Libro, Capitolo

 1     Intro         |      aveste noticia in vita loro, acciò che, per quanto io posso,
 2         I,  I     |           a me è commune con voi, acciò che, se biasmo a venir me
 3         I,  I     |           comporterà, ricordarli, acciò che noto vi sia quello che
 4         I,  VI    |       signora Duchessa ridendo, - Acciò, - disse, - che vi abbia
 5         I,  XV    |      signor Gaspar Pallavicino: - Acciò che il nostro gioco abbia
 6         I,  XIX   |       quale abbia ella da essere, acciò che io possa levarmi di
 7         I,  LVI   |    Signori, poiché l'ora è tarda, acciò che messer Federico non
 8        II,  XVIII |        cosa alcuna per se stesso, acciò che quel signor, avendo
 9        II,  XX    |       assèttati nell'infimo loco, acciò che, venendo colui che t'
10        II,  XXIV  |          alcuna l'ordine datogli: acciò che non gl'intravenisse
11        II,  XXV   |           facende di importanzia, acciò che 'l populo gli vegga
12        II,  XXXIV |          aver non vi si debba; ed acciò che comprendiate quanto
13        II,  XXXV  |    rimosso da questo mal costume, acciò che del peccato vostro abbiate
14        II,  XLII  |      mancarvi ragionamenti. Però, acciò che non paia che in compagnia
15        II,  XLV   |           che l'ora sia tarda; ed acciò che 'l mio parlar di facezie
16        II,  LXVII |        donategli almen un ducato, acciò che esso ancor possa andare
17        II,  XCVII |           che combatterà con voi, acciò che l'error vostro non sia
18       III,  IV    |      formate la donna di palazzo, acciò che questa cosí nobil signora
19       III,  IV    |              Io adunque, Signora, acciò che si vegga che i comandamenti
20       III,  V     |   desiderino che ognun lo sappia, acciò che il medesimo ad esse
21       III,  IX    |      quanto per esser virtuosa ed acciò che queste virtú la faccian
22       III,  XXIV  |           per altra giusta causa, acciò che chi troppo avversa fortuna
23       III,  XXXIV |          che in presenzia vedemo, acciò che voi non mostriate consentirmi
24       III,  XXXVII|     mancar in tutte l'altre cose, acciò che possano metter ogni
25       III,  XLII  |        male e trovare invenzioni, acciò che di qualche nobil donna
26       III,  XLII  |        molta laude; nientedimeno, acciò che non possiate dire che
27       III,  LIV   |          dei leali innamorati. Ma acciò che questa mia donna, della
28       III,  LVII  |      universale con poche parole, acciò che ella possa ancora con
29       III,  LVII  |        che essa ancor amasse lui, acciò che e l'uno e l'altra avesse
30       III,  LXV   |     ragionamenti importino amore, acciò che se trova difficultà,
31       III,  LXXIV |          tanto avide ne sono, che acciò che non manchi loro, non
32       III,  LXXIV |         discortesi siano publichi acciò che ognun pensi che, poiché
33       III,  LXXV  |           i piaceri e donarsegli, acciò che, essendogli mancato
34        IV,  XI    |          giustizia e la vergogna, acciò che queste due cose ornassero
35        IV,  XII   |           rispetto allo avvenire, acciò che chi ha errato non erri
36        IV,  XXII  |    magistrati di che sono capaci, acciò che possano essi ancora
37        IV,  XXIII |           nell'animo suo proprio; acciò che gli sia sempre non che
38        IV,  XXIV  |           accusatori, omicidiali, acciò che spaventino e facciano
39        IV,  XXVII |          perché non siano mali ed acciò che non impediscano la tranquillità
40        IV,  XXIX  |          lungo ragionamento; pur, acciò che non vi paia ch'io manchi
41        IV,  XXX   |        conveniente del maritarsi, acciò che i figlioli non fossero
42        IV,  LVI   |       natura gli abbia fatti tali acciò che siano piú atti ad ingannare,
43        IV,  LVII  | incorresse nell'ira di Dio; però, acciò che 'l signor Morello e
44        IV,  LVIII |         edifici piú di grazia, ma acciò che dall'una parte e l'altra
45        IV,  LXIV  |       concede e parte si nega. Ed acciò che ancor meglio conosciate
46        IV,  LXIX  |    penetrali di Dio sta nascosta, acciò che gli occhi profani veder
47        IV,  LXX   |      dalla caliginosa ignoranzia, acciò che piú non apprezzino bellezza
48        IV,  LXX   |         ogni bruttezza materiale, acciò che in tutto separate dal