XXIV | questa qualità a tutti avete, credo, generato una ardente sete 10 I, XXVI | senza pensarvi. Da questo credo io che derivi assai la grazia; 11 I, XXVIII | rifiutate; e con tutto questo credo che ognun di me rideria~ ~ ~ 12 I, XXX | bella. Però, nello scrivere credo io che si convenga usar 13 I, XXXI | parlando né scrivendo; e credo che essi ancor, se insin 14 I, XXXV | consuetudine adunque del parlare credo io che nasca dagli omini 15 I, XXXV | suavità e dolcezza? E questa credo io che sia la bona consuetudine; 16 I, XXXVI | imitare; nientedimeno non credo io già che sia impossibile 17 I, XXXVII | antichi non imitavano? - Credo, - disse il Conte, - che 18 I, XXXVII | adunque, messer Federico mio, credo, se l'omo da sé non ha convenienzia 19 I, XXXVIII| siano diversi tra sé, né credo che ben fosse che uno, da 20 I, XXXVIII| instinto suo proprio. E di ciò, credo, parlava Cicerone quando 21 I, XXXIX | avete bona memoria, ché, credo, se saprete ritaccarlo ove 22 I, XL | pur, s'io non m'inganno, credo che dicevamo che somma disgrazia 23 I, XL | a me piace egli molto e credo a tutti voi altri, perché 24 I, XLVI | dire in altri. Però questa credo io che fosse una tacita 25 I, XLVI | signor Ludovico Pio; - perché credo che al mondo non sia possibile 26 I, L | allor Ioan Cristoforo: - Credo io veramente che voi parliate 27 I, LIV | oramai m'ha stanco di dire, e credo tutti gli altri d'ascoltare, 28 I, LVI | alcuna di non dir ciò che sa, credo che sia bono differire il 29 II, I | Questa medesima cagion credo che mova i vecchi a laudare 30 II, II | patito fame, sete e sonno? Credo io, adunque, che le passioni 31 II, VI | rispose l'Unico; - e credo che basti in tutto questo 32 II, VI | questo a niun gentilomo, credo, interverria, che non fosse 33 II, X | correre e saltare; ed io non credo che sia male, perché ivi 34 II, X | massimamente alla lotta; però credo io che sia ben astenersene, 35 II, XIV | gustar quella divinità ch'io credo che nella musica sentivano 36 II, XVII | cottidiano; e di questo credo veramente che sia difficile 37 II, XXI | do spacio di pensarvi, e credo che pochi ne trovarete. 38 II, XXII | utilità, da ogni altro tempo credo che possa con ragion e debba 39 II, XXIV | danno succedendo il male, credo che possa ragionevolmente 40 II, XXVI | abbigliarsi alle altrui fogge, credo che ad ognuno sia licito 41 II, XXIX | simile. Però gran riguardo credo che si convenga aver nel 42 II, XXIX | veri amici si trovano, né credo che piú siano al mondo quei 43 II, XXIX | dentro nascose vi sono. Credo adunque che ben sia amare 44 II, XXXI | eccellente nel gioco de' scacchi credo bisogni consumarvi molto 45 II, XXXIII | piú volte è intervenuto e, credo, a molt'altri, che avendomi 46 II, XL | arte, ma vero inganno; né credo che si convenga, a chi vol 47 II, XLVIII | aveano allora; ed io per me credo che queste due ci saprian 48 II, LXXX | questo, ché senza giurare credo che non abbiate fede né 49 II, LXXXIII| consistono nelle parole credo che non escano di que' termini 50 II, LXXXIV | mei secchi ragionamenti, credo che ne siate pentito e vi 51 II, LXXXIV | e príncipi e re e papi, credo medesimamente che nelle 52 II, XCIV | persona che s'ami; ed io credo che ogni gentil innamorato 53 II, XCIV | di queste donne; e questo credo sia il vero e sodo piacere 54 II, XCVIII | ottimamente risposto; e credo che ognun di noi conosca 55 III, VII | alcune cose tanto grandi, che credo vi siate vergognato di chiarirle; 56 III, XVII | frigide di complessione credo che sia causa della viltà 57 III, XXIV | qual fece quello che io credo che 'l signor Gasparo medesimo 58 III, XXXV | d'esserle comparato: ben credo che la riputazion ch'egli 59 III, XLVI | pensate un poco meglio, credo che trovarete ancor qualche 60 III, XLVII | disse, - messer Cesare, credo che non siano al mondo oggidí -. 61 III, LII | il signor Gasparo: - Io credo che altro non vi si possa 62 III, LIV | corrispondere in amore o no, credo che non si debba governar 63 III, LIV | quel gentil modo che io credo che faria il cortegiano 64 III, LV | parla poco. Pur di questo credo che non si possa dar certa 65 III, LVIII | leva in tutto la speranza, credo che 'l nostro cortegiano, 66 III, LX | arte o maestro alcuno; e credo che 'l medesimo intervenga 67 III, LXI | servite e compiacciute, credo che bisogni impararlo dalle 68 III, LXIV | non son ben conosciute, credo che oltre allo amare e servire 69 III, LXVII | insieme; e la causa di questo credo io che fosse, che quel giudicio 70 III, LXIX | Rispose il Magnifico: - Credo che que' mezzi che vagliono 71 III, LXXVI | quanto sapeano, né voi, credo, né altri potrebbe aggiungervi 72 IV, II | pervenuto al ducato d'Urbino; né credo che di ciò piccol causa 73 IV, XXXIX | Suggiunse il signor Ottaviano: - Credo adunque che tali e cosí 74 IV, LXXII | tanto erta, che a gran pena credo che andar vi si possa -. 75 IV, LXXII | signor Gaspar: - L'andarvi credo che agli omini sia difficile,